Qual è la data più importante nella storia della Chiesa? Vi sono stati giorni in cui personaggi molto importanti hanno fatto visita: Giovanni il Battista, così come Pietro, Giacomo e Giovanni, venuti per restaurare il sacerdozio.

Il Salvatore, Mosè, Elias ed Elia apparvero tutti la domenica di Pasqua del 1836 per restaurare le importanti chiavi del sacerdozio e quel giorno assunse un significato profondo nel nostro calendario.

Ma c’è stato un giorno in cui il Padre Celeste stesso apparve all’uomo negli ultimi giorni. Vi è forse, nella storia della Chiesa dei Santi degli Ultimi Giorni, un giorno più importante di quello della Prima Visione?

L’importanza della Prima Visione

Durante la conferenza generale di ottobre del 1998, il presidente Gordon B. Hinckley dichiarò:

“Il nostro intero credo come membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni si basa sulla validità di questa gloriosa Prima Visione.

Quell’evento è stato il sipario che si è aperto sulla dispensazione della pienezza dei tempi.

Niente di quello su cui basiamo la nostra dottrina, niente di ciò che insegniamo e viviamo è di maggiore importanza di questa dichiarazione iniziale.

Se Joseph Smith ha parlato con Dio Padre e il Suo Figlio diletto, allora tutto il resto che ha detto è vero. Questo è il cardine su cui gira la porta che conduce al sentiero della salvezza e della vita eterna”.

La prima visione è fondamentale per la nostra religione, ma qual è la data esatta in cui si è verificata? Tutto ciò che sappiamo sulla data è che “era il mattino di una bella giornata limpida, all’inizio della primavera” del 1820 (Joseph Smith Storia 1:14).

Alcuni studiosi hanno ipotizzato che questa breve descrizione potesse essere utilizzata solo per individuare una data approssimativa, che doveva essere compresa tra la fine di marzo e l’inizio di aprile, e la domenica era il giorno più probabile in cui un ragazzo di campagna si sarebbe potuto recare in un bosco per pregare.

Racconti della prima visione di Joseph SmithAlcuni anni fa, il Meridian Magazine pubblicò un articolo del Dr. John P. Pratt il quale affermava che la data più probabile per la Prima Visione, basata sulle prove del calendario di Enoch, fosse Domenica 26 marzo 1820.

Quando sono venuto a conoscenza di questa sua ipotesi, il mio interesse riguardo alla questione si è immediatamente riacceso.

Due decenni fa, all’incirca quando fu pubblicato il mio libro “Il 6 Aprile”, pensai che la Prima Visione potesse aver avuto luogo il 6 Aprile 1820.

Sapendo che la visione era avvenuta in una bella giornata, cercai i registri meteo per verificare se quella data fosse almeno plausibile.

Con mia grande gioia, trovai che le registrazioni meteorologiche dettagliate erano state tenute a soli 40 km da Palmyra, ma con mia grande delusione scoprii che aveva nevicato la notte prima del 6 Aprile e che era stato nuvoloso e gelido tutto il giorno.

Non approfondii lo studio. Così, quando appresi della data di Marzo proposta da Pratt, chiesi immediatamente agli Archivi nazionali i microfilm del giornale meteo, che hanno portato ai risultati che vedete pubblicati di seguito.

Quali sono le date più probabili?

Le molte visite del Padre e del Figlio e la prima visione di JosephCerchiamo di identificare il giorno preciso in cui potrebbe aver avuto luogo la prima visione del profeta Joseph Smith. Il mio approccio è suddiviso in due parti.

Per prima cosa, cerchiamo di individuare, secondo quanto riportato dai registri meteorologici originali del 1820, quelli che sono i giorni più plausibili.

In secondo luogo, su questa prima selezione, prendiamo in considerazione il periodo di produzione di zucchero d’acero. Il risultato di tale analisi ci conduce a Domenica 26 Marzo 1820, quale data in cui più probabilmente è avvenuta la Prima Visione.

diario meteorologico del 1820

Diario meteorologico del 1820

Secondo il racconto di Joseph Smith, ci sono cinque condizioni che riguardano il momento della Prima Visione: (1) “La mattina di”, (2) “una bella”, (3) “giornata limpida”, (4) “all’inizio della primavera”(5), “del 1820”.

Partendo da queste condizioni, ho usato i seguenti criteri per selezionare un insieme di possibili giorni da un diario meteorologico del 1820, che soddisferebbero tali affermazioni.

Ecco i criteri di selezione:

  1. “Mattina” è il momento della giornata che va dall’alba a mezzogiorno. Ciò significa che esaminerò le condizioni meteorologiche riportate per la mattina.
  2. “Bella” è un’indicazione di temperatura moderata con assenza di vento forte. Identifico quindi, le mattine in cui la temperatura ha superato i 4-5 gradi, senza vento forte.
  3. “Limpida” si riferisce al cielo. Le mattine dei giorni in cui possibilmente non ci sono nuvole, neve, nevischio e pioggia.
  4. “Primavera” in Nord America ricopre il periodo di marzo, aprile e maggio.
  5. Per il mio esame, propongo che “all’inizio della primavera” significhi un tempo che sia successivo al 1° marzo e antecedente al 15 aprile.
  6. “1820” significa un giorno di quell’anno.

Comincio la mia ricerca concentrandomi sull’estremità orientale del lago Ontario.

All’inizio del diciannovesimo secolo, Sackets Harbor, New York, era un centro di costruzione navale per la Marina degli Stati Uniti.

Durante la guerra del 1812 questo posto ricoprì un ruolo importante nella difesa del confine settentrionale degli Stati Uniti dall’invasione britannica.

Un tempo, Sackets Harbor era la sede di un terzo dell’esercito del paese e di un quarto della marina.

Nel 1820, il Dott. W. Wheaton era un ufficiale ed un chirurgo che era di stanza con la Seconda Fanteria degli Stati Uniti, nella caserma di Madison a Sackets Harbour.

Si trovava su una baia dove il fiume Black sfocia nel lago Ontario, a circa 40 km da Palmyra. Sackets Harbor e Palmyra si  trovano generalmente nello stesso sistema meteorologico che è influenzato dal Lago Ontario.

Al momento dell’assegnazione del Dr. Wheaton, il Surgeon General degli Stati Uniti richiedeva agli agenti sanitari di tenere un diario meteorologico.

A Madison Barracks nel 1820 il dott. Wheaton osservò e registrò le temperature e le condizioni meteorologiche ogni giorno alle 7:00, alle 14:00 e alle 18:00.

Alla fine di ogni mese depositava i suoi bollettini meteorologici all’ufficio del Surgeon General, Washington D.C.

Nel 1953, l’Ufficio meteorologico degli Stati Uniti raccolse documenti climatologici e chiese all’Amministrazione Nazionale degli Archivi e dei Documenti, i microfilm dei diari meteo.

Come parte di questo lavoro, vennero inclusi anche i diari meteorologici originali del 1820 del Dr. Wheaton della Madison Barracks.

Questa raccolta di dati è la fonte da cui partire per determinare le condizioni meteorologiche quotidiane e per selezionare un insieme di giorni plausibili per la prima visione.

La registrazione dei dati è pubblicata per intero nelle note alla fine di questo articolo, e comprende la colonna per le temperature e il tempo mattutino mostrate nelle riproduzioni dell’immagine del microfilm.

Le condizioni climatiche relative al l’inizio della primavera sono sintetizzate nella figura 1, che mostra sia le temperature registrate alle 7:00, che le condizioni climatiche: cielo limpido in giallo, nuvoloso / piovoso / nevoso in grigio.

Il Marzo del 1820 arrivò come un leone. Durante le prime due settimane, ci furono cinque giorni di neve, per un totale di circa 58 cm. Durante queste due settimane ce ne furono solo tre con una rilevazione di temperatura superiore ai – 17 gradi.

Sembra opportuno, quindi, escludere la prima metà di marzo da qualsiasi considerazione relativa alla prima visione. Ci fu un aumento della temperatura media durante la terza settimana di Marzo con letture giornaliere che si avvicinavano allo zero.

Tuttavia, il tempo fu prevalentemente nuvoloso ed in nessun momento, al mattino presto, la temperatura aumentò. A partire dal 22 Marzo ci fu un aumento delle temperature.

Venerdì 24 Marzo il tempo era sereno e la temperatura mattutina era superiore ai 4°. Questo giorno è il primo tra quelli plausibili per la Prima Visione.

Anche Sabato 25 Marzo fu un giorno chiaro e caldo ed è il secondo giorno da tenere in considerazione. Domenica mattina 26 Marzo fu una giornata limpida, con una temperatura di 14°, la più alta registrata dall’inizio della primavera.

Questo giorno è l’ultimo da includere tra quelli potenziali. Alle 2 del pomeriggio la temperatura del 25 e del 26 Marzo era di 18°, quindi erano entrambi “bei giorni”, tali da poter risaltare nella memoria del giovane Joseph come straordinariamente piacevoli.

Il lunedì mattina, 27 Marzo, il tempo divenne nuvoloso e la temperatura iniziò a scendere.

Durante gli ultimi quattro giorni di Marzo le letture delle temperature medie diminuirono fino a causare precipitazioni di pioggia e nevischio nella prima settimana di aprile.

Giovedì 13 Aprile il ghiaccio cominciò a rompersi sul lago Ontario, mentre Sabato 15 Aprile il tempo tornò chiaro con letture mattutine sopra i 4-5 gradi.

A questo punto siamo ben oltre l’inizio della primavera, e pertanto quest’ultima data non può essere inclusa tra quelle plausibili.

La produzione di zucchero d’acero

zucchero d’aceroPassiamo ora ad una panoramica sulla produzione dello sciroppo d’acero, che ci porta ad escludere i primi due giorni in quanto troppo lunghi e faticosi.

Inoltre, lo stesso ciclo indica che non ci sarebbe stata più linfa da raccogliere o processare, Domenica 26 Marzo, lasciandola come unica ed ideale candidata per essere la data della Prima Visione.

La famiglia Smith produceva zucchero d’acero che era una fonte importante del loro sostentamento, oltre che una merce da poter scambiare con altri alimenti e servizi.

Lo zucchero d’acero era l’unica fonte di zucchero in quel momento; lo zucchero di canna era raro e costoso. Verso la fine del 1800, lo zucchero di canna divenne molto meno costoso e sostituì lo zucchero d’acero per la maggior parte degli utilizzi.

Lucy Mack Smith scrisse dei suoi anni a Palmyra:

“Nella primavera successiva al trasferimento nella fattoria iniziammo a produrre zucchero d’acero da cui ricavavamo una media di 450 chili l’anno”.

Questo significa molto zucchero e tutto prodotto durante alcune settimane di primavera.

Non era un hobby o uno sforzo occasionale per loro, era un’importante fonte di sostentamento che li impegnava a tempo pieno per brevi periodi, interamente dipendenti dalle condizioni metereologiche.

Esaminiamo la produzione di zucchero d’acero per capire perché due dei tre giorni possibili per la Prima Visione sarebbero stati giorni di lavoro pesanti.

La raccolta dello zucchero d’acero dipende in larga misura dalla temperatura del clima. La sua produzione è limitata all’area nord-orientale del Nord America e fa parte della nostra storia antica.

I coloni inglesi impararono dai nativi americani a fare lo sciroppo d’acero e a produrre zucchero. La raccolta dello zucchero d’acero avviene all’inizio della primavera.

Per centinaia di anni gli agricoltori del New England hanno sfruttato milioni di alberi e hanno osservato che il flusso della linfa dell’acero è regolato da un ciclo di temperature di congelamento e scongelamento.

Negli ultimi anni gli scienziati hanno sviluppato una teoria per spiegare il meccanismo mediante il quale la linfa scorre. La loro indagine include la misurazione delle pressioni negative e positive nell’alburno dell’albero.

Quando la temperatura è al di sotto del punto di congelamento, le cellule esercitano una pressione negativa rispetto all’atmosfera. La pressione negativa fa sì che l’acqua nel terreno si sposti nelle radici.

L’acqua in entrata diventa linfa mentre gli enzimi nelle radici convertono l’amido in zucchero. Quando la temperatura sale al di sopra del punto di congelamento, le cellule sviluppano una pressione positiva che fa salire la linfa verso l’alto dell’albero.

Durante questo ciclo le pressioni nell’alburno oscillano da un minimo di 8-9 chili ad un massimo di 20 chili per 2,5 cm quadrati. Pertanto, la pressione negativa porta l’acqua nel sistema radicale e la pressione positiva la spinge verso l’alto.

Nel tentativo di comprendere l’effetto pompa delle pressioni negative e positive di un albero di acero, gli scienziati misurano il tasso di dissoluzione del biossido di carbonio.

Quando le temperature scendono sotto lo zero, l’anidride carbonica ha un’elevata dissoluzione e causa della pressione negativa.

Quando le temperature sono al di sopra del punto di congelamento, il tasso di dissoluzione diminuisce, rilasciando gas nella linfa che produce una pressione positiva.

A volte il rilascio di anidride carbonica è così rapido che la linfa diventa un “tonico primaverile” gasato (è il biossido di carbonio pressurizzato che viene utilizzato per gassare le bevande analcoliche).

Questo ciclo di temperature di congelamento e scongelamento è necessario affinché la linfa continui il suo flusso.

Se le temperature rimangono al di sopra del punto di congelamento per più di trenta ore, le pressioni positive diminuiscono man mano che l’alburno esaurisce il gas. Quando ciò accade, gli agricoltori sono felici di prendersi una pausa.

I produttori di zucchero nel 1820 raccoglievano la linfa d’acero in secchi di legno. Cuocevano la linfa in una serie di bollitori di ferro che pendevano su un fuoco acceso all’aperto.

Ad un’estremità, dove il fuoco era più alto, l’acqua ribolliva. Mentre la linfa si addensava in sciroppo, la versavano nel secondo bollitore, dove il fuoco era più basso, ed aggiungevano nuova linfa al primo bollitore.

In questo modo, l’acqua evaporava senza bruciare lo zucchero. Nell’ultimo bollitore, mescolavano lo zucchero liquido fino a cristallizzarlo, e in seguito, lo versavano in stampi di legno per formare dei blocchi.

I primi coloni consideravano lo zucchero d’acero una meraviglia del Nuovo Mondo.

Per produrre 450 chili di zucchero d’acero, come scrisse Lucy Smith, nel 1820, la famiglia Smith lavorò su più di 500 alberi, raccolse 27.000 chili di linfa e fece bollire l’acqua, consumando 45 tonnellate di legno.

Dalla Figura 1 è possibile determinare che il lavoro della famiglia sarebbe iniziato seriamente Sabato 18 Marzo proseguendo fino a Sabato 25 Marzo.

Poiché, come il latte, la linfa può diventare acida, la famiglia era costretta a produrre lo zucchero mentre la linfa continuava a defluire.

Tutti i membri della famiglia Smith sarebbero stati pienamente impegnati nella produzione di zucchero. Anche se la linfa fosse stata prelevabile per poche ore, il fuoco doveva bruciare per venti ore.

Ogni membro della famiglia sapeva che la raccolta primaverile di zucchero d’acero era una fonte vitale di cibo e nessun’altra attività era altrettanto importante.

Entro Sabato 25 Marzo al più tardi, le temperatura sarebbero state sopra lo zero per più di trenta ore e la linfa d’acero avrebbe smesso di salire.

Il fuoco avrebbe dovuto restare acceso per il resto del giorno, per completare il processo. Entro Sabato sera, ognuno sarebbe stato esausto. Quindi, Domenica sarebbe stato un giorno di riposo.

Ulteriore verifica della data

In preparazione della stesura finale di questo articolo e per verificare in modo indipendente lo scenario, ho visitato il Joseph Smith Birthplace Memorial nel Vermont.

Quel giorno ho organizzato un incontro con John e Shirley Pease, insieme a Bruce Johnson. Queste persone provengono da famiglie che sono state impegnate nell’estrazione dello zucchero d’acero per ben sette generazioni.

Hanno un’esperienza diretta con gli effetti della temperatura e del clima sulla produzione di zucchero.

Ogni primavera degli ultimi cinquant’anni, questi abitanti del New England hanno prodotto dello zucchero e conoscono l’intenso sforzo richiesto per raccogliere e far bollire la linfa.

Ho presentato loro le copie dei diari meteo di Marzo e Aprile 1820 e ho chiesto loro di descrivere cosa avrebbe fatto la famiglia Smith per produrre 450 chili di zucchero d’acero.

La loro revisione dei diari meteorologici ha identificato la prima “corsa” a partire da Domenica 5 Marzo. Hanno stimato che la “corsa” sia durata un giorno, e che abbia prodotto meno di un quarto dello zucchero della stagione.

La seconda “corsa” è iniziata Lunedì 13 Marzo e si è protratta per due o tre giorni. Questa “corsa” ha prodotto più di un quarto dello zucchero della stagione.

E’ stato quindi rilevato che la grande vera “corsa” sia iniziata Sabato 18 Marzo e si sia protratta fino a Venerdì 24 Marzo.

Hanno detto che durante questa “corsa” la famiglia Smith avrebbe continuato a bollire per ventiquattro ore al giorno, fino a Sabato, e che avrebbe prodotto circa la metà dello zucchero della stagione.

Hanno anche detto che alcuni membri della famiglia avrebbero lavorato fino a venti ore al giorno mentre cercavano di tenere il passo con il flusso della linfa, in modo che non diventasse acida.

Hanno affermato che nessun altro raccolto o attività agricola sia così intenso e impegnativo come l’estrazione dello zucchero d’acero. Così sono arrivati alla medesima conclusione.

Una nota di uno dei vari resoconti di Joseph sulla prima visione riporta che egli aveva effettivamente tagliato legname il giorno prima.

L’editore della Gazzetta di Pittsburg visitò Nauvoo nel 1843 e intervistò il Profeta. Quanto riportato di ciò che disse il profeta includeva quanto segue:

“Sono uscito immediatamente nel bosco dove mio padre aveva una radura e sono andato al ceppo dove avevo conficcato la mia scure quando avevo smesso di lavorare, mi sono inginocchiato e ho pregato, dicendo: Signore, a quale Chiesa dovrei unirmi?”.

Se quel racconto è accurato, ciò indica che l’ascia sia stata lasciata lì il giorno precedente, mentre era intento a tagliare degli alberi.

Quegli alberi sarebbero stati usati come legna da ardere per far bollire lo zucchero.

La Prima Visione: Conclusione

Mettendo insieme tutte queste prove, è possibile affermare che fossere tre i giorni primaverili in cui plausibilmente ebbe luogo la prima visione.

Per i primi due, la famiglia Smith sarebbe stata quasi totalmente occupata a produrre zucchero d’acero. Il terzo di quei giorni sarebbe stato quello in cui non avrebbero avuto più lavoro da fare e si sarebbero potuti riposare.

Quel giorno coincideva con la Domenica, il Sabbath settimanale.

Di conseguenza è quello più probabile per la Prima Visione. Deve essere stata la mattina di Domenica 26 Marzo 1820, il giorno in cui  Joseph Smith si rivolse a Dio e la gloriosa risposta cambiò il corso della storia.

La breve affermazione che il meraviglioso evento si è verificato “la mattina di una bella giornata limpida, all’inizio della primavera del 1820” è stata sufficiente per individuare il giorno preciso in cui può aver avuto luogo.

Nota del redattore: questo è un articolo apparso per la prima volta alcuni anni fa sul Meridian Magazine. Abbiamo ritenuto fosse importante ed è abbastanza attuale da poter essere pubblicato di nuovo.

Questo articolo è stato scritto da John C. Lefgren e John P. Pratt ed è stato pubblicato sul sito ldsmag.com. Questo articolo è stato tradotto da Cinzia Galasso.