La missione in prigione ha cambiato la mia vita e della ma famiglia. Quando Tanja e Kevin Crouch hanno scoperto che non sarebbero stati in grado di avere figli, tutta la loro vita è stata capovolta.

A quel tempo, Tanja lavorava come manager in uno studio di registrazione e Kevin , che aveva in passato lavorato come costumista per Disney e Vogue, lavorava come professore di moda all’università.

La coppia SUG (membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni) viveva in Tennessee e aveva sempre pensato che dei figli biologici fossero nel loro futuro.

Ma quando arrivò la straziante notizia che non sarebbero potuti essere in grado di avere figli loro, i Crouch semplicemente andarono avanti con fede e speranza, creando una nuova visione della loro futura famiglia.

Quella visione includeva ancora dei bambini e, nel 2007, i Crouch erano pronti per l’adozione.

“La prima volta che incontrammo Cory sapevo che sarebbe stato nostro figlio, semplicemente lo sentii” ha detto Tanja Crouch all’ Upworthy.com. “penso che Cory sia il figlio che dovevamo avere. Credo che Dio abbia trovato una via per aiutarci a trovarci.”

Nonostante avessero ricevuto conferma che questa fosse la decisione giusta, i Crouch sapevano che la strada di fronte a loro non sarebbe stata semplice per la loro nuova famiglia.

Al tempo della sua adozione Cory era a una settimana dal suo sedicesimo compleanno.

Dopo essere stato portato via dalla sua casa e messo in una casa famiglia all’età di cinque anni, Cory si era spostato di casa in casa ed infine in un centro prima di incontrare i Crouch.

La missione in prigione mi ha cambiato la vita

La vita con i Crouch diede a Cory la stabilità, l’amore e il supporto che non aveva mai ricevuto nelle sue precedenti abitazioni. Attraverso l’esempio di Tanja e Kevin, Cory ha scoperto il vangelo ed è stato battezzato nello stesso anno.

“É stata una sua scelta; i missionari mi hanno detto che aveva accettato la loro sfida e scelto una data ancora prima che io avessi sentito da lui che avesse preso la decisione” ha scritto Tanja nel suo Blog. “non volevamo che sentisse alcuna pressione da parte nostra; avevamo bisogno che fosse una sua decisione.

So che Cory aveva una testimonianza nel momento in cui si unì alla chiesa, ma stava ancora crescendo ed imparando, come noi tutti”.

E con quella crescita vennero anche alcuni errori e qualche scelta sbagliata.

Cory ebbe alcuni problemi con la polizia quando venne colto con della marijuana e, dopo non essere andato alla corte del tribunale, la sentenza fu di passare del tempo in prigione.

Ma nonostante le difficoltà i Crouch hanno continuato ad amare e supportare loro figlio.

Poi, un giorno, Tanja stava ascoltando una conferenza generale e una citazione di Tad Callister andò dritta al suo cuore:

“Come genitori dobbiamo essere i primi insegnanti ed esempi del vangelo per i nostri figli, non il vescovo, la scuola domenicale, le giovani donne o i giovani uomini, ma i genitori.

Come insegnanti primari del vangelo possiamo insegnare loro il potere e la realtà dell’espiazione, della loro identità e del loro destino divino, e facendo così diamo loro una pietra sulla quale costruire le proprie fondamenta.

Dopo tutto quello che si può dire e fare, la casa è il posto ideale per insegnare il vangelo di Gesù Cristo” (Conferenza Generale, ottobre 2014).

Questo discorso toccò un nervo scoperto; uno particolarmente doloroso” Ha scritto Tanja. “il discorso del presidente Calliste mi spezzò il cuore.

Non avevo mai avuto l’opportunità di insegnare a Cory sin dalla sua infanzia. Le lacrime riempirono i miei occhi ed infine cominciarono a scivolare giù per le mie guance.

Ero arrabbiata e ferita dall’ingiustizia della situazione… continuavo a sentirmi imbrogliata.

Ma quando Anziano Holland andò sul pulpito, le sue parole misero fine al dolore e alla frustrazione che Tanja si stava infliggendo.

Lui disse:

“Se insegniamo con lo Spirito e voi ascoltato tramite o Spirito, qualcuno tra noi incapperà nelle vostre circostanze mandandovi così un’epistola profetica fatta appositamente per voi” (Conferenza Generale, ottobre 2014).

Fu in quel momento che Tanja fu ispirata ad iniziare a creare le proprie epistole e ad inviarle a Cory ogni settimana. “lo spirito intenerì il mio cuore e mi disse che avrei comunque potuto insegnare a mio figlio, anche se si trovava in prigione” ha scritto Tanja.

Sono riuscita ad aiutare il mio figlio a svolgere una missione

Quello stesso giorno Tanja ha iniziato a scrivere una lettera a suo figlio parlando dettagliatamente i principi fondamentali del vangelo e descrivendo la fede, che per lei e il marito significava così tanto.

Si è inoltre accertata che ogni lettera includesse delle note per ricordare a Cory quanto lo amasse.

“Non avrei mai potuto immaginare quali grandi benedizioni potessero arrivare da quelle lezioni settimanali” ha scritto Tanja.

“Dopo la seconda, Cory  mi ha chiamata chiedendomi se potessi dargli più scritture su come ricevere risposte alle preghiere e più tardi sul pentimento.

Da quel momento ci siamo goduti molte conversazioni riguardanti l’argomento del vangelo… a volte Cory commentava un articolo della Liahona del quale non avevamo ancora parlato, ci fece fare un passo avanti nel nostro ‘gioco’ con la lettura di questo dono mensile.

Non molto tempo dopo aver iniziato a scrivere, Cory ha iniziato la sua missione a condividere le mie lettere con compagni di cella che iniziarono a studiare le scritture con lui.

Mandammo un Libro di Mormon ed alcuni opuscoli della chiesa ad alcuni suo compagni di cella (richiesero dei missionari, ma sfortunatamente non ci sono missionari che servano in quell’area).

A dicembre lui ha iniziato a distribuire dei biglietti della chiesa che ha trovato nella Liahona. Ora scherziamo sul fatto che Cory stia servendo una missione in prigione.”

I Crouch sperano che Cory possa uscire questo autunno. Non importa cosa riservi il futuro, Tanja e Kevin pianificano di essere sempre presenti per loro figlio.

In un’intervista con Uplift.com, Tanja ha condiviso un ricorda che parla dell’amore che prova e che sempre proverà  per suo figlio.

“Una volta, quando fu cacciato da scuola per una settimana, Cory scappò via.andai a cercarlo e alla fine lo trovai con un gruppo di ‘adolescenti in difficoltà’.

Gli dissi di entrare in macchina perché dovevamo andare a casa, che era mio figlio e che lo avrei sempre trovato, indipendentemente da cosa avesse fatto o da dove fosse andato a cacciarsi.

Questa è la ragione per la quale non ho rinunciato con lui, nonostante si trovi in prigione. Lui è mio figlio e andrò sempre a cercarlo e lo porterò a casa, perché lo amo. Lui sarà nostro figlio per sempre”.

Le vite ed esperienze di Tanja, Kevin e Cory mostrano che quando noi, come Santi degli Ultimi Giorni, diciamo che le famiglie sono eterne, non intendiamo solamente che dureranno nel tempo.

Significa che le nostre famiglie, e l’amore che le unisce, supererà nonostante le distanze, i cuori spezzati, le difficoltà e persino le pessime decisioni.

Questo articoli è stato scritto da Danielle Beckstrom