In quasi ogni funerale di un membro della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, (spesso erroneamente chiamata “chiesa mormone”), si nota che l’intero servizio è incentrato sulla vita di Gesù Cristo, sull’espiazione e la Sua risurrezione.

I funerali nella Chiesa di Gesù Cristo sono molto simili a quelli della maggior parte delle altre confessioni e si svolgono nelle cappelle delle case di riunione (dove si tengono le regolari riunioni domenicali ed i visitatori sono i benvenuti).

I funerali dei Santi degli Ultimi Giorni sono incentrati intorno alla salvezza e alla risurrezione letterale, che passa attraverso il Salvatore Gesù Cristo. I Santi degli Ultimi Giorni (SUG o ‘mormoni’) sono persone che seguono il vangelo di Gesù Cristo e credono in un’eventuale risurrezione letterale del corpo e dello spirito, per tutti.

Sebbene la maggior parte dei membri della Chiesa di Gesù Cristo goda dei festeggiamenti tradizionali della festa di Pasqua, come la caccia all’uovo e il coniglietto di Pasqua, la vera ragione per festeggiare, tra i santi, durante le vacanze di Pasqua, è la vita e la risurrezione di Gesù Cristo.

Il passato presidente della Chiesa, Gordon B. Hinckley, è stato spesso citato, perché ha detto:

“Non avremmo Natale, se non avessimo Pasqua”.

In un discorso di Natale del 2000, il presidente Hinckley ha parlato di un ‘dolce certezza’ che aveva al funerale di un amico:

Sembrava dire: “Non ti preoccupare. Tutto questo è parte del mio piano. Nessuno può sfuggire alla morte. Anche il mio Figlio diletto è morto sulla croce. Ma attraverso questo evento, Egli divenne la primizia gloriosa della risurrezione. Ha tolto dalla morte il suo pungiglione e dalla tomba la sua vittoria”.

Sentivo nella mia mente il Signore che parlava alla dolente Marta: “Io sono la risurrezione e la vita: chi crede in me, anche se muore, vivrà. E chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno” (Giovanni 11:25-26).

Poiché la religione crede in Gesù Cristo, questa è fondata esattamente sull’idea delle famiglie eterne. Tutto ciò che è nel Vangelo e nella vita di Gesù Cristo, e ciò che viene insegnato nelle chiese dei Santi degli Ultimi Giorni, mostra come tornare a vivere con il Padre celeste e con le nostre famiglie, ancora una volta.

La Chiesa ha emesso un proclama al mondo sulla famiglia, nel 1995.

Questo documento riafferma la dottrina della vita dopo la morte e il ruolo centrale della famiglia nel piano di felicità, di Dio.

Parte del proclama dichiara:

“Nel regno preterreno, i figli e le figlie di spirito conoscevano e adoravano Dio come loro Padre Eterno e accettarono il Suo piano mediante il quale i Suoi figli potevano ricevere un corpo fisico e fare un’esperienza terrena, per progredire verso la perfezione e, infine, realizzare il loro destino divino come eredi della vita eterna.

l piano divino della felicità consente ai rapporti familiari di perpetuarsi oltre la tomba. Le sacre ordinanze e alleanze disponibili, nei sacri templi, consentono alle persone di ritornare alla presenza di Dio e alle famiglie di essere unite per l’eternità”.

La famiglia è la ragione per la quale si costruiscono i templi della Chiesa di Gesù Cristo. Il vangelo restaurato ci insegna che le alleanze e le ordinanze eseguite nel tempio, legano le famiglie insieme, per sempre. I ‘sigilli’ vengono messi all’interno dei templi e uniscono l’uomo e la moglie nel matrimonio, così come i bambini ai genitori.

La Pasqua e il suo significato

Queste cerimonie sono semplici, ma sacre, e sono un passo sulla via che porta di nuovo al nostro Padre celeste.

Se non fosse stato per il sacrificio, l’espiazione e la risurrezione di Gesù Cristo, non avremmo potuto stare insieme con i nostri cari, quindi, gli eventi di cui riflettiamo a Pasqua si svolgono in ogni sacro cuore cristiano dei Santi degli Ultimi Giorni.

Una cosa che vale per i santi degli ultimi giorni, che può essere diversa dalle altre fedi, è che non si trovano delle croci in nessuno degli edifici religiosi o che fanno parte del culto.

Una buona spiegazione del perché questo avviene, è stata data dall’ex profeta e presidente della Chiesa, Gordon B. Hinckley.

Prima della riconsacrazione del tempio di Mesa, in Arizona, durante l’apertura, i sacerdoti locali sono stati invitati a visitare il tempio e a fare domande. Un ministro protestante ha osservato che non aveva visto la rappresentazione della croce, in nessuna parte del tempio o altri edifici SUG e ha chiesto il perché.

Il presidente Hinckley ha detto:

“Io non voglio offendere nessuno dei miei colleghi cristiani che usano la croce sui campanili delle loro cattedrali e sugli altari delle loro cappelle, che la indossano sulle loro vesti o la stampano sui loro libri e su altra letteratura.

Ma per noi, la croce è il simbolo del Cristo morente, mentre il nostro messaggio è una dichiarazione del Cristo vivente.”

Poi il sacerdote gli ha chiesto: “Se non utilizzate la croce, qual è il simbolo della vostra religione?”

Ho risposto che la vita del nostro popolo deve diventare l’espressione più significativa della nostra fede e, di fatto, quindi, il simbolo della nostra adorazione.

Spero che egli non abbia pensato che fossi compiaciuto o ipocrita, nella mia risposta. La nostra posizione, a prima vista, può sembrare una contraddizione della nostra professione che Gesù Cristo è la figura chiave della nostra fede. Il nome ufficiale della Chiesa è “Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni”. Noi lo adoriamo come Signore e Salvatore.

La Bibbia è la nostra scrittura. Noi crediamo che i profeti del Vecchio Testamento, che preannunciavano la venuta del Messia, abbiano parlato sotto ispirazione divina.

Ci glorifichiamo nei racconti di Matteo, Marco, Luca e Giovanni, che parlano degli eventi come la nascita, il ministero, la morte e la risurrezione del Figlio di Dio, l’Unigenito del Padre nella carne.

Come Paolo noi “non ci vergogniamo del vangelo di Gesù Cristo e della vita di Gesù: esso è potenza di Dio per la salvezza” (Romani 1,16). E come Pietro, noi affermiamo che Gesù Cristo è l’unico nome “dato agli uomini, per cui noi dobbiamo essere salvati” (Atti 4:12).”

Per i membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, la vita di Gesù Cristo è il simbolo finale di Pasqua.