Le nostre dedicazioni di oggi, seguono il modello e l’agenda stabiliti da Joseph Smith, quando è stata fatta la dedicazione della Casa del Signore di Kirtland.

Cosa succede durante una dedicazione di un tempio?

A quella dedicazione, la riunione è iniziata come molte riunioni della chiesa, con preghiere, inni e sermoni.

Il presidente Smith ha poi offerto la preghiera di dedicazione del tempio, che aveva registrato per l’occasione (questa preghiera può essere trovata in Dottrina e Alleanze 109).

Dopo la preghiera, hanno cantato “Lo Spirito Arde”.

Poi sono state fatte un paio di osservazioni, tra cui la testimonianza del profeta e poi hanno “sigillato gli atti del giorno, gridando un Osanna a Dio e all’Agnello, 3 volte, terminando ogni volta con Amen, Amen, e Amen” (Giornali di Joseph Smith, 1835-1836, p. 188).

Quattro giorni più tardi, si è svolto un altro servizio di dedicazione “per il bene di coloro che non erano potuti entrare nella casa il sabato precedente… I servizi della giornata furono iniziati, svolti e terminati allo stesso modo della precedente dedicazione e lo spirito di Dio era sulla congregazione”.

A seguito di questo modello, le dedicazioni del tempio possono includere una serie di sessioni dedicatorie (anche se negli ultimi anni le dedicazioni sono state trasmesse nelle case di riunione vicine, per poter ospitare più membri che detengono la raccomandazione del Tempio).

La preghiera dedicatoria è anche scritta e si può leggere, invece delle preghiere in forma libera a cui siamo abituati. I presenti gridano “Osanna”. L’anziano Lorenzo Snow ha descritto questa cerimonia:

“Questa non è una cerimonia normale ma è – e desideriamo che questo sia distintamente compreso – sacra ed utilizzata solo in occasioni straordinarie, come quella che stiamo tenendo.

Vogliamo anche essere chiaramente compresi, quando diciamo che vogliamo che i fratelli e le sorelle non solo esprimono con le parole, ma anche con i loro cuori, il ringraziamento al Dio del cielo.

“Ora, quando andiamo al Tempio, e questo grido viene elevato, vogliamo che ogni uomo ed ogni donna gridino queste parole con le loro voci, in modo che ogni casa di questa città possa tremare e che le persone che si trovano in ogni parte di questa città ascoltino e si possano raggiungere anche i mondi eterni” (Insegnamenti dei presidenti della Chiesa: Lorenzo Snow – Capitolo 10: Venite al Tempio).

L’anziano B.H. Roberts ha condiviso la sua testimonianza di questi momenti sacri e gioiosi:

“E’ impossibile stare immobile, in una tale occasione. Sembra di riempire praterie o foreste, deserti e montagna o tabernacoli, con potenti onde sonore; e il grido degli uomini che vanno in battaglia non può essere più forte.

E’ un ottimo sfogo delle emozioni religiose ed è seguito da un sentimento di reverenziale timore e da un senso di unicità di Dio” (Storia completa della Chiesa, vol. 3, pag. 317).

E, infine, in linea con la tradizione, il coro e l’assemblea cantano “Lo Spirito di Dio”, con il coro che canta “Osanna Anthem”, scritto per la dedicazione del Tempio di Salt Lake.

È possibile vedere un esempio di questo modello della dedicazione, al Centro delle conferenze, durante la Conferenza Generale, di Ottobre del 2000.

Durante la sessione della Domenica mattina, il presidente Hinckley ha fatto alcune osservazioni e, dopo che la Congregazione ha gridato l’Osanna, ha letto la preghiera dedicatoria e, infine, il coro e i fedeli si sono uniti nei canti “Lo Spirito Arde” e “Osanna Anthem”.

Questo articolo è stato pubblicato sul sito askgramps.org ed è stato tradotto da Cinzia Galasso