I membri della chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (spesso chiamata erroneamente chiesa mormone), dedicano il primo weekend di ogni mese, al digiuno.

Fin dai tempi antichi, il popolo del Signore ha digiunato, per potersi dedicare in modo più approfondito alla preghiera, allo studio delle Scritture, al rapporto con il Padre Celeste.

Cos’è il digiuno?

Digiunare, per i membri della chiesa, significa astenersi dal cibo e dall’acqua, per 24 ore, in genere si parte da dopo il pranzo del sabato, fino al pranzo della Domenica, saltando 2 pasti (cena e colazione), ma dipende dalle zone e dalle abitudini (spesso, alcuni membri iniziano il sabato sera, dopo cena, e arrivano alla cena della Domenica).

Questa pratica fa bene al corpo e alla mente, come molti di voi sapranno, ma senza una base spirituale, per noi non avrebbe molto senso.

La preghiera è, quindi, fondamentale, durante il digiuno. In modo simbolico e pratico, esso rappresenta un allontanarsi da quelli che sono i bisogni materiali della nostra vita, per concentrarsi su quelli puramente spirituali.

In genere, quando si digiuna, si ha un obiettivo. L’obiettivo serve per avere uno scopo e per avere ancora più forza e determinazione, nel portare a termine il digiuno stesso.

A volte, si può digiunare per avere una guida o un aiuto. Possiamo digiunare per qualcuno che conosciamo e che ha bisogno di sostegno o di una benedizione. Possiamo digiunare, perché vogliamo essere più umili e sentirci più vicini al nostro Padre Celeste.

Ma possiamo anche digiunare per avere delle risposte che riguardano la nostra vita o le Scritture, come fece, ad esempio, Alma, nel Libro di Mormon: «Ho digiunato e pregato molti giorni, per poter conoscere queste cose da me.

Ed ora so da me che sono vere; poiché il Signore Iddio me le ha rese manifeste mediante il suo Santo Spirito» (Alma 5:46).

Una delle cose che viene detta, nelle Scritture, è che quando si digiuna, bisogna avere un viso allegro, non dobbiamo mostrarci tristi o far sapere a tutti che stiamo digiunando.

E’ qualcosa che riguarda noi, il nostro intimo, non abbiamo bisogno di mostrare agli altri che stiamo digiunando o che stiamo facendo un sacrificio. Non abbiamo bisogno di essere lodati (o derisi), per ciò che facciamo.

C’è, poi, un motivo, dietro il digiuno, che riguarda tutti i membri della Chiesa e li unisce, in uno scopo più grande.

Perché digiuniamo?

Quando digiuniamo, la Domenica, in chiesa, versiamo la nostra offerta di digiuno. Doniamo quello che avremmo speso per i nostri due pasti, alla Chiesa, affinché possano essere portati avanti programmi di aiuto e assistenza, per le persone in difficoltà.

E questo è un grande scopo, per riuscire a portare a termine il proprio digiuno e avere la forza di non cedere alla tentazione di mangiare o bere.

Ovviamente, le persone che decidono di digiunare, devono essere persone sane, in piena forza fisica, che possono farlo, senza stare male. I bambini, gli anziani, le donne in stato interessante, sono esentati, dal digiuno. Ma se vogliono farlo e si sentono in grado, anche questa è una loro libera scelta.

La domenica di digiuno, è una domenica speciale. Posso dire che è la domenica che preferisco, durante il mese.

La prima domenica viene chiamata proprio “Domenica di digiuno e testimonianza”.

Questo significa che, una volta arrivati alla riunione sacramentale, il digiuno viene, in quel momento, interrotto, per partecipare al sacramento, quindi poter prendere il pane e l’acqua (i membri della chiesa non bevono alcolici, quindi il sacramento è composto da pane ed acqua) insieme a tutti gli altri e, poi, per portare la propria testimonianza.

Devo dire che, durante il digiuno, quel pezzetto di pane e quell’acqua, hanno davvero un sapore diverso. Quando si porta a compimento un digiuno e si arriva a dividere la benedizione del sacramento, con gli altri, si prova una grande soddisfazione.

Ci si sente in grado di poter fare tutto. Ci si rende conto di quali siano i nostri punti di forza e di quanto siamo davvero capaci di seguire il Signore, se lo vogliamo davvero, con tutto il cuore.

Il sacramento e la preghiera

Una volta preso il sacramento, chiunque voglia può alzarsi, andare sul pulpito e lasciare la propria testimonianza.

mormone-giovani-uomo-pregando-scrittureQuesto, per me, è il momento più bello. Le persone parlano davvero piene di spirito e buoni sentimenti. In genere, durante le altre domeniche, alcuni membri della chiesa, a turno, vengono chiamati a tenere dei discorsi su un argomento assegnato.

Ma in questo giorno, nessuno viene chiamato, a nessuno viene detto prima di doversi alzare e dover parlare di qualcosa. Chi si sente ispirato, può alzarsi e condividere la propria testimonianza.

Molte persone condividono anche alcune loro esperienze, avute in quei giorni, oppure in passato.

Ognuno segue il cuore e lo spirito, ma ogni parola che viene detta è piena di amore per il Padre Celeste.

Ho sempre avuto l’impressione che, in quei giorni, i volti dei fratelli e delle sorelle della chiesa, fossero più luminosi che mai.

Forse proprio perché il digiuno ci eleva e ci aiuta davvero ad essere più vicini a Dio e a sentire la verità del Vangelo di Gesù Cristo. E ci porta a risplendere della loro luce. Ci porta su un piano spirituale più alto.

Posso dire che, quando digiuno e quando porto testimonianza, sento davvero quelle verità risuonare dentro di me, fin nel profondo dell’anima, come non avviene normalmente, quando siamo distratti dal rumore di sottofondo delle vite di tutti i giorni.

So che il digiuno ci è stato dato dal Padre Celeste, come un’opportunità di crescita spirituale.

So che è importante e so che serve al nostro bene. Potersi staccare, anche se per un po’, dal resto dei nostri bisogni ed ascoltare la nostra anima, rende il digiuno anche una delle più grandi benedizioni che il Signore potesse darci.

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