Molte delle domande che gli studenti pongono sono sia profonde che istruttive. Oggi vorrei affrontare la domanda che ci viene posta più di frequente dagli studenti con cui ci riuniamo.

In fatti, non c’è una volta in cui, da quando teniamo queste serate familiari, questa domanda non si presenti sotto qualche forma. Ecco la domanda:

“Anziano e sorella Bednar, come faccio a distinguere le emozioni, che mi dicono ciò che voglio sentire, dallo Spirito Santo, che mi dice ciò che ho bisogno di sentire?”

Naturalmente non pretendo di avere una risposta completa o perfetta a questa domanda.

Ma mi piacerebbe parlare con voi in merito ad alcune cose che ho imparato sul ricevere, riconoscere e rispondere all’influenza dello Spirito Santo.

La dottrina della Divinità

La base di partenza per rispondere a questa importante domanda risiede in una corretta comprensione della natura della Divinità.

Il primo articolo di fede recita: Noi crediamo in Dio, Padre Eterno, e in Suo Figlio, Gesù Cristo, e nello Spirito Santo”.

È importante ricordare la semplice ma profonda verità che il Padre, il Figlio, e lo Spirito Santo sono tre esseri distinti e separati.

In questa dispensazione, il Profeta Joseph Smith comprese questa dottrina fondamentale e possente nel Bosco sacro, nella primavera del 1820, e proclamò con coraggio la vera natura di Dio durante tutto il suo ministero mortale.

Come Joseph insegnò: “Se gli uomini non comprendono la natura di Dio, non comprendono se stessi” (Insegnamenti del Profeta Joseph Smith, pag. 272).

Per favore prendete la sezione 130 di Dottrina e Alleanze. Vorrei richiamare la vostra attenzione sui versetti 21 e 22.

Il Padre ha un corpo di carne ed ossa, tanto tangibile quanto quello dell’uomo; il Figlio pure; ma lo Spirito Santo non ha un corpo di carne ed ossa, ma è un personaggio di Spirito.

Se non fosse così, lo Spirito Santo non potrebbe dimorare in noi.

Pertanto, i tre membri della Divinità sono esseri separati, perfettamente uniti in un unico scopo, ovvero fare avverare l’immortalità e la vita eterna dell’uomo (Mosè 1:39).

Attesto che Dio, invero, è il nostro Eterno Padre; siamo letteralmente Suoi figli di spirito. Egli e il Suo Beneamato Figliuolo ci conoscono, ci amano e si preoccupano per ognuno di noi.

Lo Spirito Santo è un personaggio di spirito che porta testimonianza della verità.

Nelle scritture lo Spirito Santo viene altresì definito il Confortatore (Giovanni 14:16-27, Moroni 8:26), un Insegnante (Giovanni 14:26; DeA 50:14), e un Rivelatore (2 Nephi 32:5).

È attraverso lo Spirito Santo che riceviamo rivelazione dal Padre e dal Figlio. Lo Spirito Santo è un testimone e un messaggero del Padre e del Figlio.

Una volta appurate queste verità fondamentali, considerate la preghiera quale processo tramiti cui noi, in qualità di figli e figlie, comunichiamo con il nostro Padre celeste.

Ci viene consigliato di pregare il Padre nel nome del Figlio mediante il potere dello Spirito Santo. La rivelazione è il processo tramite cui il Padre celeste comunica con noi.

Ricordate che è tramite lo Spirito Santo che le rivelazioni del Padre e del Figlio sono trasmesse agli uomini e alle donne qui sulla Terra.

Le rivelazioni o i messaggi da parte del Padre celeste ai Suoi figli possono arrivare in molti modi, tra cui: visitazioni, visioni e sogni.

Tuttavia, è importante notare che nelle scritture l’influenza dello Spirito Santo viene più spesso descritta come “… una voce calma e sommessa…” (3 Nefi 11:3; 1 Re 19:12) e una “… voce tranquilla di perfetta dolcezza…” (Helaman 5:30).

L’influenza dello Spirito Santo è gentile, dolce e delicata.

Vi prego di prendere adesso la sezione 8 di Dottrina e Alleanze. La sezione 8 costituisce una rivelazione data a Oliver Cowdery tramite il Profeta Joseph Smith durante la traduzione del Libro di Mormon.

I versetti due e tre descrivono il dono spirituale della rivelazione e il processo tramite cui questo dono generalmente si manifesta.

Sì, ecco, io ti parlerò nella tua mente e nel tuo cuore mediante lo Spirito Santo, che verrà su di te e che dimorerà nel tuo cuore.  Ora ecco, questo è lo spirito di rivelazione…

Questi versetti ci insegnano che la rivelazione da parte del Padre, nella sua forma più comune, arriva tramite lo Spirito Santo sotto forma di pensieri nella nostra mente e sentimenti nel nostro cuore.

Pertanto, Dio comunica con noi attraverso i nostri stessi pensieri e sentimenti!

Non dovrebbe essere difficile capire perché ci viene consigliato di non inquinare la nostra mente con la pornografia, guardando film e programmi inappropriati o vietati ai minori, e ingerendo sostanze che sono nocive per il nostro corpo e che creano dipendenza, quali l’alcol e la droga.

Questi strumenti dell’avversario possono ridurre e nel tempo annientare la nostra capacità di riconoscere e rispondere ai suggerimenti dello Spirito Santo. Come ha spiegato il presidente Boyd K. Packer:

Queste comunicazioni spirituali delicate e gentili non sono cose che vediamo con i nostri occhi e che udiamo con le nostre orecchie!

Pur essendo descritte come una voce, è una voce che l’uomo sente più che ascoltare […] Lo Spirito non richiama la vostra attenzione gridando o scuotendovi con mano pesante.

Piuttosto sussurra; carezza con tanta gentilezza che se siamo preoccupati possiamo non sentire affatto il suo tocco. (Boyd K. Packer, “La Candela del Signore”, La Stella, Luglio 1983, 30)

Adesso avrei bisogno del vostro aiuto per una breve dimostrazione. Quello che ho in mano è un diapason.

Come molti di voi sapranno, il diapason da il La, ovvero fornisce la tonalità di riferimento per accordare uno strumento musicale. Vi prego di fare il massimo silenzio e di rimanere in ascolto per un momento.

Proprio come il suono prodotto da questo diapason, lo Spirito Santo è costante, fermo e sicuro. Il suono non è frastornante come il battere dei piatti.

Non è assordante come il suono di una tromba. È lieve e sommesso; sussurra e invita con dolcezza. Per questo, io e voi dobbiamo accordare le corde della nostra anima sul “La” dello Spirito Santo.

Mi sono spesso chiesto se come membri della Chiesa parliamo troppo o poniamo troppa enfasi sulle meravigliose, stupefacenti ed eclatanti manifestazioni spirituali da dimenticarci della consueta influenza dello Spirito Santo che è calma, delicata e sommessa.

Presidente Packer ha inoltre insegnato:

Ho imparato che le esperienze spirituali forti e spettacolari non giungono molto frequentemente.

E quando lo fanno sono generalmente per la nostra edificazione, istruzione o correzione.

A meno che non siamo chiamati a farlo dall’autorità competente, esse non ci mettono nella posizione di consigliare o di correggere gli altri

Mi sono anche convinto che non è saggio parlare continuamente di esperienze spirituali insolite.

Esse devono essere protette con cura e discusse soltanto quando lo Spirito stesso ci spinge a farne uso per aiutare il prossimo. Boyd K. Packer, “La Candela del Signore”, La Stella, Luglio 1983, 30)

Ora, fratelli e sorelle, durante il mio ministero ho parlato con tanti giovani i quali, poiché non hanno avuto un colloquio personale con l’angelo Moroni o assistito a qualche manifestazione miracolosa, mettono in dubbio la forza della propria testimonianza e della propria capacità spirituale.

Se vi è capitato di avere dei pensieri o dei dubbi simili, per favore sappiate che siete normali e che è tutto “a posto”.

Preoccupazioni di questo genere solitamente vengono aggravate dagli amici, dai conoscenti o dai colleghi che non conoscono o non seguono il consiglio di presidente Packer e che parlano in maniera sconsiderata di esperienze spirituali presunte.

Vi prego di tenere a mente questo principio importante: coloro che hanno esperienze spirituali profonde non ne parlano, salvo nella più rara delle circostanze. È bene che consideriate le implicazioni di tale principio.

Ascoltate cosa ha consigliato il Presidente Joseph Fielding Smith:

“Fatemi vedere dei Santi degli Ultimi Giorni che devono nutrirsi di miracoli, segni e visioni per rimanere saldi nella Chiesa e io vi mostrerò membri… che non godono di buona reputazione davanti a Dio, che percorrono strade scivolose.

Non è ricevendo manifestazioni meravigliose che siamo radicati nella verità, ma grazie all’umiltà e all’obbedienza fedele ai comandamenti e alle leggi di Dio” (Relazione sulla conferenza, aprile 1900, 40).

La vostra semplice e fedele obbedienza e la vostra dedizione sono gli indicatori più affidabili della vostra capacità spirituale.

Continuate a spingervi innanzi con fede nel Salvatore e tutto andrà bene.

Fratelli e sorelle, nel mondo vi sono numerosi suoni ingannevoli e contraffatti, che tentano di imitare l’unico vero suono di riferimento prodotto da questo diapason.

Ad esempio, mi chiedo se talvolta non confondiamo troppo facilmente i nostri sentimenti o i sensazionalismi spirituali con i suggerimenti dello Spirito Santo.

Se non siamo attenti e vigili, potremmo erroneamente seguire un suono falso che ci condurrà fuori strada.

Come ha insegnato il Profeta Joseph Smith “… per i figli degli uomini niente è più dannoso dell’essere sotto l’influenza di un falso spirito mentre si pensa di avere lo Spirito di Dio.” (Insegnamenti del Profeta Joseph Smith, pag. 159-160)

Poiché lo Spirito Santo si serve solitamente della nostra mente e del nostro cuore per trasmetterci dei messaggi spirituali, talvolta è difficile distinguere la differenza tra i nostri pensieri e sentimenti, e quelli che riceviamo dal Padre Celeste.

Permettetemi di suggerirvi quattro principi che possono aiutarci a ricevere, riconoscere, e rispondere ai suggerimenti dello Spirito Santo nella vita quotidiana.

Principio n° 1: Dobbiamo desiderare la compagnia dello Spirito Santo

La luce divinaIn breve, dobbiamo desiderare, anelare e ricercare la compagnia dello Spirito Santo. Vi chiedo di prendere 3 Nefi 19:6-9:

E i Dodici insegnarono alla moltitudine; ed ecco, fecero sì che la moltitudine si inginocchiasse sulla faccia della terra e pregasse il Padre nel nome di Gesù.

E anche i discepoli pregarono il Padre nel nome di Gesù. E avvenne che essi si alzarono e insegnarono al popolo.

E quando ebbero insegnato quelle stesse parole che Gesù aveva pronunciato – senza variare nulla dalle parole che Gesù aveva pronunciato – ecco, essi si inginocchiarono di nuovo e pregarono il Padre nel nome di Gesù.

E pregarono per ciò che desideravano di più; e desideravano che fosse loro dato lo Spirito Santo.

Io e voi ci ricordiamo ogni mattina e sera di pregare per quello che dovremmo desiderare maggiormente, ovvero lo Spirito Santo?

O rimaniamo intrappolati nella routine della vita quotidiana e le cure del mondo, e ignoriamo così il più prezioso di tutti i doni?

Ricevere, riconoscere e rispondere ai suggerimenti dello Spirito comincia con il nostro sincero e costante desiderio di avere la Sua compagnia e influenza nelle nostre vite.

Principio n°2: Dobbiamo invitare la compagnia dello Spirito Santo

seguire lo spiritoRiceviamo più prontamente e riconosciamo più chiaramente l’influenza dello Spirito Santo quando Lo invitiamo intenzionalmente nella nostra vita.

Prendete insieme a me la sezione 42 di Dottrina e Alleanze e prestate attenzione al versetto 14: “E lo Spirito vi sarà dato mediante la preghiera della fede …”

Nella sezione 63 al versetto 64 leggiamo: “

Ricordatevi che ciò che viene dall’alto è sacro, e se ne deve parlare con cura, e su impulso dello Spirito; e in questo non vi è condanna, e voi riceverete lo Spirito mediante la preghiera…”

Non possiamo forzare, costringere o obbligare lo Spirito Santo. Dobbiamo invitarLo nella nostra vita con la stessa gentilezza e dolcezza con la quale Egli ha un’influenza su di noi.

In tutta sincerità, c’è una frase che sento pronunciare spesso e che mi infastidisce, la quale suggerisce che noi possiamo “invocare i poteri del cielo”.

Certamente possiamo invitare tali poteri, ma non direi mai che possiamo “invocarli” secondo il nostro volere e i nostri tempi.

Possiamo invitare la compagnia dello Spirito Santo in vari modi. Invitiamo lo Spirito nella nostra vita quando stringiamo e manteniamo sacre alleanze.

Pregare in maniera sentita ogni mattina ed ogni sera invita la compagnia dello Spirito Santo nella nostra vita. Scrutare le scritture giornalmente e diligentemente invita lo Spirito Santo nella nostra vita.

Mantenere delle relazioni appropriate con i nostri familiari ed amici invita lo Spirito Santo nella nostra vita. Pensieri, azioni e un linguaggio e un abbigliamento virtuosi invitano lo Spirito Santo nella nostra vita.

Al contrario, trattare con noncuranza o infrangere le alleanze che stringiamo e gli impegni che prendiamo, non pregare e non leggere le scritture, avere dei pensieri, delle azioni, un linguaggio e un abbigliamento inappropriati, fa ritrarre lo Spirito Santo da noi.

Cominciate a comprendere perché attenersi al codice di onore e abbigliamento è così importante per il vostro successo al Ricks College?

Questi regolamenti non riguardano il coprifuoco o l’abbigliamento; piuttosto, riguardano l’impegno morale e l’obbedienza.

E cosa più importante, il codice d’onore e di abbigliamento esiste al fine di invitare la presenza dello Spirito Santo nelle nostre vite, nelle nostre classi e in questo campus speciale.

Vi prego di non credere alla menzogna secondo la quale io e voi possiamo “… vivere lo spirito della legge anche se ne violiamo la lettera” (Anziano M. Russell Ballard, BYU Speeches, 12 Marzo, 1996, pag 189).

Le piccole cose hanno davvero una grande importanza quando si tratta di dignità personale e quando dobbiamo invitare lo Spirito Santo nella nostra vita. Anziano Richard G. Scott ha insegnato:

“Anche le questioni che consideriamo deviazioni relativamente lievi avranno un impatto sulla [vostra] capacità di essere guidati dallo Spirito” (Helping Others to Be Spiritually Led, un discorso tenuto in occasione di un simposio l’11 Agosto 1998, presso la Brigham Young University ).

Pertanto, poiché le piccole cose contano, io e voi dovremmo sforzarci di diventare come i giovani guerrieri descritti nel libro di Mormon i quali:

… obbedivano e prestavano attenzione ad eseguire scrupolosamente ogni parola di comando; sì, e fu fatto loro proprio secondo la loro fede
(Alma 57:21).

… e sono rigorosi nel ricordarsi di giorno in giorno del Signore loro Dio; sì, prestano attenzione a rispettare i suoi statuti, i suoi giudizi e i suoi comandamenti continuamente; e la loro fede nelle profezie riguardo alle cose a venire è forte… (Alma 58:40).

Prima di passare al prossimo principio, ho il dovere di levare una voce di avvertimento sia in qualità di Settanta che in qualità di presidente del Ricks College.

Il contrario di invitare lo Spirito è offendere o rinnegare lo Spirito.

Nel mondo di oggi, le stesse tecnologie che benedicono la nostra vita e ci permettono di avere accesso istantaneo alle notizie e alle informazioni provenienti da tutto il mondo, hanno il potenziale di allontanare lo Spirito da noi e persino di distruggerci.

Possiamo tranquillamente accedere a del materiale pornografico osceno e ripugnante nella riservatezza della nostra casa, nel nostro ufficio o nel nostro luogo di lavoro con un semplice click del mouse o premendo un pulsante sul nostro telecomando.

Forse l’aspetto più sinistro di tale peccato risiede nel fatto che all’apparenza si verifica in privato.

E se cominciamo a credere che peccare “in segreto” sia in qualche modo meno grave perché non stiamo facendo male a nessuno, allora potremo essere meno disposti o addirittura non in grado di smettere.

Ricordate, Satana e Caino escogitarono il loro piano malvagio “in segreto” (Mosè 5:30). Ma noi non possiamo nascondere nulla al nostro Padre Celeste.

Lo Spirito Santo conosce, è offeso da, e si ritrae da coloro che guardano materiale pornografico, che sia in pubblico o in privato.

Potrebbe accadere che un pigro momento di curiosità casuale, mentre saltiamo da un canale all’altro o da un sito all’altro, ci catturi in una trappola di malvagità dalla quale potremmo non uscire mai più.

A tutti gli studenti e tutto il personale del Ricks College, vi prego di evitare qualsiasi tipo di materiale pornografico. La pornografia è un veleno insidioso.

La pornografia crea dipendenza e distruggerà la vostra spiritualità. Potrebbe anche farvi perdere il privilegio di studiare o di continuare a lavorare per questa grande istituzione.

Questo materiale osceno ha la capacità di distruggere gli individui e con questo di indebolire l’intera comunità universitaria.

Tutti coloro fra noi che hanno la benedizione di studiare e lavorare presso il Ricks College hanno anche la sacra responsabilità di vivere in modo da permettere allo Spirito Santo di dimorare in noi e in questo campus.

Principio n°3: Dobbiamo dare ascolto ai semplici suggerimenti

ridedicare se stessi a Dio e seguire i suggerimenti dello Spirito SantoOgni giorno lo Spirito Santo ci spinge a fare cose semplici e ordinarie. Ad esempio, ci ispira a dire le nostre preghiere personali ogni mattina e ogni sera.

Ci ispira a studiare le scritture. Ci ispira a mantenere gli impegni presi tramite il codice d’onore e il codice di abbigliamento.

Nella misura in cui diamo ascolto a questi semplici suggerimenti, la nostra capacità di riconoscere e seguire lo Spirito Santo aumenta.

Nella misura in cui non diamo ascolto a questi semplici suggerimenti, la nostra capacità di riconoscere e seguire seguire lo Spirito Santo diminuisce.

La nostra capacità di riconoscere e seguire lo Spirito può sia progredire che regredire. Non esiste un territorio neutrale. Non possiamo stare fermi.

La legge del raccolto è reale; non possiamo mietere in autunno ciò che non abbiamo piantato e coltivato adeguatamente in primavera ed estate.

Allo stesso modo non possiamo realisticamente aspettarci di riconoscere “grandi” suggerimenti se ignoriamo costantemente quelli “piccoli”.

Il modello del Signore è quello di istruirci “… linea su linea, precetto su precetto, qui un poco e là un poco…” (2 Nefi 28:30).

Pertanto, la rivelazione che proviene dal Padre Celeste di solito ci giunge un po’ alla volta e, come ogni conoscenza, ci viene accordata secondo il nostro livello di preparazione.

Cercare erroneamente di ricevere una super carica spirituale attraverso preghiere insolitamente lunghe, digiuni prolungati e poco saggi, e una frequenza intensiva ma a breve termine del tempio sicuramente non sostituiranno mai un’attenzione graduale, costante e scrupolosa ai suggerimenti dello Spirito Santo.

Principio n°4: Dobbiamo agire in fretta.

Il Libro di Mormon è miraculosoVie è mai capitato di ricevere e riconoscere un suggerimento dello Spirito Santo e poi decidere di seguirlo “dopo”? E poi, quando il “dopo” arriva scoprire di aver dimenticato di cosa si trattasse?

Ho imparato che quando agiamo subito la nostra capacità di ricevere e riconoscere l’influenza dello Spirito Santo aumenta.

Ho anche imparato che annotare adeguatamente le impressioni spirituali dimostra al Salvatore quanto teniamo alle Sue istruzioni.

La semplice pratica di scrivere i nostri sentimenti e pensieri spirituali farà aumentare la probabilità di ricevere e riconoscere ulteriori suggerimenti da parte dello Spirito Santo.

Fratelli e sorelle, questi sono i quattro principi fondamentali che ho appreso sul ricevere, riconoscere e seguire i suggerimenti dello Spirito Santo: (1) desiderare; (2) invitare; (3) dare ascolto ai piccoli suggerimenti; (4) agire in fretta;

Se io e voi avremo un sincero desiderio di ricevere la compagnia costante dello Spirito Santo, inviteremo la sua influenza mediante la nostra obbedienza e le azioni rette, e impareremo a seguire i piccoli suggerimenti agendo prontamente, attesto e vi prometto che avremo la capacità di distinguere la differenza tra le nostre emozioni, che ci dicono ciò che vogliamo sentire, e lo Spirito Santo, che ci dice ciò che abbiamo bisogno di sentire.

Qualche tempo fa stavo viaggiando su un piccolo aereo a corto raggio molto rumoroso, in direzione di una conferenza di palo.

Proprio nella fila di fronte alla mia era seduta una donna con tre bambini piccoli il più grande dei quali aveva 4 anni mentre il più piccolo era ancora un neonato.

Dato che le file erano composte da due sedili per lato, la madre era piuttosto distante dal figlio più grande, un bellissimo bambino che stava palesemente prendendo l’aereo per la prima volta.

Con il viso premuto contro il finestrino per vedere meglio cosa stesse accadendo, si divertiva nel descrivere a sua madre ciò che vedeva mentre si accendevano i motori e percorrevamo la pista per il decollo.

Gli occhi del bimbo erano spalancati e la sua voce piena di emozione mentre l’aereo saliva in cielo.

Nel frattempo però, la mamma era indaffarata con i due bambini più piccoli nel tentativo di allacciare le cinture di sicurezza, di trovare i giocattoli e di rispondere ai loro bisogni e richieste.

La mamma aveva ripetutamente risposto alle esclamazioni entusiastiche del bambino con una voce calma e tranquilla.

Ma a causa del frastuono provocato dai motori e dello sferragliamento del piccolo velivolo, il bimbo non riusciva a sentire le risposte della madre.

Dopo essere stati in volo per cinque minuti, e pensando che la madre non gli stesse prestando attenzione il bambino esclamò: “Mamma, non mi stai ascoltando!

A quel punto osservai qualcosa di molto interessante. La saggia madre continuò a rispondere e parlare con lo stesso tono tranquillo, senza mai alzare la voce.

Poco dopo il bambino fu in grado di sentire la voce della madre nonostante i motori e gli altri rumori dell’aereo.

La voce della madre non cambiò. Piuttosto, la capacità del bambino di sentire la sua voce in mezzo al frastuono crebbe.

Ci volle del tempo, ma il bambino imparò ad escludere i rumori fastidiosi attorno a sé e a concentrarsi sulla voce familiare della madre.

Fratelli e sorelle, se desideriamo e invitiamo lo Spirito Santo nella nostra vita ed impariamo a seguire con prontezza i piccoli e semplici suggerimenti dello spirito, anche noi saremo in grado di escludere i rumori del mondo e concentraci con chiarezza sui suggerimenti dello Spirito Santo.

Nella prima sezione di Dottrina e Alleanze il Salvatore definisce la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni “… la sola Chiesa vera e vivente sulla faccia della terra intera…” (DeA 1:30).

Ciò che rende la chiesa vivente è lo Spirito Santo con gli annessi doni spirituali.

Mi auguro che ognuno di noi possa diventare un membro vivente di tale chiesa vivente facendo tutto il possibile affinché lo Spirito Santo sia il nostro compagno costante.

Fratelli e sorelle, le dottrine e i principi di cui ho parlato oggi sono veri. Vi porto la mia testimonianza che Dio Padre Eterno e il Suo Beneamato Figliuolo vivono.

So che lo Spirito Santo è reale e che sarà il nostro compagno costante se glie ne daremo la possibilità. So che la pienezza del vangelo è stata restaurata sulla terra in questi ultimi giorni tramite il profeta Joseph Smith.

So che il Presidente Gordon B. Hinckley è il profeta del Signore sulla terra oggi. Di questo rendo testimonianza nel sacro nome di Gesù Cristo, amen.

Questo discorso è stato pubblicato sul sito byu.edu. Questo discorso è stato tradotto da Ginevra Palumbo.

Anziano David A. Bednar
Devozionale tenuto presso il Ricks College, il 31 Agosto 1999