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Durante gli anni delle elezioni importanti ci rendiamo conto che, in qualità di elettori, non riceviamo ciò per il quale abbiamo pagato; in realtà finiamo per pagare per ciò che riceviamo e generalmente riceviamo ciò che meritiamo. Con un interesse così alto nel 2016, gli elettori non dovrebbero lasciarsi fermare dalle elezioni più recenti né lasciarsi influenzare dal ruotare della politica; dovrebbero piuttosto porre domande difficili e richiedere vere risposte, ma non ai candidati, gli elettori dovrebbero porre a sé stessi queste cinque domande:

Coraggio davanti agli elettori

Prima domanda: In che posizione è questo candidato per mostrare vero coraggio? Un altro modo per pensarci sarebbe chiedersi come reagirebbe nel NON essere eletto o a perdere le rielezioni basate sul prendere una posizione solida riguardante alcuni problemi poco seguiti. Le sfide dei nostri tempi richiederanno dei candidati eletti dotati di vero coraggio.

Sentimenti

Seconda domanda: Quando ascoltate i candidati, dove conducono i vostri pensieri? Quando li ascoltate vi trovate a pensare soltanto al candidato e alla sua storia o alla vostra stessa vita, alla vostra famiglia ed al vostro futuro? I vostri pensieri vi conducono a sentimenti di timore, frustrazione e conflitto, oppure soluzioni positive e possibilità? Un candidato le cui parole conducono i pensieri in luoghi negativi o esclusivamente in un mondo tutto suo, non è adatto a guidare voi, lo stato o la nazione verso un futuro migliore e luminoso.

Programma

Terza domanda: Da che parte sta il candidato? Conoscete ciò contro cui va il candidato, a cominciare da coloro che competono alla nomination e gli oppositori; mentre il candidato deve essere pronto a combattere contro il genere di governo che non vuole, deve anche essere in grado di organizzare un governo per come lo vuole. Hanno un qualche programma al quale puntare, uno che sia composto da principi e da norme che descrivano il genere di governo che intende favorire?

Strategie e tattiche specifiche

Quarta domanda: Il candidato parla in generale o nello specifico? La regola in economia è sempre questa: quando si parla di qualcosa in generale è molto raro che abbia successo, ma quando se ne parla nello specifico è molto raro che fallisca; lo stesso si applica alla politica. Le battute e gli slogan sono divertenti, ma non producono reali risultati; fate attenzione ai candidati che quando rispondono, lo fanno in linea generale! Anche la rabbia non dovrebbe mai essere compresa nel programma mentre dovremmo ricordarci che la speranza, per quanto importante, non è una strategia. I candidati dovrebbero parlare di politiche, strategie e tattiche specifiche; non esiste un sostituto alle soluzioni reali, concrete e dettagliate.

Promesse

Quinta domanda: Il candidato si preoccupa di più di farsi degli amici o di mantenere le promesse? Molti americani si lamentano del conflitto in politica; dalla mia esperienza posso dirvi che il problema del governo non sono i conflitti, bensì le cospirazioni. Non si creano debiti di diciannove miliardi di dollari con i conflitti, avviene a causa di troppi eletti impegnati ad andare d’accordo, viaggiare insieme e fare accordi per la propria comodità e non necessariamente per  quella dei loro elettori. Se volete un amico in ufficio ricordatevi che i veri amici si dicono la verità anche quando questa è difficile, dicono ciò che va fatto per risolvere i vostri problemi senza indorare la pillola e dimostrano attraverso le loro azioni che saranno sempre e comunque al vostro fianco.

Mentre ci prepariamo a dare dei voti importanti durante questo 2016, ricordiamoci che stiamo andando a pagare per ciò che otterremo dai candidati eletti, perciò il tempo che ci prenderemo per porci alcune domande riguardanti i candidati non può che essere tempo speso bene; i dibattiti sono interessanti, i forum possono essere divertenti, le pubblicità possono fornire un intrattenimento comico e persino un discorso con un candidato può fornire maggiore chiarezza, ma nulla è più importante delle risposte alle domande che poniamo a noi stessi. Se, come elettori, non riusciamo a metterci nell’ottica giusta, non riusciremo mai a trovare delle persone che possano guidarci là dove speriamo di arrivare come comunità e come paese.

Articolo scritto da Boyd Matheson, pubblicato su ldsmag.com e tradotto da Cinthia Macaluso

Boyd Matheson è il presidente dell’istituto Sutherland.