La libertà è un elemento essenziale del piano di felicità del Signore. Le scritture contengono numerose testimonianze del profondo impegno del Signore nei confronti della libertà.

Prendiamo ad esempio re Beniamino. Re Beniamino evidenzia tre forme di libertà: economica, politica e spirituale.

Il suo impegno nei confronti della libertà economica del suo popolo era così radicato da non richiedere alcun compenso per i servizi svolti in qualità di re, e da non imporre tasse sul popolo.

La sua dedizione nei confronti della libertà politica era tale da impedire che vi fossero prigionieri politici nelle segrete, che vi fossero cittadini di serie B, caste e schiavi.

Il suo impegno nei confronti della libertà morale era altresì evidente. Non tollerava nessun tipo di malvagità, furto o adulterio. Fece tutto ciò affinché “nulla fosse [loro] imposto che fosse grave da sopportare”.

Desiderava che il suo popolo fosse libero.

“Ed ora queste sono le parole che re Beniamino desiderava da loro; e perciò disse loro: Avete detto le parole che io desideravo, e l’alleanza che avete fatto è un’alleanza giusta.

Ed ora, a motivo dell’alleanza che avete fatto, sarete chiamati figliuoli di Cristo, suoi figli e sue figlie; poiché ecco, in questo giorno egli vi ha spiritualmente generati, poiché dite che il vostro cuore è cambiato, tramite la fede nel suo nome; perciò siete nati da lui e siete diventati suoi figli e sue figlie.

E sotto a questo Capo siete resi liberi, e non vi è nessun altro capo dal quale possiate essere resi liberi”. [Mosia 5:6–8]

Le parole di re Beniamino erano la prefigurazione di una conversazione che Gesù avrebbe avuto molti secoli avvenire in un altro continente:

Gesù allora disse a quei Giudei che avevano creduto in lui: «Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli;

E conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». 

Gli risposero: «Noi siamo discendenza di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi tu dire: Diventerete liberi?». 

Gesù rispose: «In verità, in verità vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. 

Ora lo schiavo non resta per sempre nella casa, ma il figlio vi resta sempre; 

Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero».”

Chiaramente la libertà è una caratteristica fondamentale del piano di felicità del Signore.

Come si ottiene questa straordinaria libertà economica, politica e spirituale?

La libertà si ottiene sempre per mezzo del sacrificio. Talvolta i sacrifici sono tangibili. Talvolta sono meno evidenti.

Nondimeno, è sempre possibile far risalire il conseguimento di una qualche libertà ad un sacrificio compiuto.

Il grande e ultimo sacrificio

una visione dell'espiazione di Gesù Cristo

“Gethsemane” di Adam Abram

Amulek era pienamente consapevole di questa verità. Egli insegnò:

“Ed ora, ecco, vi renderò testimonianza io stesso che queste cose sono vere.

Ecco, io vi dico che so veramente che Cristo verrà fra i figlioli degli uomini per prendere su di Sé le trasgressioni del suo popolo, e che egli espierà per i peccati del mondo; poiché il Signore Iddio lo ha detto.

Poiché è opportuno che sia fatta un’ espiazione; poiché, secondo il grande piano dell’Eterno Iddio, dev’ esser fatta un’ espiazione, altrimenti tutta l’umanità dovrà inevitabilmente perire; sì, tutti sono induriti; sì, tutti sono decaduti e perduti, e devono perire, a meno che non avvenga tramite l’espiazione che è opportuno sia fatta.

Poiché è opportuno che vi sia un grande e ultimo sacrificio; sì, non un sacrificio di uomini, né di bestie, né d’alcuna sorta di volatili; poiché non sarà un sacrificio umano; ma dovrà essere un sacrificio infinito ed eterno. […]

Ed ecco, questo è l’intero significato della legge; ogni più piccola parte sta a indicare quel grande e ultimo sacrificio; e quel grande e ultimo sacrificio sarà quello del Figlio di Dio, sì, infinito ed eterno.” [Alma 34:8–10, 14]

Qual è l’effetto di questo grande e ultimo sacrificio? Quale tipo di libertà otteniamo per mezzo di esso?

Le scritture ci insegnano che “i morti avevano considerato la lunga assenza del loro spirito dal loro corpo come una schiavitù” (DeA 138:50).

Mentre il corpo stesso del Salvatore giaceva nella tomba, il Suo spirito visitò gli spiriti che erano stati fedeli in vita. Joseph F. Smith riferì:

“Mentre meditavo su queste cose che sono ascritte, gli occhi della mia comprensione furono aperti, e lo Spirito del Signore si posò su di me, e io vidi le schiere dei morti, sia piccoli che grandi.

E c’era, riunita in un sol luogo, una innumerevole compagnia di spiriti di giusti, che erano stati fedeli nella testimonianza di Gesù mentre vivevano nella mortalità;

E che avevano offerto sacrifici a similitudine del grande sacrificio del Figlio di Dio, e avevano sofferto tribolazioni nel nome del loro Redentore.

Tutti questi avevano lasciato la vita mortale saldi nella speranza di una gloriosa risurrezione, tramite la grazia di Dio Padre e del suo Unigenito Figliuolo, Gesù Cristo.

Vidi che erano pieni di gioia e di letizia, e stavano gioendo assieme perché il giorno della loro liberazione era alla porta.

Si erano riuniti in attesa della venuta del Figlio di Dio nel mondo degli spiriti, perché proclamasse la loro redenzione dai legami della morte.

La loro polvere addormentata doveva essere riportata alla forma perfetta, osso su osso, e i tendini e la carne su di essi; lo spirito e il corpo si dovevano unire per non essere più divisi, per poter ricevere una pienezza di gioia.

Mentre questa vasta moltitudine attendeva e conversava, gioendo dell’ora della sua liberazione dalle catene della morte, apparve il Figlio di Dio, proclamando la libertà ai prigionieri che erano stati fedeli;” [DeA 138:11-18]

Il Salvatore proclamò la libertà universale tramite la resurrezione. Come attestò infatti Paolo, “saremo anche partecipi della sua risurrezione”.

Per me ed i miei cari antenati, essere liberati dalla morte è una magnifica benedizione che scaturisce da quel grande ed ultimo sacrificio. Viene dato liberamente in dono a tutti i figli di Dio che passano attraverso la  mortalità.

Il profeta Giacobbe parlò della liberazione da due diversi tipi di morte:

Oh, com’è grande la bontà del nostro Dio, che ci prepara una via per sfuggire alla stretta di quest’orribile mostro; sì, quel mostro, morte e inferno, che io chiamo la morte del corpo, e anche la morte dello spirito.

E grazie alla via di liberazione del nostro Dio, il Santo d’Israele, questa morte di cui ho parlato, che è quella temporale, restituirà i suoi morti; la qual morte è la tomba.

E questa morte di cui ho parlato, che è la morte spirituale, restituirà i suoi morti; la qual morte spirituale è l’inferno; pertanto, la morte e l’inferno debbono restituire i loro morti, e l’inferno deve restituire i suoi spiriti prigionieri e la tomba deve restituire i suoi corpi prigionieri, e il corpo e lo spirito degli uomini saranno ricongiunti l’uno all’altro; e ciò sarà per il potere di risurrezione del Santo d’Israele. [2 Nefi 9:10-12]

Anche la liberazione dal peccato tramite il pentimento dipende da quel grande e ultimo sacrificio.

Tramite l’espiazione di Gesù Cristo possiamo essere liberati dal peccato a condizione del nostro pentimento. Non esiste liberazione più grande.

Come disse Gesù, “Se dunque il Figliuolo vi farà liberi, sarete veramente liberi” [Giovanni 8:36]

Restate nella libertà

Restate nella libertà

 

Una volta che abbiamo ottenuto la libertà, come dimoriamo in essa? Dimoriamo nella libertà mantenendo le nostre alleanze. Libero arbitrio e obbedienza sono integrate nel processo dell’ alleanza.

Potreste sentire le persone discutere su quale principio tra l’arbitrio e l’obbedienza sia più importante nel piano del Signore e che sicuramente una rimpiazza l’altra.

Infatti, tanto il libero arbitrio quanto l’obbedienza costituiscono due aspetti cruciali nel piano di felicità del Signore.

Tuttavia, la presunta tensione tra questi aspetti si risolve nel trascendente termine di alleanza. Sotto questo denominatore comune, l’arbitrio e l’obbedienza sono unite in un tutto pacifico.

Credo che questo sia il motivo per cui spesso definiamo il Vangelo di Gesù Cristo la nuova ed eterna alleanza del vangelo. Che il libero arbitrio e l’obbedienza fossero integrati tramite l’alleanza, faceva parte del piano del Padre fin dall’inizio.

Se Lucifero presentò al Padre un piano che separava l’arbitrio dall’obbedienza, non fece altro che creare una falsa dicotomia e porre un falso dilemma.

Scegliere uno ed escludere l’altro avrebbe condotto ad un fallimento del piano. Lucifero mentì fin dall’inizio, e un inganno così ragionevole all’apparenza era tipico del suo sofisma.

Non penso che Gesù propose un piano alternativo che desse più importanza al libero arbitrio. Farlo avrebbe significato accettare il falso dilemma di Lucifero.

Credo che il piano del Padre integrasse l’arbitrio e l’obbedienza sotto il comune denominatore dell’alleanza. E quest’ alleanza era basata su quel grande e ultimo sacrificio e quell’ espiazione infinita.

Manteniamo la nostra libertà quando teniamo fede alle nostre alleanze. Come leggiamo in Mosia:

Ed ora, a motivo dell’alleanza che avete fatto, sarete chiamati figliuoli di Cristo, suoi figli e sue figlie; poiché ecco, in questo giorno egli vi ha spiritualmente generati, poiché dite che il vostro cuore è cambiato, tramite la fede nel suo nome; perciò siete nati da lui e siete diventati suoi figli e sue figlie.

E sotto a questo Capo siete resi liberi, e non vi è nessun altro capo dal quale possiate essere resi liberi. Non è dato nessun altro nome per mezzo del quale venga la salvezza; dunque vorrei che prendeste su di voi il nome di Cristo, voi tutti che siete entrati in alleanza con Dio di essere obbedienti fino alla fine della vostra vita. [Mosia 5:7-8]

Tramite l’alleanza del battesimo e le alleanze che stipuliamo al tempio, noi, di nostra spontanea volontà, scegliamo di obbedire. E nel fare questo, siamo resi liberi.

Porto testimonianza che tramite l’Espiazione di Gesù Cristo siamo resi liberi dalla morte e dall’inferno. Il nostro Salvatore risorse, e risorgeremo anche noi.

Possiamo essere liberati dal peccato. Se dunque il Figliuolo ci farà liberi saremo veramente liberi. Nel nome di Gesù Cristo, Amen.

Questo articolo è un estratto del discorso originale in inglese “Abide ye in the liberty wherewith ye are made free” (Restate nella libertà con la quale siete fatti liberi) di Lane Fischer, tenuto durante un devozionale presso la Brigham Young University il 2 luglio 2002.
Questo articolo è stato tradotto da Ginevra Palumbo.