Avevo bisogno di questi antidolorifici per poter andare alle riunioni di lavoro, alle riunioni in chiesa, alle gite di famiglia. Grande bugia, ma così è che è tutto è iniziato.

Nella Chiesa avevo una posizione in cui guidavo questa congregazione in lingua spagnola a Los Angeles. All’interno di questa malattia c’è la prova del vivere queste due vite.

E visto che quel giorno non ero riuscito a trovare medicinali, ho deciso di utilizzare la marijuana. La mia figlia più grande mi è passata accanto con la macchina mentre guidava e mi ha visto.

“Magari non mi ha visto. Magari non mi ha riconosciuto e la posso fare franca, perché questo quello che faccio”. Ma sapeva esattamente.

Mi ha affrontato e mi ha detto: “Papà, hai bisogno di aiuto”. Aveva bisogno di un po’ di libertà dal caos e da tutto ciò che una dipendenza porta in una casa, e così ha fatto.

A prescindere da quanto possiamo amare le persone, indipendentemente da quanto pensiamo di amare Dio, semplicemente mentiamo ed imbrogliamo in modo da poterci sentire in quel modo.

Nel giro di due anni ho iniziato ad usare  giornalmente crack e cocaina. Ho perso il mio lavoro. La casa che avevo costruito con la mia famiglia era pignorata e la mia famiglia se n’era andata.

Mia figlia ha incontrato il suo futuro marito, si sono sposati, mi hanno chiesto di non andare da loro ed io ne ero devastato.

Stavo letteralmente cercando di intorpidirmi per affrontare il fatto che mia moglie ed i miei figli se ne erano andati per via della mia dipendenza.

Ho semplicemente trovato modi e mezzi per trovarne ed usarne sempre di più. Così ho usato una donna che era una prostituta. Viaggiava tanto con me.

Mi interessava decisamente dove riusciva a trovare la roba. La polizia della mia comunità mi aveva sorvegliato mentre visitavo i vari luoghi geografici,

E sapevano che ero un tossicodipendente. Mi ricordo questa luce che si avvicinava, e mi ricordo quasi una sensazione di sollievo che mi arrivava che “forse, forse in qualche modo, in una strana maniera, forse ho finito.

Forse.” Trovarono quello per cui erano venuti, e mi hanno messo in prigione. Ho incominciato a trovare sollievo da questa dipendenza.

Riparazione e riconciliazione

Ora, la sfida del recupero delle famiglie che sono state distrutte è, la tua famiglia – siccome se ne sono andati e che io ero divorziato – Non fanno con te il percorso del recupero.

Loro ti vedono ancora come un dipendente e con tutto il comportamento sbagliato che viene con la dipendenza. Il passo 9 dice:

“Quando possibile, fai ammenda direttamente” e sapevo che avevo bisogno di sedermi e di essere li in modo che chiunque nella mia famiglia, la mia ex moglie o i miei figli, mi potessero dire quello che pensavano davvero.

Un’ora per volta, una settimana dopo l’altra per mesi, ci siamo seduti in quella stanza ed ho sentito dire quello che ero.

E quei giorni erano duri. Ho pianto. Ho guardato i cocci. Non sapevo se tutto questo processo, i sei mesi precedenti di terapia e il cercare di tornare insieme e fare ammenda, avrebbe funzionato davvero.

La mia attuale moglie mi ha incoraggiato a contattarla ancora, che magari questa volta avrebbe davvero magari ci avrebbe riunito come famiglia e iniziare a vedere iniziare davvero la guarigione.

E per la prima volta, sono stato in grado di vedere i nipoti ed una figlia, da cui ero stato rigettato, letteralmente rigettato, per via della mia malattia e del mio comportamento.

Lavorando con questo passo 9 nel fare ammenda, mi è stata data una nuova vita, nel senso che ora capisco cosa intende Dio quando dice che è misericordioso.

9° passo – Quando possibile, fai ammenda direttamente a tutte le persone a cui hai fatto del male.

La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni