Negli ultimi anni è stato scritto molto riguardo a quello in cui “i Santi degli Ultimi Giorni credono” sulla questione LGBT, ma solo una minima parte riporta accuratamente le nostre vere convinzioni. Tragicamente, anche oggi, molti conoscono solo le notizie distorte più diffuse.

E questo ha causato, negli ultimi anni, l’allontanamento di alcune persone dalla Chiesa di Gesù Cristo, poiché preoccupate per tali notizie.

Nel prendere questa decisione, molti di loro danno per scontato un certo quadro interpretativo sugli insegnamenti della Chiesa, che la maggior parte dei dirigenti e dei membri Santi degli Ultimi Giorni troverebbe irriconoscibile.

Nella speranza di incoraggiare un’informazione più equa, produttiva e veritiera, evidenziamo di seguito sette specifiche false dichiarazioni molto diffuse.

La questione LGBT

  1. “I vostri sentimenti non sono reali e voi non siete davvero così”

depressione e mancanza di religioneÈ sorprendentemente comune leggere all’interno dei forum online, una menzione della dottrina della Chiesa che nega, in qualche modo, la realtà di ciò che qualcuno sta vivendo.

Le accuse di “soppressione” dei sentimenti e dell’identità—sul fatto che la Chiesa finga che i gay”non esistano”— sono molto frequenti.

In realtà, i leader dei Santi degli Ultimi Giorni non credono che le persone (che legittimamente provano un’attrazione duratura per lo stesso sesso) non esistano, né che i loro sentimenti non siano reali. Certo che lo sono.

La domanda non è se questi sentimenti ed esperienze siano reali o meno, ma piuttosto come interpretarli e dar loro un senso migliore. Ed è qui che esistono molti disaccordi.

Una delle domande su cui spesso si riflette è: “L’attrazione per lo stesso sesso è un riflesso dell’identità fondamentale, persino eterna, di una persona o è un aspetto tra i tanti che costituiscono l’esperienza di qualcuno?”.

I Santi degli Ultimi Giorni vogliono essere in grado di esplorare domande come questa, non negare “l’esistenza” di qualcuno.

Vogliamo preservare uno spazio per poter parlare e considerare i diversi punti di vista su quale sia l’identità fondamentale delle persone e per raggiungere conclusioni, anche diverse, su ciò che costituisce davvero quello che siamo.

  1. Siete distrutti, danneggiati, malati, malvagi… o “andrete all’inferno”

la pornografiaProviamo a fare un esperimento mentale: immaginate di essere in grado di scrutare il canone degli insegnamenti profetici dei Santi degli Ultimi Giorni per intero, dai tempi di Joseph Smith: documenti, lettere, sermoni formali (sia locali che generali) e libri scritti dai dirigenti della nostra chiesa.

Combinate questo materiale con tutte le opere canoniche e concentratevi su una frase specifica “andare all’inferno” in relazione all’omosessualità.

Successivamente, provate a fare la stessa ricerca nel canone di scritture dei Santi degli Ultimi Giorni incentrata sulle accuse di persone “distrutte, danneggiate, malate o malvagie” che abbiano tendenze omosessuali.

Cosa trovereste? Indubbiamente, notereste molte espressioni di preoccupazione riguardo all’omosessualità. Ma trovereste condanne per “le persone”?

No, nemmeno una volta. Non se capite cosa stanno effettivamente insegnando queste voci profetiche.

Per il mondo, l’omosessualità è qualcosa che si è. Per la Chiesa (e biblicamente), l’omosessualità è qualcosa che si fa.

Quindi, ad esempio, quando i dirigenti della Chiesa, o la Bibbia, si riferiscono all’omosessualità come ad un “abominio” o ad una “perversione”, coloro che hanno una concezione mondana si sentono condannati per la loro stessa natura.

Quelli con una concezione biblica, invece, si sentono avvertiti o castigati, ma non condannati nella loro identità centrale, poiché non è quella ad essere stata definita abominevole (o perversa).

Quindi, sì, esistono forti avvertimenti su queste tendenze, ma non troverete da nessuna parte, tra gli insegnamenti dei Santi degli Ultimi Giorni, qualcosa che sostenga che le persone che provano attrazione per lo stesso sesso “andranno all’inferno” o che sono “danneggiate, malate o malvagie”.

La dottrina negli scritti e nelle conversazioni dei Santi degli Ultimi Giorni è che tutti gli esseri umani sono figli di Dio, dotati di un potenziale divino infinitamente bello.

  1. Dovete essere “curati” attraverso la terapia o con altri mezzi

questione LGBTNelle incessanti campagne che abbiamo visto negli ultimi anni per criminalizzare la “terapia di conversione”, la narrativa implicita è che ogni terapeuta che incontra qualcuno che sperimenta un’attrazione per lo stesso sesso e che non lo incoraggia ad abbracciarla, come fosse la base centrale della propria vita, deve necessariamente cercare di spingerlo ad “aggiustare” o cambiare con forza quegli stessi sentimenti.

Ancora una volta, semplicemente non è vero.

Nel corso degli anni, c’è stato un supporto professionale premuroso, che ha portato la possibilità di lavorare con qualcuno in un modo gentile, compassionevole e consapevole, che non convalida né incoraggia la definizione di sé stessi con l’attrazione per lo stesso sesso, ma neanche la sopprime, nega o combatte.

Questa consapevolezza riflette il tipo di approccio gentile che sta diventando sempre più diffuso oggi. Da questo punto di vista, si possono esplorare e vivere diversi tipi di riconciliazioni diverse e complesse tra fede e sessualità, senza aggressività e costrizione.

È vero che i leader continuano a puntare verso la possibilità di un cambiamento più lungo e più ampio che Dio può portare a termine in tutti noi, compresi coloro che hanno l’attrazione per lo stesso sesso, ma questo è qualcosa che i cristiani di tutto il mondo considerano essenziale, per “entrare nel regno dei cieli”.

  1. Se rimanete fedeli alla Chiesa, la vostra unica opzione è il celibato, forse anche nell’eternità

giovani uomini mormoniIl matrimonio nell’alleanza è una benedizione a cui tutti possono aspirare, indipendentemente dalle sfide o dalle barriere che la possono ostacolare ora.

In base a questo, è nata la convinzione che il piano insegnato alle persone, durante la loro educazione come Santi degli Ultimi Giorni, non offra alcun tipo di intimità significativa a coloro che si identificano come gay.

È vero? C’è solo una strada per questi preziosi figli di Dio?

Niente di tutto questo è, in realtà, ciò che insegniamo. Il nostro messaggio non riguarda solo la salvezza, ma anche l’esaltazione, disponibile per tutti noi.

Questo significa anche poter vedere relazioni eterne di gioia, pace e felicità nel futuro di tutti, indipendentemente da come appaia il momento presente e le relazioni esistenti nel qui ed ora.

Ciò include il matrimonio nell’alleanza per tutti coloro che si sentono in grado di entrarci in questa vita.

E per coloro che in questo momento non considerano (o non possono prendere in considerazione) un simile rapporto, c’è la dolce “compagnia dei santi” per tutti, con molto altro a venire nella prossima vita.

Presumere che la libertà sessuale sia la più alta e unica forma di amore significativa, sminuisce l’amicizia e la compagnia. Ma questo è qualcosa che va ben oltre la questione LGBT.

È un problema che affrontano tutti, poiché ci sono molti membri della Chiesa che non si sono sposati e non potranno farlo in questa vita.

In tutta onestà, ci sono vere sfide e sacrifici nelle relazioni per moltissime persone, in una varietà di circostanze. Alcuni potrebbero ancora insistere che queste non sono affatto le stesse circostanze che vivono le persone gay nella Chiesa.

Ma paragonare la sofferenza è una faccenda complicata. TUTTI ci siamo sentiti soli e molti hanno provato un desiderio di maggiore intimità o una relazione sessuale che non è prudente o possibile.

Leggi anche: Coniugare l’omosessualità con la fede in Gesù Cristo: è davvero possibile?

Vorremmo sostenere che focalizzarsi sull’idea di questa presunta profonda differenza (che nessun altro può comprendere o apprezzare) può contribuire a sentire la solitudine molto più di quanto si creda. PARAGONARE il dolore porta solo a provare più dolore.

CONDIVIDERE il dolore porta a provarne di meno.

Alcuni di questi messaggi di solitudine predestinata, hanno effettivamente screditato la “gioia dei santi” che viene offerta a tutti nel Regno di Dio.

La compagnia nella Chiesa non è negata a nessuno che si sforzi di fare ed osservare le alleanze, sebbene ci siano aspettative su quando e come si dovrebbe esprimere la propria sessualità.

E questo significa andare oltre il tempo in cui ci si trattiene in chiesa, dopo le riunioni. In Dottrina e Alleanze viene fatta una dolce promessa:

“la stessa socialità che esiste tra noi qui esisterà tra noi là, solo che sarà accoppiata con la gloria eterna, di cui ora non godiamo”.

Per gran parte di tutto questo non dobbiamo aspettare la prossima vita.

L’intima amicizia e l’amore che vediamo modellati nei più alti consigli direttivi della Chiesa e meravigliosamente descritti nelle Scritture, è qualcosa a cui possiamo continuare ad aspirare nelle nostre congregazioni locali e che può benedire la vita di ogni membro.

Gesù ha pregato che potessimo essere uno, come Lui ed il Padre sono uno (Giovanni 17:11). E non lo avrebbe fatto, se non fosse stato possibile.

Quell’unione gioiosa, creativa e gloriosa è quella cui siamo tutti invitati e che possiamo condividere tramite il nostro ministero personale e il nostro discepolato.

Ovviamente, un’amicizia profonda e ricca non è un sostituto del matrimonio e può sembrare uno scarso premio di consolazione (rispetto alla relazione sentimentale) per così tanti membri identificati come LGBT.

E questo ci porta al punto successivo.

  1. I profeti scoraggiano il tentativo di sposare qualcuno del sesso opposto

gli apostoli della ChiesaL’affermazione che le persone indicano per giustificare questa quinta nozione è la risposta del presidente Gordon B. Hinckley ad alcune persone che avevano creduto che il matrimonio fosse una sorta di rimedio contro l’attrazione per lo stesso sesso:

“Il matrimonio non dovrebbe essere visto come un passo terapeutico per risolvere problemi come le inclinazioni o le pratiche omosessuali”.

Notate bene cosa ha detto il presidente Hinckley: scoraggiava le persone che provano attrazione per lo stesso sesso a considerare il matrimonio nell’alleanza come un obiettivo futuro?

Ha allontanato le persone dall’idea di lavorare per questa aspirazione, in modi diversi e gentili nel tempo? Ha segnalato a coloro che si identificano come gay che il celibato è il migliore (ed unico) corso di vita che li attende?

Ha detto loro che avrebbero dovuto chiudersi alla possibilità di poter mai trovare appagamento in una relazione romantica con il sesso opposto?

Nessuna di queste cose. Non ne ha insegnata nessuna.

La verità è questa: il matrimonio nell’alleanza è una benedizione a cui tutti possono aspirare, indipendentemente dalle sfide o dalle barriere (e ce ne sono di molti tipi) che possono ostacolarlo in questo momento.

Siamo tutti figli o figlie di Dio, preziosi e belli, con un potenziale intrinseco di diventare come Lui.

Anche se recentemente abbiamo imparato molto su quali fattori contribuiscano al successo nei matrimoni in cui un partner provi attrazione per lo stesso sesso, muoversi in quella direzione ed identificarci con quell’aspirazione, è una nostra scelta.

  1. Abbiamo sbagliato: essere gay non è una scelta

giovani uomini della chiesaMolti hanno insistito sul fatto che la Chiesa abbia subìto una drammatica revisione di ciò che insegna sulla scelta e la sessualità, suggerendo che non crediamo più che essere LGBT sia una scelta personale.

Ciò che si intende esattamente per “essere gay” o “omosessualità”, tuttavia, è raramente ripreso in queste dichiarazioni e questa è la questione da cui tutto dipende.

Se “essere gay” o “omosessualità” sono termini che si riferiscono alla scelta di abbracciare, seguire e centrare la propria identità attorno ai sentimenti di attrazione verso lo stesso sesso e di associarsi con altri che affermano tali convinzioni, allora sì, questo comportamento è considerato una scelta e continuerà ad esserlo.

Pertanto, non dovrebbe sorprendere vedere esempi di questo insegnamento in tutta la storia della Chiesa (e con chiarimenti ancora migliori nei tempi odierni).

Ma se “essere gay” o “omosessualità “si riferiscono ai sentimenti che si provano nei riguardi delle persone dello stesso sesso, allora no, non è una scelta.

Sembra sorprendente che questa distinzione di cui sopra non sia quasi mai fatta nelle frequenti discussioni sulla questione LGBT.

In assenza di questa chiarezza, questi due significati sono mescolati, abbinati e fusi in argomenti che fanno sembrare che i dirigenti della Chiesa abbiano vissuto una grande epifania, realizzando ora che i loro insegnamenti passati, in relazione alla sessualità, semplicemente non fossero veri.

Questo è un travisamento che serve a rafforzare la convinzione che i leader della Chiesa stiano lentamente, ma sicuramente, riconoscendo di aver sbagliato ed “evolvendo” in una direzione più congeniale alle convinzioni progressiste.

  1. I leader della chiesa hanno sperimentato grande confusione

chiedere a DioUn ultimo grande malinteso è che la storia degli ultimi 10-15 anni, relativa all’approccio della Chiesa sulla questione LGBT, sia caratterizzata da imbarazzanti esitazioni ed ambiguità, interpretate come un segnale di quanto siano confusi i leader che presiedono e quanto profondamente essi (all’insaputa del pubblico) siano effettivamente in disaccordo su tale questione.

Una moltitudine di voci ha affermato essenzialmente la stessa cosa: solo noi siamo gli unici ad essere in grado di vedere chiaramente ciò che è vero e nell’offrire ai Santi degli Ultimi Giorni (e ai loro profeti) la verità.

Non si tiene conto, però, della possibilità che questi leader presiedenti abbiano sempre avuto ragione e che la confusione e le lotte riflettano, invece, l’incapacità del pubblico di vedere la coerenza nel loro insegnamento e la saggezza di ciò che stanno dicendo.

Alcuni punti finali sulla questione LGBT

LGBT stato mormoni - questione LGBTPerché tutto questo è importante? Perché le idee portano a delle grandi conseguenze!

Se Gesù ha ragione e la verità “ci rende liberi”, che effetto hanno le distorsioni sulle nostre anime? Joseph Smith ha accennato a questo quando ha descritto i falsi “credi” che agiscono come “catene” sull’umanità.

In che modo queste sette convinzioni sulle nostre credenze influenzano le persone? Come accennato sopra, crediamo che stiano accompagnando collettivamente le persone fuori dalla Chiesa.

Chi vorrebbe far parte di una comunità in cui ai bambini gay vulnerabili, viene detto che “andranno all’inferno” o che sono “malati, distrutti, malvagi o danneggiati”?

Chi vorrebbe associarsi ad una fede che sta cercando in modo aggressivo di “costringere” questi stessi preziosi giovani a negare e cambiare ciò che sono, terapeuticamente o con altri mezzi?

E chi sarebbe entusiasta di partecipare ad una religione che guarda un adolescente gay negli occhi e gli insegna che il meglio in cui sperare è un solitario percorso di celibato?

Non noi. E probabilmente neanche voi, compresi molti nostri fratelli e sorelle.

Non è la Chiesa che ha insegnato queste cose.

Abbiamo parlato di questi punti nella speranza di aggiungere ulteriore luce e verità su un argomento che troppo spesso manca di entrambe. Ciò su cui stiamo cercando di far luce sono gli inganni così diffusi che difficilmente vengono riconosciuti come falsi.

Crediamo che molte persone, in generale, non abbiano ascoltato il vero messaggio dei profeti Santi degli Ultimi Giorni sulla sessualità. Piuttosto, hanno ascoltato voci su “ciò in cui credono i mormoni”, da persone scontente e sospettose della Chiesa nel suo insieme.

Invece di lasciarsi trascinare dalla frustrazione e dal sospetto, bisognerebbe scegliere davvero da soli ciò che pensiamo, sentiamo o crediamo.

Se decidiamo di allontanarci dalla Chiesa di Gesù Cristo sulla terra, bisogna farlo sulla base di un’analisi giusta ed onesta di ciò che viene insegnato. E cerchiamo tutti di prestare maggiore attenzione al modo in cui profonde frustrazioni (sempre e inevitabilmente) danno forma a ciò che ognuno di noi vede e conclude.

Forse, solo allora possiamo legittimamente ascoltare ciò che l’altro sta dicendo e capire ciò in cui crediamo davvero.

Noi siamo tutti figli o figlie di Dio preziosi e belli, con un potenziale intrinseco di diventare come Lui. Se scegliamo di seguire la sua strada e ci identifichiamo con essa, è una nostra scelta.

E chiunque lo fa, può apprezzare la possibilità di relazioni e connessioni eterne che sono espansive e portano gioia, oltre ogni nostra comprensione.

Questione LGBT: 7 insegnamenti dei Santi degli Ultimi Giorni che sono stati fraintesi è stato tratto dal sito publicsquaremag.org ed è stato tradotto da Cinzia Galasso.