Ho 85 anni. Ho un’anzianità di servizio, come membro, di 56 anni. Ho ricoperto molte posizioni, per la maggior parte diverse da quella del Vescovo e del Presidente di palo.

Ho ricevuto la mia dotazione e sono stato suggellato alla mia famiglia. In tutti questi anni, e in tutte quelle posizioni, non ho mai avuto una testimonianza che la Chiesa fosse vera.

Allora, perché vi sono stato, per tanto tempo? Perché mi sono divertito a fare quello che sono stato chiamato a fare. Pensi che questo possa essere sufficiente perché mi vengano aperte le porte del paradiso?

Grazie per il tuo fedele servizio nella Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. Per mezzo secolo è stata costruita Sion, nel tuo angolo di mondo, ed è stato apprezzato.

Mi chiedi se il servizio è sufficiente per ottenere l’esaltazione, ma non posso rispondere a questa domanda. Il giudizio è del Signore e il meglio che posso fare è condividere alcuni principi rivelati e pregare che lo Spirito ti dica qual è la tua posizione davanti a Dio.

Il lavoro senza la fede è morto

Come principio generale, il lavoro senza la fede è morto. Un esempio estremo di questo, si è visto quando Caino ha offerto il meglio del suo raccolto in sacrificio a Dio.

Che generosità! Che servizio! Sicuramente egli e la sua offerta sarebbero stati accettati allo stesso modo di quella di Abele. Ma non lo furono. Joseph Smith ci ha insegnato il motivo:

“Per fede in questa espiazione o in un piano di redenzione, Abele offrì a Dio un sacrificio che venne accettato, che erano i primogeniti del gregge. Caino offrì i frutti della terra e non furono accettati, perché non lo aveva fatto con fede, non poteva avere fede o non aveva potuto esercitare la fede, in contrasto con il piano del cielo.

Di conseguenza Caino non poteva avere alcuna fede; e tutto ciò che non è di fede, è peccato” (Insegnamenti del profeta Joseph Smith, p.58).

Questo non era un problema di mera forma, ma anche di motivazione. Caino aveva sacrificato il suo raccolto, perché “Satana gli comandò, dicendo: fai un’offerta al Signore” (Mosè 5:18).

Mormon spiega come anche le opere lodevoli possono comunque portare alla condanna.

“Poiché ecco, Dio ha detto che un uomo che è cattivo non può fare ciò che è buono; perché se egli offre un dono, o prega Dio, salvo che lo faccia con intento reale, non giova a nulla. Poiché ecco, non viene conteggiato a giustizia” (Moroni 7:6-7).

Gesù ha pregato: “La vita eterna è conoscere… l’unico vero Dio e Gesù Cristo che Egli ha mandato” (Giovanni 17:3) e non si può essere salvati senza questa conoscenza.

Le opere giuste accrescono la fede

Come principio generale, le opere giuste accrescono la fede. Gesù ha insegnato: “Se uno vuol fare la volontà di Dio, conoscerà la dottrina, sia che venga da Dio o che io parli da me stesso” (Giovanni 7:17).

Nel fare, impariamo la divinità dell’opera in cui siamo impegnati. E “quando siete al servizio dei vostri simili, voi non siete che al servizio del vostro Dio” (Mosia 2:17). Poeticamente, questo stesso principio viene insegnato nel nostro caro e amato inno “Un povero viandante”. Io qui ne riporto solo un esempio:

“Ferito, picchiato quasi a morte,

L’ho trovato dal lato della strada.

Gli ho preso il polso, ho riportato indietro il suo respiro,

Ho rianimato il suo spirito, gli ho dato

Vino, olio, ristoro e fu guarito.

Avevo anche io una ferita nascosta,

Ma da quel momento la dimenticai,

E la pace arrivò al mio cuore spezzato.

Poi, in un momento, davanti ai miei occhi

Lo straniero tolse il suo travestimento.

I segni nelle sue mani li conoscevo;

Il Salvatore era davanti ai miei occhi.

Egli parlò e chiamò il mio povero nome:

“Di me, non aver vergogna.

Queste azioni sono il tuo memoriale;

Non temere, tu le facesti a me”.

L’autore, a servizio degli altri, ha preso su di sé il ruolo di guaritore, consolatore e soccorritore. E, indossando questo mantello, egli vede finalmente il volto dell’Esempio perfetto.

Egli non si guarda allo specchio, ma nel volto dello straniero che ha servito! Sicuramente questo personaggio sarà salvato perché ha inconsapevolmente conosciuto il Salvatore e la “vita eterna” che è “conoscere… l’unico vero Dio, e Gesù Cristo che Egli ha mandato”.

La luce della testimonianza

A causa di questo, ho il sospetto che si possa avere più testimonianza di quanto si pensi. Troppo spesso pensiamo che una testimonianza si trovi solo attraverso epifanie profonde. L’anziano Bednar ci assicura che non dobbiamo cercare tale manifestazione:

“Forse, quando consideriamo le esperienze di Joseph nel Bosco Sacro, di Saulo sulla via di Damasco e di Alma il Giovane, arriviamo a credere che qualcosa non vada se non riceviamo, nella nostra breve vita, uno di questi esempi ben conosciuti e spiritualmente suggestivi.

Se avete avuto pensieri o dubbi simili, per favore, sappiate che siete abbastanza normali. Basta andare in avanti obbedienti e con la fede nel Salvatore” (Lo spirito di rivelazione, Aprile 2011, Conferenza Generale).

Egli paragona la ricezione di una testimonianza, al vedere la luce in tre modi diversi. Il primo è quello di avere l’esperienza di Saulo, Alma o Joseph Smith, paragonabile a girare un interruttore della luce. Il secondo è paragonabile ad un’alba, quando:

“Gradualmente e costantemente l’intensità della luce aumenta e l’oscurità della notte viene sostituita dallo splendore del mattino. Alla fine, il sole porta l’alba sopra l’orizzonte.

Ma l’evidenza visiva dell’imminente arrivo del sole, si vede da prima che il sole effettivamente appaia all’orizzonte. Questa esperienza viene caratterizzata da un discernimento sottile e graduale della luce”.

Questo tipo di graduale realizzazione della testimonianza è “più comune che raro”. Il presidente David O. McKay ha condiviso la sua esperienza nella ricerca di una testimonianza:

“Avevo fame di essa; sentivo che se avessi potuto ottenere una testimonianza, tutto il resto sarebbe stato davvero insignificante…

“Mi ricordo che ero a cavallo, sulle colline di Huntsville, un pomeriggio, pensando a queste cose, e conclusi che non c’era posto migliore, nel silenzio delle colline, per ottenere una testimonianza.

Scesi dal mio cavallo, gettai le redini sopra la sua testa, mi allontanai di pochi passi e mi inginocchiai accanto al lato di un albero. L’aria era limpida e pura, la luce del sole deliziosa; le crescenti erbe e i fiori profumavano l’aria…

“Mi inginocchiai e con tutto il fervore del mio cuore versai la mia anima a Dio e gli chiesi  di avere una testimonianza di questo vangelo. Avevo in mente che ci sarebbe stata qualche manifestazione; che avrei dovuto ricevere qualche trasformazione che mi avrebbe lasciato assolutamente senza alcun dubbio.

“Mi sono alzato, sono montato sul mio cavallo e, quando ho iniziato il percorso, ricordo che ero piuttosto introspettivo e scuotevo involontariamente la testa, dicendo a me stesso:

‘No, signore, non vi è alcun cambiamento; io sono lo stesso ragazzo che ero prima di inginocchiarmi’. La manifestazione prevista non era arrivata” (come citato in “Insegnamenti dei presidenti della Chiesa: David O. McKay”, Capitolo 17, Una testimonianza della verità).

Egli non ebbe l’esperienza di accensione dell’interruttore della luce, che si aspettava. Fu solo anni dopo che “la manifestazione spirituale… divenne il risultato naturale del portare avanti il mio dovere”. La sua testimonianza si realizzò proprio come il sole che sorge.

La terza luce della testimonianza di cui parla anziano Bednar (e quello che secondo me è più pertinente a te) è un sorgere del sole, in una giornata nebbiosa. L’osservatore può riconoscere che c’è la luce, ma non sa se il sole è in realtà già in alto. Questo è simile all’esperienza avuta da Oliver Cowdery.

“Oliver sentì di dover offrire la sua assistenza al giovane profeta. Di conseguenza, si recò ad Harmony, in Pennsylvania, e divenne segretario di Joseph. Il momento del suo arrivo e l’aiuto che egli diede furono vitali per la venuta alla luce del Libro di Mormon.

“Il Salvatore successivamente rivelò ad Oliver che tutte le volte che aveva pregato per avere una guida, aveva ricevuto la direzione dallo Spirito del Signore. ‘Se non fosse stato così’ il Signore ha dichiarato ‘tu non saresti arrivato al punto in cui sei, in questo momento.

Ecco, tu sai che mi hai chiesto e io ho fatto illuminare la tua mente; e ora ti dico queste cose perchè tu conosca che sei stato illuminato dallo Spirito di verità’ (DeA 6:14-15).

“Così, Oliver ricevette una rivelazione tramite il profeta Joseph Smith, tramite la quale venne informato che egli aveva ricevuto la rivelazione.

A quanto pare, Oliver non aveva riconosciuto come e quando aveva ricevuto una guida da Dio, e aveva avuto bisogno di questa istruzione, per accrescere la sua comprensione dello spirito di rivelazione”.

Hai abbastanza

Se davvero non disponi di una testimonianza, non riesco a vedere come il tuo servizio non sarà nulla di buono. D’altra parte, il servizio potrebbe averti dato la luce che semplicemente non riconosci.

Legalmente, una testimonianza è un resoconto di ciò che è stato visto, sentito o sperimentato in prima persona. Inizia con questo.

Riconosci che la Chiesa ti ha tenuto impegnato in un lavoro molto buono. Mentre mediti e preghi su questo, lascia spazio per riconoscere la divinità che il lavoro e l’organizzazione richiede.

Nel leggere le scritture della restaurazione, cerca di riconoscere che c’è luce in esse, non importa quanto sia difficile individuare esattamente la fonte.

Infine, considera la corrispondenza che sorella Rosemary M. Wixom ha condiviso, tra Madre Teresa e l’arcivescovo Perier.

“In una lettera del 1953, Madre Teresa scrisse: ‘Per favore, pregate appositamente per me, che io non rovini il Suo lavoro e che il nostro Signore possa mostrarsi, perché vi è una così terribile oscurità dentro di me, come se tutto fosse morto. E’ stato in questo modo, più o meno da quando ho iniziato “il lavoro”. Chiedete al Signore di darmi il coraggio’.

“Monsignor Périer rispose: ‘Dio vi guida, cara madre; non siete così tanto al buio come pensate. Il percorso da seguire non può essere sempre chiaro, in una sola volta.

Pregate per la luce; non decidete troppo in fretta, ascoltate ciò che gli altri hanno da dire, prendete in considerazione le loro ragioni. Troverete sempre qualcosa che vi aiuti… Guidata dalla fede, dalla preghiera e dalla ragione con retta intenzione, avete abbastanza'”. (Tornando alla fede, Aprile 2015, Conferenza Generale).

Se scopri che hai davvero una testimonianza del vangelo restaurato, anche se non è possibile individuare esattamente (o in generale) quando l’hai ricevuta, hai abbastanza.

E se scopri che un tale testimonianza non c’è, con la preghiera, la fede, il servizio con retta intenzione, hai abbastanza per averne una.

Questo articolo è stato pubblicato sul sito askgramps.org e tradotto da Cinzia Galasso