Sulla Liahona di Febbraio di 2018, l’anziano Steven E. Snow ha annunciato la stesura di un’opera in 4 volumi, che riporta in forma narrativa la storia della chiesa, dal titolo: “Santi: lo stendardo della verità”.

Vi sono già numerose opere sulla storia della chiesa, ma considerando la velocità con cui il Vangelo si sta diffondendo, è stato ritenuto opportuno integrare le opere precedenti con racconti che riportano le storie di vita di molti più uomini e donne, dalla nascita della chiesa fino ai giorni nostri.

Racconti di persone costrette ad affrontare numerose difficoltà, e fare tantissimi sacrifici per edificare la chiesa e farla diventare ciò che è oggi. E’ un libro di storie vere, raccontate attraverso documenti ritrovati, le cui fonti sono citate all’interno.

L’ anziano Steven E. Snow ha detto:

“L’opera Santi: lo stendardo della verità è stata preparata in risposta al comandamento dato dal Signore di tenere l’archivio e la storia della chiesa in modo continuativo (DeA 47:3).

Diversamente da quelle precedenti, è una storia narrativa scritta in uno stile coinvolgente che sarà accessibile sia ai giovani che agli adulti… Santi non parla solo delle persone imperfette del passato che sono diventate migliori con l’aiuto del Signore.

È pensato anche per le persone imperfette del presente che vogliono ricordarsi sempre di Lui”.

La mia lettura di Santi: lo stendardo della verità

santi lo stendardo della verità

Fonte: LDS.org

Ho letto il primo volume di Santi: lo stendardo della verità, e devo dire che le parole dell’anziano Snow non potrebbero essere più giuste.

Il libro è davvero pensato per le persone imperfette di oggi, che possono prendere spunto dalle vite di altri membri della chiesa per ricordarsi del Padre Celeste ogni giorno della propria vita ed affrontare le difficoltà quotidiane.

E’ scritto in modo semplice, scorrevole, eppure, ciò che più mi ha colpito, sono le emozioni profonde e lo stupore che queste storie riescono ad evocare. La vicinanza e la solidarietà che si provano nei riguardi dei protagonisti di quelle storie.

Ho sempre saputo che Joseph Smith fosse una persona speciale, l’ho sempre riconosciuto come profeta di Dio, scelto per restaurare la vera chiesa sulla terra.

Ho insegnato episodi della sua vita, ne ho parlato e ho portato testimonianza di lui e del suo ruolo nell’edificare la chiesa di Dio sulla terra, però… c’è un però… per quanto nutrissi nei suoi confronti dei sentimenti di gratitudine e lo ammirassi per le prove che aveva dovuto superare nell’arco della sua vita, devo ammettere di non aver mai sentito un reale coinvolgimento con quanto ha vissuto.

Leggevo degli episodi che mi facevano provare un sincero dispiacere, altri che mi rincuoravano, ma non mi era mai successo di sentire delle emozioni in modo così profondo e forte, di meravigliarmi con lui, spaventarmi con lui, sentire la sua stanchezza, gioire della sua forza, rattristarmi dei suoi fallimenti, comprenderne i dubbi, le paure, le debolezze, come quando ho letto questo libro.

Questo volume parla della storia dei Santi, partendo dai primi anni della vita di Joseph Smith, passando dalla traduzione del Libro di Mormon, alle persecuzioni, alla fondazione della chiesa, fino ad arrivare all’esodo dei Santi verso l’ovest, guidati da Brigham Young.

Mentre sfogliavo queste pagine, mi sono sentita sempre più coinvolta nelle vicissitudini del profeta e di coloro che gli erano accanto.

Ho scoperto aneddoti che non conoscevo e ho approfondito situazioni di cui ero a conoscenza, arricchendole di molti particolari.

Il Libro dei Comandamenti

Un episodio in particolare mi ha trasmesso infinita tenerezza e gratitudine. Non è molto lungo, pertanto vorrei copiarlo qui di seguito, per condividerlo con voi.

Questo è lo scenario: ci troviamo nella Contea di Jackson. Siamo all’inizio delle persecuzioni contro i membri della chiesa. Le loro idee contrarie alla schiavitù non sono ben accette dalla popolazione del luogo e hanno scatenato l’ira dell’opinione pubblica.

Nella tipografia di William Phelps viene stampato il Libro dei Comandamenti, che contiene le rivelazioni ricevute fino a quel momento.

In sua assenza, un gruppo di uomini irrompe nella sua abitazione (dove, situata al secondo piano, vi è la tipografia), trascina fuori sua moglie e i suoi figli, distrugge alcuni mobili lanciandone dei pezzi all’esterno, poi si dirige al secondo piano per completare l’opera.

Uscendo, il gruppo getta via delle pagine del libro. Ecco cosa accade a quel punto, secondo quanto riportato a pagina 180:

“Rannicchiate insieme dietro a un recinto nelle vicinanze, la quindicenne Mary Elizabeth Rollins e Caroline, la sua sorella tredicenne, osservarono gli uomini che disperdevano le pagine del Libro dei Comandamenti.

Mary aveva visto alcune di quelle pagine in precedenza. Lei e Caroline erano nipoti di Sidney Gilbert, che gestiva il negozio dei santi a Independence.

Una sera, a casa dello zio, Mary aveva sentito i dirigenti della Chiesa che leggevano e discutevano le rivelazioni delle pagine appena stampate.

Mentre gli uomini parlavano, lo Spirito scese sulla riunione e alcuni parlarono in lingue mentre Mary interpretava le loro parole. Ella provava una profonda riverenza per le rivelazioni, e vederle giacere in strada la fece stare male.

Rivolgendosi a Caroline, Mary disse che voleva prendere le pagine prima che fossero rovinate. Gli uomini avevano iniziato a staccare il tetto della tipografia. Presto avrebbero abbattuto i muri lasciando solo macerie.

Caroline voleva salvare le pagine ma era spaventata dalla plebaglia. “Ci uccideranno”, disse.

Mary comprese il pericolo, ma disse a Caroline che era decisa a prendere le pagine. Non volendo lasciare sola la sorella, Caroline decise di aiutarla.

Le sorelle attesero finché gli uomini non si girarono, poi uscirono dal loro nascondiglio e presero quante più pagine possibile tra le braccia.

Quando si voltarono per tornare fino al recinto, alcuni uomini le videro e ordinarono loro di fermarsi. Le sorelle tennero le pagine ancora più strette e corsero il più possibile verso un vicino campo di granoturco mentre due uomini le inseguivano.

Il granoturco era alto un metro e ottanta e Mary e Caroline non vedevano dove stavano andando. Si gettarono a terra e nascosero le pagine sotto al loro corpo, poi ascoltarono senza fiatare gli uomini che camminavano avanti e indietro tra il granoturco.

Le sorelle sentirono che si stavano avvicinando sempre più, ma dopo un po’ gli uomini rinunciarono a cercarle e lasciarono il campo”.

15 e 13 anni, due ragazzine ed un gruppo di uomini in preda alla rabbia.

Due giovani timorose, spaventate, ma consapevoli di quale fosse la cosa giusta da fare. Sono poche righe, eppure ho temuto per loro, poi le ho incoraggiate e, infine, ho tirato un sospiro di sollievo, con un sorriso.

Quelle pagine entreranno a far parte, più avanti, del libro conosciuto come “Dottrina e Alleanze”, una delle quattro opere canoniche della chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.

La Società di Soccorso

potere del sacerdozio

Fonte: lds.org

Un altro evento di cui ho letto è quello che riguarda la costituzione della Società di Soccorso.

Questa associazione femminile nacque per dare alle donne un’organizzazione simile a quella del sacerdozio, che le aiutasse nelle loro attività di aiuto al prossimo.

Ho scoperto che inizialmente era stata chiamata “Società di benevolenza femminile” e che fu proprio Emma Smith a volerne cambiare il nome, sostituendo benevolenza con “soccorso”, al fine di dare un’impronta ancora più forte e più ampia al lavoro che avrebbero svolto da quel momento in poi.  Ella disse:

“Noi faremo qualcosa di straordinario. Quando una barca si troverà bloccata tra le rapide con al suo interno una moltitudine di mormoni, noi considereremo ciò come un forte richiamo al soccorso.

Ci aspettano occasioni eccezionali e richieste urgenti da soddisfare. Ogni membro dovrà ambire a fare del bene.”

In breve tempo, il numero delle partecipanti alle riunioni della Società di Soccorso crebbe, e le donne divennero un sostegno importante all’interno della chiesa.

Aiutavano il prossimo e si preparavano per ricevere l’investitura nel tempio, approfondendo la conoscenza del Vangelo e dei comandamenti di Dio.

Santi: lo stendardo della verità. Riflessioni

Leggendo questo Santi: lo stendardo della verità ho imparato davvero tanto, sia per quanto riguarda gli eventi spirituali ed emotivi della vita dei primi santi, che per quanto riguarda gli avvenimenti storici.

Mi sono resa conto che il Signore davvero utilizza chiunque per i Suoi scopi, senza guardare all’età, alla cultura, al colore della pelle.

Ho letto di donne fragili, ma forti, che hanno sostenuto i loro mariti. Di uomini che hanno accettato i comandamenti di Dio, pur non comprendendoli appieno.

Ho scoperto quanto duro possa essere il cuore di un uomo che non vuole cambiare, e quanto invece possa intenerirsi il cuore di colui che desidera diventare ciò che il Padre Celeste vuole che egli sia.

Ho scoperto di non essere sicuramente l’unica dei suoi figli ad avere mancanze e debolezze ma, proprio come è successo a molti di coloro di cui ho letto, ho la possibilità di migliorare, di ricominciare da capo, grazie all’Espiazione di Gesù Cristo.

Ho scoperto che un profeta di Dio è un uomo, che commette errori, ma che desidera fare la volontà del Signore e per questo non si arrende e va sempre avanti, giorno dopo giorno, passo dopo passo.

Ho scoperto che ognuno di noi può scegliere di compiere la propria parte e fare qualcosa di utile e necessario all’edificazione del regno di Dio.

Per quanto mi riguarda, non vedo l’ora di poter leggere i prossimi volumi, di scoprire quali difficoltà abbiano dovuto affrontare i santi durante il raduno verso l’Ovest, di cosa sia accaduto quando hanno costruito il tempio di Salt Lake City, di come sia cresciuta la chiesa nel mondo, e di quanti e quali templi ricoprano oggi la terra.

Il primo volume di Santi: lo stendardo della verità, così come avverrà per tutti gli altri, è disponibile online in 14 lingue, sul sito lds.org .

Lo trovate anche in formato cartaceo e audio, quindi è davvero possibile leggerlo nel modo che più preferite e vi esorto davvero a farlo, perché è una fonte preziosa di ispirazione e crescita.