Il terzo reich, ha cambiato per sempre, il mondo. La vita di Adolf Hitler ha influenzato, quasi messo a rischio di estinzione e traumatizzato molte persone: Hitler non le sentiva appartenenti al suo mondo, come neanche coloro che le difendevano.

E’ scomodo riflettere su un momento in cui il mondo stava combattendo contro qualcosa di così lontano dagli insegnamenti di Dio, ma dobbiamo ricordare, al fine di evitare che ciò accada di nuovo.

Il Terzo Reich

Questo articolo esamina l’impatto del terzo reich sui mormoni, in Cecoslovacchia, dove essi erano guidati da Wallace Toronto, e gli sforzi pericolosi di Wallace e sua moglie Martha, per mandare i missionari al sicuro, fuori dal paese.

Wallace Toronto, anche se era nato a Salt Lake City, in Utah, avrebbe avuto un forte impatto, di lunga durata, sulla popolazione mormone della Cecoslovacchia, nel corso di tre missioni, servite in quel paese.

Avrebbe anche, poi, servito come dirigente del lavoro missionario a lunga distanza, per 25 anni, quando il paese non ne aveva nessuno.

Egli avrebbe servito per 32 anni, come presidente di missione, il periodo più lungo, per chiunque abbia mai servito in quella posizione, e quando morì, la moglie avrebbe seguito la missione, fino a quando non fosse arrivato un altro presidente di missione, o altra, come scherzava lei, in quanto unico presidente di missione femminile della storia della Chiesa.

La sua prima missione nel Paese, Wallace l’aveva servita nel 1929, quando aveva circa 22 anni di età. Era il primo gruppo di missionari inviati nel paese, che era stato aperto per il lavoro missionario sotto la direzione di Arthur Gaeth.

A seguito di questa missione, egli era tornato in Utah, dove si era laureato al college e aveva sposato Martha Sharp.

Nel 1936, Wallace Toronto ritornò nel paese come presidente di missione. Un presidente di missione sovrintende i missionari che servono in una zona e guida il lavoro missionario.

Sua moglie serve con lui, spesso considerata come la madre della missione, per i tanti giovani di cui si prende cura. La moglie del presidente Toronto, Martha, aveva solo 24 anni ed era madre di una figlia di un anno di età.

Il loro secondo figlio nacque appena cinque mesi dopo il loro arrivo. I missionari spesso prendevano in giro Martha, perché la loro “madre” era più giovane di molti di loro.

La fede in concorrenza con il terzo reich, per avere attenzione

Nel 1937, il presidente della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, i cui membri sono spesso chiamati mormoni, sarebbe arrivato per una visita. Heber J. Grant aveva 81 anni ed una resistenza che era impressionante.

La sua visita aveva generato una certa pubblicità significativa, che aveva aiutato il lavoro della Chiesa lì.

Purtroppo, i missionari presto trovarono difficile catturare l’attenzione del popolo ceco. Tutti erano distratti dalla crescente fama del terzo reich. Gli attuali pericoli sembravano comprensibilmente più urgenti, che le questioni relative all’eternità.

Le conversioni erano limitate e i missionari erano frustrati dalla mancanza di interesse, su come il Vangelo potesse aiutare le persone attraverso le loro sfide politiche.

Il popolo ceco aveva raggiunto l’indipendenza solo pochi decenni prima ed era disperato all’idea di perderla, per colpa del terzo reich.

I missionari mormoni in pericolo nella seconda guerra mondiale

Nel 1938, la Cecoslovacchia sentiva la pressione del terzo reich. Hitler accusò i cechi di perseguitare i tedeschi che vivevano nel loro paese, una tattica che avrebbe usato più volte per giustificare la sua persecuzione.

terzo reichIl 14 settembre 1938, la Chiesa rimosse tutti i missionari provenienti dalla Germania e dalla Cecoslovacchia, come misura di sicurezza.

Tuttavia, dopo essere stati autorizzati a tornare in Germania, Gran Bretagna e Francia decisero di lasciare che Hitler avesse la Cecoslovacchia occidentale, in cambio della fine all’aggressione (la Cecoslovacchia non era stata invitata a questo incontro e non aveva avuto voce in capitolo).

J. Reuben Clark, un dirigente della chiesa, ma anche un diplomatico, monitorò l’Europa attraverso le sue conoscenze del Dipartimento di Stato e fu in grado di comunicare con loro spesso, a volte ogni ora.

Martha e i bambini erano andati in Svizzera, quando questo evento si verificò, al fine di proteggere i bambini. Il popolo ceco era determinato a salvare il resto del proprio paese.

I missionari mormoni più anziani erano stati mandati a casa e alcuni erano stati inviati in Svizzera, a lavorare. Quando si era ritenuto che si fosse, in qualche modo, al sicuro, ritornarono.

Il 15 marzo 1939, Hitler occupò completamente la Cecoslovacchia, pochi giorni prima della nascita del terzo figlio di Wallace e di Martha. Ella seppe dell’attacco a sorpresa, mentre era ancora nell’ospedale privato del suo medico.

Essere improvvisamente controllati da un nuovo governo, che non consentiva la libertà del governo precedente, era spaventoso.

Nessuno era sicuro di quello che era permesso fare o dire. Il lavoro missionario doveva procedere con cautela.

Una Chiesa mondiale – Il mormonismo nel regno di Hitler

Il giorno della festa della mamma, un ufficiale nazista, improvvisamente entrò nella cappella, verso la fine della funzione religiosa. Tutti erano terrorizzati, convinti che egli fosse lì per arrestarli, a causa del loro culto.

Tuttavia, Wallace, che presiedeva l’incontro, con calma si diresse verso l’uomo e parlò con lui, per un attimo.

Poi fece girare i presenti verso il giovane soldato del terzo reich, spiegando che era un membro della chiesa e voleva solo poter adorare con loro, quando gli fosse permesso di farlo.

Egli condivise la sua testimonianza personale della Chiesa e di Gesù Cristo. La congregazione era in lacrime.

Questo è ciò che il Vangelo può fare: tutte le persone possono adorare insieme, anche se la loro politica li può mettere in disaccordo, nel mondo secolare.

Egli venne accolto nella comunità con tutto il cuore, al termine della riunione, da parte di coloro a cui si affrettò a presentarsi.

I missionari mormoni arrestati

joseph-fielding-smith-sug_137727_inl-203x300Nel mese di agosto, Martha arrivò al YMCA, dove la chiesa si riuniva, durante la settimana, per condurre un incontro tra i giovani. Fu sorpresa di trovare le porte chiuse.

I missionari erano sempre arrivati presto, per preparare la riunione con lei. Non arrivarono e lei segnalò questo insolito avvenimento a suo marito, una volta tornata a casa.

La mattina dopo, un agente della Gestapo arrivò con uno dei missionari mancanti.

Egli annunciò che i quattro missionari erano stati arrestati e che quello che aveva portato con lui aveva delle chiavi, ed egli era interessato ad esse.

Le chiavi erano quelle di una cassaforte che conteneva denaro da utilizzare, per aiutare i missionari a lasciare il paese, in caso di emergenza.

Il missionario fu in grado di distrarre l’agente, mentre Wallace tranquillamente rimosse una parte del denaro, prima di consentire all’agente di rubare il resto. Era pericoloso essere senza fondi, in fuga, nella situazione del momento.

Alla fine vennero a sapere che prima che le leggi avessero reso illegale lo scambio privato di denaro americano, con il denaro tedesco, uno dei loro missionari lo aveva fatto.

Anche se non era illegale, al momento, al terzo reich piaceva fare leggi retroattive, per cui il missionario e il suo compagno erano stati arrestati, quando si era venuti a conoscenza, in qualche modo, della transazione.

Gli altri due missionari erano arrivati presso l’appartamento, per fare un controllo perché gli altri due missionari erano scomparsi, proprio mentre la Gestapo era alla ricerca della casa e, quindi, erano stati arrestati anche loro.

I missionari erano ritenuti prigionieri politici e veniva dato loro solo pane ed acqua. Ogni settimana, Marta prendeva un tram che impiegava un’ora, per arrivare al carcere.

Consegnava i vestiti puliti per i missionari e prendeva gli indumenti sporchi, per portarli con lei, a casa, e lavarli.

Suo marito dedicava la maggior parte del suo tempo a cercare di liberare i suoi missionari, lasciando che alcuni giovani gestissero le attività amministrative e il resto della missione.

Un Apostolo mormone, Joseph Fielding Smith, sarebbe dovuto arrivare, per una conferenza missionaria, e uno dei missionari venne incaricato di preparare tutto per la visita e la grande conferenza.

Quando l’anziano Smith arrivò, aiutò Wallace Toronto a fare i piani per un’evacuazione, se fosse diventato necessario.

Il terzo reich voleva diecimila dollari per il rilascio dei missionari, una grande quantità di denaro, in quel momento. Wallace non era riuscito ad averne così tanto, così continuò a cercare di ottenere la loro libertà, in altri modi.

Un giorno, si svegliò con una forte impressione di dover andare nell’ufficio della Gestapo.

Andò, ed essendo americano, venne scambiato dalla guardia, per qualcuno dell’ambasciata americana, che aspettavano quel giorno.

Quando salì, entro nell’ufficio della persona che aveva bisogno di vedere, in un giorno in cui a nessuno veniva permesso. Questo ufficiale poteva approvare o porre il veto su qualsiasi richiesta.

L’ufficiale disse che gli americani erano ricchi e potevano pagare per ciò che stavano chiedendo. Wallace gli disse che i missionari ricevevano circa 50-75 dollari, in soldi americani, ogni mese, da casa, per coprire le loro spese.

Questa era una grande quantità di denaro, in tempo di guerra, in Cecoslovacchia.

C’erano 150 missionari in Germania. Egli suggerì all’ufficiale di calcolare quanto denaro questi uomini stavano portando nel paese e spendendo lì.

L’uomo lo fece. Wallace Toronto minacciò di mandare via tutti i missionari e il loro denaro. L’ufficiale decise che non era disposto a perdere quella spinta all’economia e approvò la loro dimissione, per soli 1.000 dollari.

I missionari mormoni evacuati dalla Cecoslovacchia

Il giorno dopo, il 24 agosto 1939, sia l’ambasciata americana che il profeta mormone, ordinarono l’evacuazione di tutti i missionari mormoni americani.

Wallace inviò immediatamente la maggior parte dei missionari in Danimarca e organizzò la partenza per lo stesso paese, anche per la moglie e i figli, il giorno seguente.

Egli doveva rimanere ancora, per recuperare i passaporti dei missionari che erano stati arrestati e per essere certo che tutti i missionari fossero arrivati al sicuro.

Tuttavia, in primo luogo, di fronte aveva una sfida enorme. I nazisti permettevano alle persone che stavano lasciando il paese di portare con sé l’equivalente di 1 dollaro e sessanta centesimi.

Non potevano andar via con così pochi soldi. Wallace non voleva che i missionari andassero contro nessuna legge, rischiando di nuovo l’arresto, ma doveva far uscire i soldi per le emergenze, dal paese, al fine di farli avere ai missionari in Danimarca, dove sarebbero stati al sicuro.

Ogni missionario aveva circa venti dollari, che erano stati tenuti per l’evacuazione. Wallace raccolse tutti questi fondi e li diede a sua moglie, sperando che non si preoccupassero di chiedere ad una madre di figli piccoli, quanti soldi avesse.

Un amico ebreo gli aveva detto di mettere i soldi, circa 3000 dollari, che erano i fondi di emergenza che la Chiesa aveva previsto, nella tasca del cappotto.

Gli disse che avrebbero controllato la borsetta, ma probabilmente non le tasche. Quest’uomo aveva anche pagato il guidatore, perché consentisse a lei e ai bambini di dormire ininterrottamente, fino al controllo alla frontiera, che ci sarebbe stato durante la notte.

Lei e i suoi figli arrivarono a Berlino, per trovare il posto nel caos, dovuto ai molti americani che cercavano di fuggire.

Un dirigente della chiesa era stato assegnato a lei, per incontrarla, e la aiutò a trovare spazio sul primo treno e nella grande confusione, nessuno le chiese cosa stesse andando a fare, fuori dal paese. Le chiesero solo il passaporto.

Quando arrivò a Copenaghen, le venne chiesto di mostrare il suo denaro, ma questa volta era perchè tutte le donne che arrivavano senza mariti, venivano chiamate a dimostrare che avevano abbastanza soldi, per la cura dei propri bisogni. Senza quei fondi, non le sarebbe stato permesso entrare.

Tornato a casa, il marito era alle prese con un nuovo arresto di uno dei suoi missionari. Il missionario era stato catturato poco prima di andar via.

Aveva lo stesso nome di una spia, così alla fine, Wallace Toronto fu in grado di dimostrare che non era niente di più che un caso di scambio di identità.

Furono in grado di lasciare il paese con l’ultimo trasporto e uscire prima che i nazisti ne prendessero il pieno controllo, bloccandolo.

Sua moglie, nel frattempo, era molto ansiosa. Le comunicazioni erano state interrotte e sapeva che anche il trasporto sarebbe stato chiuso presto. Lei, l’apostolo Joseph F. Smith e gli altri membri della chiesa, erano riuniti in preghiera.

In seguito, l’anziano Smith mise un braccio intorno alle sue spalle e profetizzò che la guerra non sarebbe iniziata, fino a quando suo marito e i suoi missionari non fossero arrivati in Danimarca. Arrivarono quella sera e la guerra iniziò lo stesso giorno, poco dopo il loro arrivo.

La prossima settimana, analizzeremo cosa è successo a questa famiglia, una volta tornati in Cecoslovacchia, costretta a vivere sotto il regime nazista e ad avere i programmi delle lezioni della chiesa, approvati dal governo.

Kahlile Mehr, Czech Saints: A Brighter Day, Ensign, August 1994 The Walter Toronto Foundation

Chapter Forty: The Saints during World War II, Church History in The Fulness Of Times Student Manual, (2003), 522–534

A CHERRY TREE BEHIND THE IRON CURTAIN: AUTOBIOGRAPHY by Martha Toronto Anderson