Chi non ama una bella caccia al tesoro? Beh, un po’ di tempo fa, mentre leggevo il diario di un certo Henry W. Bigler, uno dei primi convertiti della Chiesa, ho letto qualcosa che ha attirato la mia attenzione: dei dettagli su di un sermone non pubblicato, tenuto dal profeta Joseph Smith in Far West. Inutile dire che mi sono subito interessato molto.

Dove hai trovato questo sermone?

Mi viene spesso chiesto dove ottengo questi preziosi manufatti. Nel caso di questo diario, ho incontrato la nipote di Henry W. Bigler, che aveva 88 anni. Si chiama Christine, e siamo due anime gemelle.

Mi ha detto che sentiva il forte bisogno di trovare una nuova casa per il diario di suo nonno; così, dopo due lunghe visite con Christine a due dei suoi più cari amici, mi ha detto di averla trovata.

La rassicurai che avrei raccontato la storia di suo nonno. Questo è il mio primo passo per adempiere a questa promessa.

Cosa c’era scritto in questo diario?

Henry W. Bigler era molto preciso nelle sue descrizioni, mentre io faccio molto leva sulla mia immaginazione, quando leggo. Così dopo aver letto molte volte, ho chiuso i miei occhi, e questo è ciò che ho visto:

Era una bella domenica mattina del 1838. I santi si sono riuniti assieme per ascoltare le parole di fratello Joseph.

La maggior parte si era seduta sulle panche di legno, ma gli altri sono rimasti in piedi, in quella struttura incompleta in Far West, nel Missouri.

L’eccitazione nell’aria era palpabile. Ma, una volta iniziata la riunione, il profeta ha chiamato un giovane anziano per “predicare” al suo posto.

Nell’andare verso il pulpito, questo giovane si è guardato attorno e ha notato del disappunto nelle facce dei partecipanti.

Dopo tutto loro, come la maggior parte dei convertiti, voleva ascoltare le parole del profeta, e non quelle di un giovane anziano inesperto.

Nonostante ciò il giovane ha aperto la sua Bibbia imperterrito, sentendo che il profeta era stato ispirato a chiedergli di parlare, e ha scelto il secondo capitolo di Daniele nell’Antico Testamento come oggetto del suo sermone.

Ha raccontato la storia del sogno di Nabucodonosor (il quale era stato rivelato a Daniele), in cui il re ha visto una grande effige, ed una pietra tagliata dal monte senza mani d’uomo distruggere quella effige, per poi crescere e riempire l’intera terra.

Il giovane anziano ha spiegato l’argomento per quasi un’ora, diventando sempre più determinato man mano che leggeva e interpretava ogni versetto.

Alla fine, mentre stava per sedersi, il profeta si è alzato, gli ha messo una mano sulla spalla e gli ha fatto i suoi complimenti per il suo discorso. Sollevato, il giovanotto si è seduto.

L’eccitazione era tornata quando Joseph Smith ha ripreso il suo posto dietro al pulpito per dire la sua.

sermone perdutoHa esordito dicendo alla congregazione che voleva passare alcuni momenti a “correggere” l’interpretazione del giovane anziano riguardante il secondo capitolo di Daniele.

A questo punto il profeta inizia il suo “sermone perduto” e ci dà un’interpretazione tuttora sconosciuta della metafora di Daniele della “pietra tagliata dal monte senza mani d’uomo”.

Ecco l’estratto originale dal diario di Henry W. Bigler:

“La prima domenica in cui mi trovavo a Far West sono andato ad [una] riunione tenuta in una struttura incompleta, sperando di sentire il profeta predicare, ma sono rimasto molto deluso quando ho visto un ragazzo sbarbato al pulpito a predicare – ma ho presto scoperto che c’era del predica[tore] in lui.

Ha preso un testo nel secondo capitolo di Daniele e quando ha finito il Profeta si è alzato e si è complimentato col giovane anziano ma, ha detto il Profeta: “correggerò l’idea riguardante la piccola pietra che rotola in avanti – e cioè che non è così, ma che è ferma come una mola.

E come una mola ruotava, (Joseph ha fatto un gesto circolare con le mani) e ha detto che quando gli Anziani vanno all’estero a predicare il vangelo e le persone credevano loro, credevano e obbedivano al vangelo e credevano nel Libro di Mormone.

Essi venivano aggiunti a questa piccola pietra, – e si radunavano attorno ad essa così che diventava sempre più grande, finché non ha iniziato a sfregare i piedi dell’effige – ed essa [la pietra] l’avrebbe finalmente frantumata, [l’effige] e trascinata via come la sporcizia dei pavimenti d’estate, mentre la pietra cont[inuava] a crescere finché non ha riempito l’intera terra”.

Conclusioni

La scoperta di questo “sermone perduto” di Joseph Smith, per quanto breve, con la sua interpretazione del sogno di Nabucodonosor precedentemente sconosciuta, mi fa sentire ancora più grato per Joseph Smith, il profeta della restaurazione.

Questo articolo è stato scritto da Reid N. Moon, è stato pubblicato su ldsmag.com ed è stato tradotto da Stefano Nicotra.