Nel suo post su Facebook la Cope ha spiegato di aver avuto difficoltà con la sua testimonianza per mesi, “stavo quasi per rinunciare” ha scritto “Tutto, i miei dubbi erano tanto forti quanto la mia acredine e la mia disperazione”.

Come ho ritrovato la mia testimonianza

Questi sentimenti di dubbio, spronati dalle cose che aveva sentito, letto e visto, hanno estinto quasi completamente ogni suo desiderio di guardare la conferenza generale.

Comunque, avendo ricevuto un biglietto per la sessione della domenica mattina, la Cope si è convinta a guidare fino a Salt Lake per partecipare alla sessione.

È stato durante questa sessione che la Cope ha assistito all’amore fraterno tra Uchtdorf e Monson, e così ricevuto un piccolo granello di rinnovata speranza. 

Dopo la fine della sessione mattutina, la Cope spiega di aver voluto trovare un biglietto per la sessione successiva ma di essersi velocemente scoraggiata quando ha visto il numero di persone sul marciapiede che chiedevano dei biglietti.

La Cope continua sul suo post di Facebook dicendo che nel momento in cui ha capito che non sarebbe riuscita a partecipare alla sessione successiva, ha iniziato a sentirsi di nuovo dispersa tra i suoi dubbi e proprio mentre si stava chiedendo se avrebbe mai ritrovato la sua fede, una sorella missionaria cominciò a parlarle.

Prima che la Cope potesse rispondere, un gruppo di donne le passò accanto e le diede un biglietto per la sessione pomeridiana.

Sentendosi grata ma anche in colpa, la Cope ha iniziato a guardarsi attorno per vedere se c’era qualcun altro che voleva il biglietto, ma poi rimase scioccata vedendo che su di esso vi era scritto il suo nome. La sorella missionaria le rispose dicendo:

“Questa non è solo una coincidenza, qualcuno ti vuole la dentro. Dio lavora in modi misteriosi Michelle… dai, entra”.

conferenza-generale-testimonianzaImmagine tratta da facebook.com

La Cope continua il suo post spiegando che la sessione pomeridiana della domenica la ha riconvertita al Vangelo eliminando i suoi dubbi.

“Non mi preoccupo più per i miei dubbi e per quelle cose che prima non riuscivo a giustificare” ha scritto la Cope, “non riesco a credere a quanto io sia stata cieca e dire che avrei giurato di non essere cieca a nulla e che stavo solo cercando la “verità” ed i “fatti”, ma ora… ora VEDO. Per la prima volta da molto tempo io Vedo e SENTO più luce nel mio essere”.

“Ora, in questa notte, ripenso alla sorella missionaria di quel giorno. Sì cara sorella… Dio lavora DAVVERO in modi misteriosi”.