Nel lessico comune degli ultimi decenni, la parola “setta” ha suscitato immagini di ardenti leader e fanatici seguaci, che indulgono in ogni tipo di eccessi religiosi che spesso terminano con la morte.

Quando sentiamo parlare delle sette, pensiamo ai fuochi in Texas, agli omicidi di massa all’interno della “famiglia” di Charles Manson e ai suicidi del “Cancello del paradiso” di Marshall Applewhite.

Le sette sono generalmente pensate come organizzazioni bizzarre, isolazioniste, anti-governative, fondamentaliste, controllanti ed ai margini estremi della società.

Una volta, I sociologi hanno usato il termine “setta” per riferirsi a piccoli e distinti movimenti religiosi come gli Amish o i Mennoniti, ma da allora la parola è diventata così politicizzata che generalmente si evita il suo uso nei discorsi accademici.

Il termine al giorno d’oggi ha delle connotazioni negative tali che è diventato un insulto universalmente riconosciuto per screditare qualsiasi gruppo che possa essere così definito.

Non c’è da meravigliarsi quindi se i mormoni diventino particolarmente irritabili se vengono etichettati come appartenenti ad una setta, che è la più sconcertante etichetta immaginabile.

Fortunatamente, un numero crescente di persone, una volta conosciuta la fede mormone, riconosce che etichettarla come setta è irragionevole ed ingiusto.

Tuttavia molti altri, a partire dal programma “Questo mondo” del pastore Robert Jeffress sulla BBC a Real Time con Bill Maher, hanno adattato l’aggettivo dato ai mormoni.

La parola “setta” è stata ancora più utilizzata quando Mitt Romney aveva vinto la nomina presidenziale repubblicana.

A causa delle passate persecuzioni violente contro di loro, i mormoni possono ovviamente mettersi un po’ sulla difensiva, quando vengono criticati.

Ma l’essere sotto lo sguardo del pubblico può essere un’opportunità per i mormoni di osservarsi umilmente e trovare dei modi per migliorarsi. L’auto – analisi critica, che porta al miglioramento, è un principio religioso all’interno della fede mormone, un principio che tutti faremmo meglio a vivere.

Tuttavia, il termine “setta” è critico e poco costruttivo. Ed è, inoltre, semplicemente impreciso.

I seguenti sette motivi spiegano perché la fede mormone non è una setta

Integrazione

mormoni e ciboIn primo luogo, i mormoni credono nell’integrazione. Non solo hanno l’obbligo religioso di “mescolarsi” tra di loro, ma di farlo anche con il mondo e generalmente sembrano apprezzare tale opportunità.

Vanno nelle scuole pubbliche, lavorano in società pubbliche e sono incoraggiati a partecipare alla vita della loro comunità.

“Conosco le sette. Le ho studiate per lungo tempo” dice Richard Mouw, presidente del Seminario Teologico di Fuller, una scuola evangelica a Pasadena, in California. “Le sette religiose sono basate molto sul principio “noi-contro-loro”.

Ai loro aderenti viene insegnato a pensare che essi siano gli unici che beneficiano dell’approvazione divina. Non amano impegnarsi in un dialogo sereno e rispettoso” come fanno i mormoni, dice Mouw.

Certamente ci sono dei mormoni che preferiscono isolarsi completamente a causa dei diversi mali sociali, ma, come ha consigliato recentemente un presidente della Chiesa:

“Non dobbiamo diventare sgradevoli quando si parla di differenze dottrinali. Non c’è posto per l’acrimonia. Possiamo rispettare le altre religioni e dobbiamo farlo.

Dobbiamo riconoscere il grande bene che esse compiono. Dobbiamo insegnare ai nostri figli ad essere tolleranti e amichevoli nei confronti di coloro che non hanno la nostra stessa fede.”

Queste parole non sembrano esattamente quelle di un leader di una setta.

Riconoscono i benefici della conoscenza secolare

In secondo luogo, la fede mormone non è una setta perché ammonisce gli aderenti affinché restino equilibrati ricercando la conoscenza secolare.

I mormoni studiano antropologia, fisica, musica e danza, biologia evoluzionistica, astronomia, psicologia, meccanica quantistica e numerosi altri campi nelle arti e nelle scienze liberali.

Prendono dottorandi o gradi simili in percentuale più alta rispetto al resto della popolazione. E, stranamente, più si formano culturalmente, più sono devoti ed attivi nella loro fede.

Questa è un’anomalia totale nelle tendenze socio-religiose. Rivela l’entusiasmo che i mormoni hanno di scoprire la verità in tradizioni intellettuali molto divergenti.

Le sette non “promuovono una borsa di studio per lavorare accanto agli altri nel perseguimento della verità” dice Mouw.

I mormoni hanno molti “professori che hanno ricevuto dei dottorati da alcune delle migliori università del mondo. Alcuni dei principali dirigenti della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni hanno dei dottorati di ricerca presso le scuole di Ivy League”.

Egli continua:

“Queste persone parlano ammirabilmente dell’evangelico Billy Graham e di Madre Teresa e si divertono a leggere i libri dell’evangelico C.S. Lewis e di padre Henri Nouwen, cattolico. Non è questo il genere di cose che fanno le sette anticristiane”.

14,4 milioni di membri

Santi degli Ultimi GiorniIn terzo luogo, la fede mormone non è una setta perché il mormonismo ha 14,4 milioni di membri in ben oltre 150 paesi, con conseguenti decine di migliaia di congregazioni etniche e culturalmente diverse in tutto il mondo.

Gli studiosi degli studi religiosi oggi stanno discutendo se il mormonismo debba essere considerato la prossima religione mondiale e non una sorta di stranezza parrocchiale.

Neutralità politica

In quarto luogo, la fede mormone non è una setta perché mantiene una posizione politicamente neutrale. Di conseguenza, i mormoni spesso variano ampiamente nel parere politico.

Ci sono mormoni conservatori, mormoni moderni e mormoni progressisti. Alcuni appoggiavano Mitt Romney, altri Harry Reid.

Mentre in America una forte maggioranza dei mormoni è conservatrice, i mormoni europei sono spesso orgogliosi di essere socialisti che puntano alla mentalità dell’essere “fratelli” del mormonismo, come qualcosa che naturalmente si allinea alla loro ideologia politica.

Controlli e bilanci del potere

In quinto luogo, la struttura organizzativa del mormonismo fa sì che ci siano controlli ed equilibrio tra i ruoli dei suoi leader, per proteggersi dagli abusi di potere.

“Abbiamo imparato dalla triste esperienza” ha affermato Joseph Smith “che è la natura e la disposizione di quasi tutti gli uomini, non appena ricevono una piccola autorità, di iniziare immediatamente” ad esercitare vari abusi di potere.

In risposta a questa tendenza egoistica maschile, i mormoni hanno ridefinito il significato tradizionale della parola “sacerdozio” per indicare qualcosa che opera orientato al servizio o alla cooperazione.

I Dodici Apostoli mormoneInfatti, “leadership” non è un termine molto preciso per descrivere il sacerdozio mormone. I vescovi sono selezionati e nominati tra i membri della loro congregazione locale e la maggior parte dei vescovi che conosco ha accettato la chiamata a servire con una certa trepidazione.

Non ci sono particolari onori e lavorano senza essere pagati. Hanno molte responsabilità pesanti ed offrono lunghe ore di servizio di volontariato e questa è la loro sola consolazione.

Insieme a questo, i leader non devono agire in modo unilaterale: i membri li sostengono con il voto e vengono posti in consiglio e possono agire solo dopo il raggiungimento del consenso.

Questa pratica di portare le questioni in consiglio serve a proteggere contro l’estremismo ed altre azioni tipiche delle sette. E quando i dirigenti del sacerdozio finalmente esercitano l’autorità, devono agire secondo la scrittura mormone:

“Nessun potere o influenza può o deve essere mantenuto in virtù del sacerdozio, ma solo per persuasione, sofferenza, dolcezza e amore, per gentilezza e sapienza pura, che ingrandirà grandemente l’anima senza ipocrisia e senza frode”.

Se non agiscono così: “Amen al sacerdozio o all’autorità di quell’uomo”.

Questi controlli ed equilibri, oltre al fatto che nella Chiesa non si può concorrere ad un posto a farne richiesta, si assicurano che i dirigenti non si elevino grazie al potere e alla forza del loro carisma (che è naturalmente un modo i fare di una chiesa anticristo).

Nonostante tutto questo, a volte si verificano degli abusi e i seguaci mormoni talvolta si disilludono. Non è una cosa facile tenere lontani gli uomini che si comportano male, ma questo non rende la Chiesa una setta.

Soggetti alla legge

Come sesto punto, i mormoni credono nello stato di diritto. Il loro dodicesimo articolo di fede afferma: “Crediamo di essere sottoposti a re, ai presidenti, ai governanti e ai magistrati, ad obbedire, onorare e sostenere la legge”.

Gli articoli di fede affermano inoltre che adorano “secondo i dettami della nostra coscienza e permettiamo a tutti gli uomini lo stesso privilegio, che essi adorino come, dove o cosa vogliano”. Una delle caratteristiche più distintive delle sette è il rifiuto dell’autorità governativa nelle loro vite. Al contrario, i mormoni sono generalmente molto attenti a seguire le regole.

Abbigliamento e simbolismo religioso

indumenti del tempio mormoneIl settimo e ultimo punto è che i mormoni non sono realmente strani come possono apparire ad una prima occhiata. Molto è stato detto circa la loro biancheria intima magica e segreta e i loro riti segreti del tempio.

Ma indossare simboli religiosi come ricordo dell’impegno di un individuo è una pratica comune tra tutte le religioni. Gli ebrei indossano i loro copricapo e i cristiani portano delle croci.

L’indumento mormone è essenzialmente la stessa cosa: un semplice ricordo della loro devozione a Dio. (A proposito, i mormoni non parlano mai di tali indumenti in termini di poteri magici. Chiamarli indumenti magici sembra una cosa sciocca a loro come a voi).

Quanto alla cerimonia del tempio, che rappresenta il grande segreto, tutto il mondo ha accesso agli stessi libri che i mormoni leggono, in cui si spiega a cosa servano i loro templi.

Infatti, qualsiasi non-mormone può leggere “Tempio e Cosmo” di Hugh Nibley o “Simboli Sacri” di Alonzo Gaskill e capire meglio il simbolismo del tempio mormone.

La cerimonia del tempio mormone utilizza elaborati simboli antichi risalenti a migliaia di anni fa e il rituale può sembrare strano soprattutto ai mormoni stessi.

Può sembrare una pretesa irragionevole, ma pensate a questo: il mormonismo tende ad essere una religione molto letterale. Quando la Bibbia dice che Dio ha un corpo, essi lo prendono letteralmente e non metaforicamente.

I loro servizi di adorazione settimanale sono protestanti nell’approccio: è tutto molto chiaro, comprensibile e letterale.

Ad un certo punto un mormone, di diciannove o di ventun anni, va al tempio per la prima volta e si trova davanti una massiccia liturgia simbolica, che sembra avere scarsa importanza per i modi di pensare di oggi.

La fede mormone non è una setta

Può essere inquietante e sconcertante in un primo momento anche per un membro della chiesa. Così i mormoni stessi concordano con gli altri ammettendo che il tempio è qualcosa di particolare, soprattutto per la nostra sensibilità postmoderna.

Ma se possiamo superare l’antico e l’ignoto, possiamo impariamo che il tempio punta, in modo semplice ed elegante, ancora e sempre ad un tema comune: Gesù Cristo, la Sua passione e la crocifissione definitiva.

Il ritualismo mormone che molti credono essere fondamentale per i mormoni, è secondario a questo nucleo centrato su Cristo, una credenza fondamentale condivisa dai protestanti e dai cattolici.

Il leader fondatore del mormonismo ha spiegato bene:

“Il principio fondamentale della nostra religione è Gesù Cristo, che morì, fu sepolto e risuscitò il terzo giorno e salì in cielo; tutte le altre cose che riguardano la nostra religione sono solo appendici ad esso”.

Sette motivi per cui la fede mormone non è una setta è stato scritto da James T. Summerhays e pubblicato sul sito ldsmag.com. Questo articolo è stato tradotto da Cinzia Galasso.