Il lavoro di storia familiare, si sa, porta nella nostra vita molteplici benefici non sempre immediatamente riconoscibili o direttamente imputabili alla ricerca dei nostri antenati. Ma qual è la benedizione più importante derivata dal lavoro genealogico e di tempio?

“La famiglia ha una storia che dovremmo ricordar. Scriverò allor quello che i miei avi fecero un dì, li conoscerò e potrò amarli con sincerità. È una gioia il saper che un dì li potrò incontrar… Sento tanto amor nel pensare a loro, dunque scriverò un registro familiare, la mia genealogia.”

Lo so, lo so. Queste parole sono belle. Ma non posso prendermene il merito, poiché provengono da una inno presente nell’innario per bambini della Chiesa.

Sono anche abbastanza sicuro di non poter menzionare una sola volta in cui, nella mia vita, abbia usato la parola “avi” in una frase. Oh, ecco la prima. Magari la userò altre volte… vedremo.

Fino a un paio d’anni fa, il lavoro di storia familiare della mia famiglia era sempre stato responsabilità di qualcun altro. Non sapevo assolutamente da dove cominciare ed era diventata una di quelle cose che avrei imparato “un giorno o l’altro”.

Sì, ero caduto nella trappola della procrastinazione di cui parla Amulek.

Poi, ho preso a cuore una sfida lanciata in uno dei miei rioni di studenti relativa al portare i nostri nomi al tempio. Ero determinato a trovarne almeno uno. Ed è stato un fiume in piena.

Ne ho trovati oltre 30. E per me, è stato un grande risultato.

Nonostante sia ancora tutt’altro che perfetto, ho imparato da solo l’importanza di questo lavoro sacro. Proprio come hanno dichiarato i profeti, lo spirito di Elia sta riempiendo la terra. E quando ascoltiamo questo spirito, siamo benedetti in molti modi, più di quanti ne possiamo immaginare.

Tuttavia, c’è una benedizione che non viene quasi mai citata, eppure potrebbe benissimo essere quella più importante derivata dal lavoro di storia familiare.

Ha molto più a che fare con la nostra salvezza ed esaltazione di qualsiasi altra benedizione che riceviamo.

La presenza di angeli

storia familiare e gli angeliUna delle più grandi storie dell’Antico Testamento è quella nella quale Eliseo mostra al suo servo le legioni che lo stavano proteggendo.

Eliseo stava consigliando al re d’Israele quali luoghi evitare per non farsi sopraffare dai siriani. Il re della Siria venne a sapere di Eliseo, scoprì dove egli si trovasse e decise di distruggerlo. Di notte, arrivarono nella piccola città dove alloggiava Eliseo e la circondarono per intero con cavalli e carri.

Il servitore si svegliò scioccato. “Eliseo, come ne usciremo?!”. Erano circondati, nessuna via di fuga, nessun nascondiglio.

Eliseo non era preoccupato. “Non temere, perché quelli che sono con noi sono più numerosi di quelli che sono con loro” (2 Re 6:16).

Non so voi, ma io capisco perfettamente la paura del servitore. Erano circondati da un esercito, in una piccola città, senza nessuno che li difendesse. Quindi il profeta rispose:

“Non preoccuparti. Siamo più noi di loro”. Uhm… ti sei guardato intorno? Abbiamo pochi uomini ed alcune pecore. Devono essere delle pecore piuttosto sanguinarie!

“Ed Eliseo pregò e disse: ‘O Eterno, ti prego, aprigli gli occhi, affinché vegga!’ E l’Eterno aperse gli occhi del servo, che vide a un tratto il monte pieno di cavalli e di carri di fuoco intorno ad Eliseo” (2 Re 6:17).

All’improvviso, il domestico capì. Dio non lascia e non lascerà mai da soli i suoi servi.

L’anziano Holland lo ha spiegato con queste parole:

“Nel vangelo di Gesù Cristo, avete l’aiuto da parte di entrambi i lati del velo e non dovete mai dimenticarlo.

Quando la delusione e lo scoraggiamento colpiscono — e lo faranno — ricordate e non dimenticate mai che, se i nostri occhi potessero essere aperti, vedremmo cavalli e carri di fuoco a perdita d’occhio che arrivano per proteggerci.

Saranno sempre lì, questi eserciti del cielo, in difesa del seme di Abramo.”

Gli angeli ci circondano, ci aiutano a combattere le nostre battaglie e ci conducono alla piacevole barra del giudizio di Dio.

Il nostro rapporto con questi angeli

Angeli della famigliaUno degli aspetti più significativi di questi angeli non è che probabilmente non hanno le ali, sebbene ciò possa essere una cosa importante da sapere, ma che noi abbiamo dei legami significativi con loro.

Che tipo di legami?

Ottima domanda! Il Signore diede a Joseph Smith alcune idee su chi fossero gli angeli. Sono quelli che appartengono o sono appartenuti a questa terra (vedere DeA 130:5).

Questo ha senso. Non avrebbe molto senso per esempio mandare angeli provenienti da Kolob… Sono sicuro che la vita sia molto diversa lì. Gli angeli inviati a combattere per noi e per aiutarci dovrebbero sapere com’è la vita sulla terra.

Dovrebbero sapere come guidarci attraverso le prove specifiche che affronteremo in questo mondo.

Nel suo libro, “Dottrina evangelica”, Joseph F. Smith fa un ulteriore passo avanti.

“Quando i messaggeri vengono inviati a dare sostegno agli abitanti di questa terra, non sono estranei, ma nostri parenti, amici, compagni e servitori.

Gli antichi profeti che morirono furono quelli che vennero a visitare i loro simili sulla terra…

Allo stesso modo i nostri padri e madri, fratelli, sorelle e amici che sono morti su questa terra, essendo stati fedeli e degni di godere di questi diritti e privilegi, possono avere la missione di visitare i loro parenti ed amici sulla terra, portando messaggi di amore, di avvertimento, rimprovero ed istruzione, a coloro che avevano imparato ad amare nella carne.”

I legami che abbiamo con i nostri angeli non si limitano al fatto che in qualche momento storico hanno abitato o abiteranno la terra. NOI SIAMO IMPARENTATI CON MOLTI DI LORO.

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Il Vangelo è stato creato per la salvezza della famiglia umana. Non sorprende che i nostri antenati, scusate, i nostri avi, vorrebbero che avessimo successo! Combatteranno per noi.

Ci guideranno. I nostri familiari ci sosterranno.

Gli angeli parlano per il potere dello Spirito Santo

Lo spirito santoSo cosa stanno pensando molti di voi: “Tutto ciò è davvero fantastico, ma cosa c’entra con il lavoro di storia familiare?”. Bene, purtroppo, niente! Avevo solo bisogno di un titolo per catturare la vostra attenzione.

No, dai… Stavo solo scherzando! In realtà ha tutto a che fare con la storia familiare.

Pensate al nostro progresso spirituale mentre siamo qui sulla terra. Ci viene dato un percorso da seguire, che spesso chiamiamo “percorso dell’alleanza” a motivo delle alleanze e delle ordinanze del Vangelo che dobbiamo stringere e mantenere.

Ora pensate a queste singole ordinanze. Quali sono le benedizioni promesse legate alle alleanze ed alle ordinanze che osserviamo? Con il battesimo, possiamo ricevere la remissione dei nostri peccati, che ci qualifica per lo Spirito Santo.

Con la confermazione, riceviamo il dono dello Spirito Santo con la promessa che sarà il nostro compagno costante fintantoché ne saremo degni.

Con l’investitura, che l’anziano Robert D. Hales ha definito “l’eterna scuola”, non solo impariamo “come diventare più simili al Padre celeste e a Gesù Cristo in modo da poter vivere alla loro presenza”, ma veniamo anche dotati del potere di farlo.

Con il suggellamento del tempio, entriamo a far parte di un partenariato che ci consente di crearci una famiglia e qualificarci per l’esaltazione.

Quando celebriamo queste ordinanze per i nostri antenati nel tempio, essi hanno l’opportunità di ricevere quelle stesse benedizioni. La remissione dei peccati. La compagnia dello Spirito Santo. La conoscenza ed il potere per diventare come il nostro Padre celeste e il suo Figlio perfetto. Una famiglia eterna e l’esaltazione.

Ma tutto questo come può essere una benedizione per noi?

Nefi non ci ha forse detto in che modo gli angeli ci aiutano? Il modo in cui parlano?

Gli angeli parlano CON IL POTERE DELLO SPIRITO SANTO. Come possono parlare per il potere dello Spirito Santo, se non ricevono il dono dello Spirito Santo?

Come possono ricevere il dono dello Spirito Santo se non hanno ricevuto la remissione dei peccati?

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Quando ci parlano, cosa ci dicono? In che modo gli angeli possono guidarci verso l’esaltazione, senza aver ricevuto il potere e la conoscenza per farlo? Perché dovrebbero voler aiutare i propri familiari se non ci fosse una connessione eterna?

Scusate. So che sono molte domande, ma sono importanti.

La benedizione più importante della storia familiare: salvezza ed esaltazione

storia familiare e salvezza ed esaltazioneDevo ammettere che il titolo è, in realtà, un pò ingannevole. La benedizione più importante che possiamo ricevere dal lavoro di storia familiare non è stata davvero dimenticata. È ciò su cui lavoriamo ogni giorno. Tuttavia, non è quasi mai direttamente collegata a quest’opera sacra.

In DeA 128, il profeta Joseph Smith fa un’audace dichiarazione sulla nostra salvezza.

In questa lettera, scrive alla Chiesa parlando del battesimo per i morti e dichiara che “la loro salvezza (degli antenati) è necessaria ed essenziale alla nostra salvezza… che essi senza di noi non possono essere resi perfetti, neppure noi senza i nostri morti possiamo essere resi perfetti” (v. 15).

Che cosa? Non possiamo essere resi perfetti senza i nostri defunti? Davvero?

Beh, sì. Mentre lavoriamo diligentemente per trovare i nostri antenati che hanno bisogno di celebrare le ordinanze, non stiamo solo assicurando la loro salvezza. Garantiamo anche la nostra.

Quando svolgiamo queste ordinanze, permettiamo agli angeli di venire in nostro aiuto nel momento in cui ne abbiamo più bisogno. Molti dei sussurri e suggerimenti che riceviamo dallo Spirito provengono dagli antenati che hanno già ricevuto tali ordinanze e hanno atteso la loro opportunità di aiutarci.

Quindi sì, il lavoro di storia familiare ci aiuterà ad avere lo Spirito più abbondantemente nella nostra vita. Ci permetterà di imparare e crescere tramite le storie e i racconti che leggiamo.

Ci aiuterà anche ad avere più pazienza, carità e speranza attraverso Cristo.

Ma, soprattutto, mentre ci impegniamo a svolgere il lavoro per i nostri defunti, stiamo dando a coloro che ci hanno preceduto la stessa conoscenza ed il potere di cui avranno bisogno per guidarci verso l’esaltazione.

Non sorprende che i profeti moderni abbiano definito quest’opera, l’opera più importante alla quale prenderemo mai parte mentre saremo qui sulla terra.

I nostri avi sono le nostre guide verso l’esaltazione, quindi assicuriamoci che essi abbiano tutti gli strumenti di cui hanno bisogno per condurci lì.

Vedete, vi ho detto che avrei potuto usare quella parola più spesso da ora in poi. Forse dovrei dare un nuovo titolo all’articolo: “Il potere dei nostri avi”. Sembra appropriato.

Questo articolo è stato scritto da Conner Johnson e pubblicato su thirdhour.org. Questo articolo è stato tradotto da Cinzia Galasso.