Quando si parla di rivelazione personale, la mente e il cuore giocano un ruolo cruciale, e non c’è azione o formula preconfezionata che possa guidarci attraverso questo rigoroso processo spirituale.

Infatti, questo articolo non è un tentativo di definire come funziona la rivelazione. Piuttosto, è una testimonianza del fatto che la rivelazione funzioni in una moltitudine di modi.

Imparare a ricevere la rivelazione personale è un po’ come imparare a nuotare

Il modo più adatto che ho per descrivere tale processo, è utilizzando la metafora del nuoto. Quando impariamo a nuotare, quasi tutti siamo terrorizzati. Non sappiamo cosa aspettarci e non sappiamo cosa fare.

Imparare a ricevere la rivelazione personale è un po' come imparare a nuotarePer prima cosa, impariamo come trattenere il respiro, come galleggiare e come eseguire alcuni movimenti di base. Man mano che acquisiamo esperienza e sicurezza, e man mano che i nostri movimenti migliorano, iniziamo a muoverci nell’acqua.

I nostri movimenti diventano sempre più naturali ed aggraziati. La precisione ed il ritmo dei nostri movimenti rendono l’aria e l’acqua quasi indistinguibili. Sappiamo di essere in acqua, ma non è più un grosso problema.

Il nostro apprendimento e la nostra pratica hanno sostituito la nostra paura con la certezza che “possiamo farcela!”.

Impariamo dalle Scritture e dalle preghiere sacramentali che “possiamo avere sempre con noi il Suo Spirito” (Dottrina e Alleanze 20:77).

E mentre impariamo veramente e confidiamo che lo Spirito stia operando nelle nostre vite, tutto avviene esattamente come se nuotassimo da molto tempo: seguiamo la corrente e smettiamo di preoccuparci dei movimenti e dei meccanismi coinvolti.

Andiamo sempre avanti con fede nel fatto che siamo guidati dallo Spirito.

Proprio come possiamo imparare a non preoccuparci di come nuotare, possiamo arrivare a un punto in cui smettiamo di preoccuparci se stiamo ricevendo o meno la rivelazione personale.

Alcune persone passano molto tempo a preoccuparsi, facendosi una domanda fondamentale: “Ho ricevuto davvero una rivelazione personale o sono io?”.

In sostanza, questi individui si dimenano nelle fasi iniziali del nuoto, nel tentativo di mantenere la testa fuori dall’acqua. Le persone possono diventare così preoccupate, facendosi in continuazione le stesse domande: ”Sto ricevendo rivelazioni? È una rivelazione?” e questo può effettivamente ostacolare la loro capacità di riceverne.

Egli ci guida e ci guida da sempre

Egli ci guida e ci guida da sempreUscire dalla nostra zona di comfort — prevalere sui nostri desideri, aspettative, preferenze e mancanza di comprensione personali per ascoltare e sentire la voce dello Spirito — è una delle grandi sfide della nostra prova mortale.

Ma il compito non è tanto quello di persuadere lo Spirito a guidarci, quanto di riconoscere che Egli ci guida e ci guida da sempre.

Se ci sforziamo di essere e di diventare buoni, non perfetti, ma migliorando gradualmente, se stiamo onorando le nostre alleanze, cercando la compagnia dello Spirito Santo, prendendo degnamente il sacramento e ricevendo la remissione dei nostri peccati e perseverando, allora possiamo davvero avere la costante compagnia dello Spirito Santo.

Non ci stiamo “preparando a ricevere la rivelazione”, stiamo “vivendo nella rivelazione”.

Ho cercato di riassumere un certo numero di principi che ho osservato riguardo allo spirito di rivelazione. Poi ho incluso esempi della rivelazione personale ricevuta nella mia vita e in quella degli altri.

Queste esperienze vi daranno degli esempi pratici per aiutarvi a riconoscere la rivelazione che opera nella vostra vita, proprio come fareste mentre imparate a fare le prime bracciate in acqua. Prego che la vostra “fiducia sarà rafforzata” e che lo spirito di rivelazione operi in voi.

La mia speranza è che, come risultato delle idee che condivido e dei sussurri dello Spirito che ricevete, sarete in grado di discernere più chiaramente l’aiuto coerente dal cielo che avete ricevuto nella vostra vita in passato.

Prego affinché la vostra fede nel Salvatore si rafforzi, la vostra speranza per il futuro brilli più luminosa, la vostra “fiducia sia forte” (Dottrina e Alleanze 121:45) e che lo spirito di rivelazione operi nella vostra vita.

Il principio “dolce e sommesso”

Anche se ci sforziamo di essere fedeli ed obbedienti, ci sono semplicemente momenti in cui la guida, la sicurezza e la pace dello Spirito non sono facilmente riconoscibili. In effetti, il Libro di Mormon descrive i fedeli Lamaniti che “furono battezzati con il fuoco e con lo Spirito Santo, e non lo seppero” (3 Nefi 9:20).

Le persone potrebbero chiedersi: “Perché il Signore non dovrebbe rendere la voce dello Spirito facilmente riconoscibile in ogni momento?”. Suggerirei una risposta semplice: perché Dio si fida di noi e vuole che cresciamo.

In quanto membri della Sua Chiesa restaurata che stringono ed osservano le alleanze, non dovremmo aspettarci che Egli ci scuota energicamente per attirare la nostra attenzione.

Piuttosto, l’influenza dello Spirito Santo è descritta nelle Scritture come “una voce sommessa” (1 Re 19:12; vedere anche 3 Nefi 11:3) e una “voce di perfetta mitezza” (Helaman 5:30).

Pertanto, lo Spirito del Signore di solito comunica con noi in modi che sono silenziosi, dolci e sommessi. Ad esempio, potrebbe capitare che vi dimentichiate di pregare al mattino. E, all’improvviso, sentite nella vostra mente la voce di vostra madre che, quando eravate piccoli, diceva: “Ricorda le tue preghiere mattutine”.

Perché Dio dovrebbe mandare un angelo a consegnarvi quel messaggio quando lo Spirito Santo, il terzo membro della divinità, riporta “ogni cosa alla vostra memoria” (Giovanni 14:26) e può suggerire un ricordo della vostra mamma che vi ricorda di pregare? L’effetto spirituale è lo stesso.

Il presidente Boyd K. Packer ha spiegato: “Queste comunicazioni spirituali delicate e raffinate non si vedono con i nostri occhi, né si ascoltano con le nostre orecchie.

E, anche se è descritta come una voce, è una voce che si sente con il cuore, più che con le orecchie… Lo Spirito non attira la nostra attenzione gridando o scuotendoci con mano pesante.

Piuttosto, sussurra. Ci accarezza così dolcemente che, se siamo preoccupati, potremmo non sentirlo affatto”.

Mi sono chiesto se noi, come membri della Chiesa, parliamo e sottolineiamo manifestazioni spirituali meravigliose, magnifiche e drammatiche così spesso da trascurare forse l’influenza abituale dello Spirito Santo che è silenziosa, dolce e sommessa.

Ho sentito persone dire: “Se potessi essere come Saulo sulla strada per Damasco e vedere una luce, o se un angelo venisse da me come ad Alma il Giovane, allora lo saprei”.

Perché non riceviamo una rivelazione personale eclatante?

Perché non riceviamo una rivelazione personale eclatante?Non intendo mancare di rispetto, e non sto cercando di essere leggero o superficiale ma, spiritualmente parlando, Saulo era “problematico”. Era un fedele persecutore dei cristiani e aveva “spirato minacce e stragi contro i discepoli del Signore” (Atti 9:1).

Aveva partecipato alla lapidazione di Stefano (Atti 7:57; 8:3) e aveva lavorato per cercare ed arrestare i seguaci di Gesù, con l’intento di riportarli a Gerusalemme come prigionieri, interrogarli ed ucciderli (vedi Atti 9:2).

Pensate che un uomo simile fosse pronto a percepire, ascoltare, sentire o rispondere alla voce calma e sommessa dello Spirito Santo? Per attirare l’attenzione di quest’uomo ribelle, il Signore dovette usare l’equivalente di un fulmine spirituale.

Alcune persone potrebbero pensare che quella singola esperienza abbia trasformato Saulo in Paolo. Ma non fu questo a convertirlo.

Alla fine, si convertì facendo ciò che anche noi dobbiamo fare: leggere, studiare, pregare, digiunare ed obbedire in modo costante.

Non è tramite manifestazioni meravigliose che viene una testimonianza della veridicità del vangelo di Gesù Cristo, piuttosto è mettendo in pratica, in modo semplice e costante, le cose fondamentali che sappiamo di dover fare.

Forse, molti membri della Chiesa, oggi, non vedono luci e non sentono voci durante i loro viaggi personali a Damasco perché hanno avuto la benedizione di trovarsi spiritualmente in un posto di gran lunga migliore di quello di Saulo.

Dio confida nel fatto che impariamo e rispondiamo alla voce sommessa del Suo Spirito (Dottrina e Alleanze 85:6–7).

Alma il Giovane era “un uomo molto malvagio e idolatra. Ed era un uomo di molte parole, e parlava con molta adulazione al popolo; pertanto indusse molte persone a imitare le sue iniquità.

E divenne un grande ostacolo per la prosperità della chiesa di Dio, accattivandosi il cuore del popolo; causando un grande dissenso fra il popolo; dando al nemico di Dio l’opportunità di esercitare il suo potere su di loro” (Mosia 27:8–9).

Alma il Giovane, proprio come Saulo, era spiritualmente “problematico”! Non era preparato, né pronto, a rispondere alla voce sommessa dello Spirito. Di conseguenza, ricevette un prepotente campanello d’allarme, uno schiaffo spirituale in faccia.

L’apparizione di un angelo non convertì Alma. Piuttosto, la visita celeste semplicemente avviò un processo di conversione che alla fine trasformò Alma il Giovane in un devoto discepolo del Salvatore. Infatti, come disse al popolo di Zarahemla:

“Ecco, vi attesto che io so che queste cose di cui ho parlato sono vere. E come supponete che io sappia che sono vere? Ecco, io vi dico che mi sono rese note dal Santo Spirito di Dio.

Ecco, ho digiunato e pregato molti giorni, per poter conoscere queste cose da me. Ed ora so da me che sono vere; poiché il Signore Iddio me le ha rese manifeste mediante il suo Santo Spirito; e questo è lo spirito di rivelazione che è in me” (Alma 5:45–46).

Alma non ha menzionato l’aspetto dell’angelo. Forse i membri della Chiesa, in genere, non vedono e non conversano con gli angeli, perché hanno avuto la benedizione di trovarsi spiritualmente in un posto molto migliore di quello di Alma il Giovane.

Onorare le alleanze ed osservare i comandamenti: la strada per ricevere la rivelazione personale

Rispettare i comandamentiNel mio ministero ho parlato con molte persone che, non avendo avuto alcuna manifestazione miracolosa o un colloquio personale con un essere celeste, mettono in dubbio la forza della propria testimonianza e della propria capacità spirituale.

Considerate questo consiglio del presidente Joseph F. Smith: “Mostratemi i Santi degli Ultimi Giorni che devono nutrirsi di miracoli, segni e visioni per essere saldi nella Chiesa ed io vi mostrerò dei membri della Chiesa che non sono in buona condizione davanti a Dio e che camminano per sentieri sdrucciolevoli.

Non è per mezzo di meravigliose manifestazioni che saremo stabiliti nella verità, ma è mediante l’umiltà e la fedele obbedienza ai comandamenti e alle leggi di Dio.”

Il presidente Spencer W. Kimball spiegò:

“I cespugli ardenti, le montagne fumanti, le Cumorah e le Kirtland erano realtà; ma erano eccezioni. Il grande volume della rivelazione giunse a Mosè e a Giuseppe, e giunge al profeta oggi, in un modo meno spettacolare: quello dei sentimenti profondi, senza sensazionalismi, né eventi eclatanti.

Aspettandosi sempre i sensazionalismi o le dimostrazioni eclatanti, molti perderanno del tutto il flusso costante della comunicazione rivelata”.

Onorare le vostre alleanze ed osservare i comandamenti: questi sono gli indicatori più sicuri della vostra capacità spirituale.

https://fedeincristo.it/chiesa-mormone/7-principi-rivelazione-personale/

Continuate semplicemente ad andare avanti, con fede nel Salvatore e “tutte le cose lavoreranno insieme per il bene di coloro che amano Dio, di coloro che sono chiamati secondo il suo proposito” (Romani 8:28).

Questo articolo è stato originariamente scritto da David A. Bednar ed è stato pubblicato su ldsliving.com, intitolato Why Elder Bednar says you can learn to stop worrying whether or not you’re receiving revelation. Italiano ©2022 LDS Living, A Division of Deseret Book Company | English ©2022 LDS Living, A Division of Deseret Book Company.
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