In queste ultime settimane, il mondo è stato attraversato da notizie allarmanti circa un nuovo virus influenzale che, dalla Cina, si sta propagando in altri paesi, incluso il nostro.

Il virus, chiamato genericamente coronavirus a causa della sua forma che ricorda una corona ed ora denominato covid-19, ha un’origine sconosciuta e, vista la velocità di contagio, ha causato, e sta causando, molto panico tra le persone, in particolar modo nei paesi colpiti.

Nei giorni scorsi, anche l’Italia ha iniziato ad attuare misure di sicurezza per contenere il contagio che ha superato i nostri confini. Il virus, come ogni influenza, è più pericoloso per le persone in età avanzata e/o con problemi di salute preesistenti.

La corsa ai rifornimenti

Come molti, ho ascoltato le notizie al telegiornale, ho letto gli articoli che venivano pubblicati, mi sono informata, cercando di seguire i consigli per evitare un eventuale contagio.

Non mi sono preoccupata eccessivamente e ho deciso di vivere questo periodo mantenendo una certa calma.

Ed è con quest’animo che, ad inizio settimana, sono andata al supermercato per comprare delle crocchette per i miei gatti. Ho notato il parcheggio pieno, cosa davvero strana per essere un lunedì, ho parcheggiato e sono entrata.

Mi sono resa conto immediatamente che qualcosa era decisamente diversa dal solito.

I banchi di frutta e verdura erano vuoti e, mentre camminavo tra le corsie, ho potuto notare scaffali con soltanto uno o due pacchi di zucchero, farina, pasta.

L’area dove di solito si trova l’acqua era deserta, senza neanche più i bancali di legno che sorreggono le bottiglie. La carta igienica non c’era, né gran parte dei rotoli da cucina.

Persino il cibo per gli animali era quasi finito. Vedevo gruppi di persone, qua e là, e l’argomento delle loro discussioni, che coglievo in brevi frammenti mentre passavo loro accanto, era il coronavirus.

Ho preso le crocchette e, in quell’atmosfera surreale, sono andata verso le casse, dove c’era una grande fila.

Sono tornata a casa e, devo ammetterlo, appena entrata ho tirato un sospiro di sollievo. La pace delle mie mura mi ha fatto rendere conto dell’ansia che mi era calata addosso, mentre camminavo in quella desolazione.

Ho chiamato mia madre, per raccontarle quanto stava accadendo. La sua prima domanda è stata: “Ma tu ora come fai?”.

Ed io ho risposto: “Ma io non ho problemi, ho la mia scorta!”.

Coronavirus: se siete preparati, voi non temerete

CoronavirusCome membro della chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, ho perso il conto di quante volte io abbia ascoltato discorsi, preparato lezioni, seguito addestramenti sull’importanza dell’essere preparati a qualsiasi evenienza ed avere delle scorte di cibo, e di quanto possa rendersi utile in situazioni di emergenza.

In un Suo discorso, tenuto durante la Conferenza Generale di Ottobre 2005, il presidente Hinckley disse:

“Se qualcuno ha dei dubbi riguardo le terribili cose che possono e che per certo affliggeranno l’umanità, legga il capitolo 24 di Matteo.

Tra le altre cose il Signore dice: «Or voi udirete parlare di guerre e di rumori di guerre… Poiché si leverà nazione contro nazione e regno contro regno; ci saranno carestie e terremoti in vari luoghi; ma tutto questo non sarà che principio di dolori…»

Proprio come ci sono state calamità nel passato, ce ne saranno altre nel futuro. Quindi che cosa facciamo? Il Signore disse: «Se siete preparati, voi non temerete» (DeA 38:30)”.

Aggiunse in seguito: “Abbiamo costruito magazzini per conservare il grano, e li abbiamo riempiti con beni necessari nel caso di un disastro.

Ma il magazzino migliore è quello di casa. In una rivelazione il Signore ha detto: «Organizzatevi; preparate tutto ciò che è necessario» (DeA 109:8).

Per tre quarti di secolo, il nostro popolo è stato incoraggiato a fare tale preparazione per preservare le persone in caso di una calamità.

Possiamo mettere da parte acqua, cibo, medicine e vestiti per tenerci al caldo. Dovremmo avere dei soldi da parte in caso di momenti difficili”.

Quando si parla dell’essere preparati all’interno di una comunità religiosa, di solito si fa’ riferimento all’aspetto spirituale della vita e alla seconda venuta di Cristo.

Ovviamente, è così anche per noi. Seguire i comandamenti, vivere una vita il più possibile cristiana, accrescere la nostra istruzione secolare e religiosa, fare tutto quello che possiamo per migliorare, aiutarci gli uni con gli altri.

Tutto questo ci prepara spiritualmente. La chiesa, però, ci incoraggia anche a prepararci da un punto di vista materiale.   

Fare scorta di generi di prima necessità

Fare scorta di generi di prima necessitàIn una lettera della Prima Presidenza del 20 Gennaio 2002, leggiamo:

«I membri della Chiesa possono iniziare una scorta di provviste familiari cominciando ad immagazzinare i generi di prima necessità atti a garantire la sopravvivenza…

Alcuni membri della Chiesa non hanno mezzi o spazio sufficienti per fare queste provviste e alcuni altri sono impossibilitati dalla legge a costituire una scorta di cibo sufficiente per un anno.

Queste persone devono fare una scorta alimentare in base alla disponibilità consentita dalle circostanze.

Le famiglie che non hanno i mezzi per acquistare i generi alimentari sufficienti per un anno possono iniziare con una scorta di provviste alimentari sufficienti per qualche mese.

I fedeli devono usare prudenza e non agire frettolosamente, affrontando la questione [senza eccessi].

Mediante un’adeguata pianificazione, la maggior parte dei membri della Chiesa sarà in grado, con il tempo, di costituire entrambe le cose: la riserva di denaro in banca e la scorta di generi alimentari di prima necessità, sufficienti per un anno» (Lettera della Prima Presidenza, 20 gennaio 2002).

Io non sono ancora riuscita ad avere una scorta di un anno, ma ne ho a sufficienza per poter stare tranquilla in una situazione come quella che si è creata in questi giorni.

Andare al supermercato e trovare gli scaffali vuoti, non mi ha preoccupata. Sapevo che avrei potuto consumare quello che ho in casa, senza dover correre a fare incetta di qualunque cosa, come avvenuto per molti altri.

E’ stata la prima volta in cui mi sono trovata ad affrontare una simile emergenza e ho potuto sperimentare cosa significhi non doversi preoccupare di correre al supermercato, sapendo di avere quanto necessario in casa.

Sicuramente dovrò rivalutare le scorte per i miei gatti, ma posso dire che la serenità con cui mi sono guardata intorno, in quel supermercato, sapendo di non avere la necessità di acquistare qualcosa, è stata una sensazione del tutto nuova.

Conclusione

Come tutti, spero davvero che presto si possano sentire notizie più confortanti e che la ricerca possa trovare velocemente un vaccino che allontani la paura di questo virus.

Ma, nel frattempo, vorrei invitare ognuno di voi a riflettere su quanto stia accadendo e a scegliere di prepararsi per il futuro.

In Giovanni 15:10 leggiamo:

“Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore”.

La tranquillità provata mi ha fatto capire quanto queste parole siano vere e quanto le benedizioni che ci arrivano dal Padre Celeste siano reali, se scegliamo di seguire i Suoi comandamenti e le parole dei dirigenti della chiesa.

Coronavirus: “Se siete preparati, voi non temerete” è stato scritto da Cinzia Galasso