L’anziano Ronald A. Rasband del Quorum dei Dodici Apostoli ha iniziato il suo recente viaggio in Africa, andando presso il cantiere del tempio di Durban, in Sud Africa.

Mentre si trovava sul terreno rosso al di fuori del futuro tempio, l’apostolo ha immaginato il potenziale illimitato e guidato divinamente dal vangelo di tutto il vasto continente africano.

“Il Signore sta preparando il popolo africano a ricevere tutte le Sue benedizioni” ha detto al giornale Church News.

La Chiesa sta davvero godendo di un momento dinamico, in Africa.

Tre templi sono in funzione nel continente – a Johannesburg in Sudafrica, ad Accra nel Ghana e in Aba in Nigeria – e altri cinque sono in costruzione o sono stati annunciati ad Abidjan in Costa d’Avorio, a Nairobi in Kenya, a Kinshasa nella Repubblica Democratica del Congo, a Harare in Zimbabwe ed a Durban.

“Questo periodo storico di costruzione di templi in tutta l’Africa” ha detto l’anziano Rasband “mi ha illuminato nel mio viaggio, per rendere il Salvatore e il tempio i punti centrali dei miei messaggi e dei miei insegnamenti”.

Durante il viaggio tenutosi dal 18 al 29 maggio, nell’Africa sudorientale, anziano Rasband ha visitato migliaia di santi africani e missionari in Sudafrica e nella Repubblica Democratica del Congo.

I santi africani

Ha presieduto una varietà di conferenze del sacerdozio, di riunioni missionarie, di conferenze speciali di palo e di devozionali per i giovani adulti.

Ogni evento ha offerto al leader della Chiesa l’opportunità di dare la mano a molte persone, di rispondere alle domande, di offrire un consiglio tempestivo e di testimoniare di Cristo e dell’amore del Suo profeta, il presidente Thomas S. Monson.

“I membri ed i missionari dell’Africa erano entusiasti di avere un membro del Quorum dei Dodici Apostoli con loro durante le riunioni ed i corsi di formazione” ha scritto l’anziano Kevin S. Hamilton, Autorità Generale dei Settanta che presiede l’Area dell’Africa Sudorientale, in una email inviata al giornale Church News.

“Sono stati profondamente toccati dal sentire il suo amore e la sua testimonianza. L’anziano Rasband ha insegnato con il potere e “come uno che ne ha l’autorità”. L’impatto della sua visita nell’Africa del Sud-Est sarà sentito per anni, anche dalle generazioni future”.

L’anziano Rasband è stato accompagnato, nei diversi momenti, dalla Presidenza dell’Area: anziano Hamilton, anziano Stanley G. Ellis e anziano S. Mark Palmer e dalle loro rispettive mogli.

Un continente di molti templi

apostolo mormone

Fonte: lds.org

“Questo periodo di costruzione dei templi è una testimonianza dell’amore del Signore per i Suoi figli in Africa”, ha insegnato l’anziano Rasband.

Nei prossimi anni, i Santi africani degli Ultimi Giorni godranno di un accesso senza precedenti alle case dedicate di Dio.

Legioni di famiglie diventeranno famiglie unite per l’eternità. Essi potranno godere pienamente delle benedizioni del Vangelo.

I templi futuri portano anche nuovi livelli di responsabilità. L’anziano Rasband ha incoraggiato i membri a sfruttare questo momento di costruzione del tempio, approfondendo la propria dedizione al Signore.

In primo luogo, ha offerto un consiglio a coloro che non sono mai stati al tempio: “Cominciate a diventare degni di entrare nel tempio.

Lavorate a stretto contatto con il vostro vescovo e con altri dirigenti del sacerdozio. Guardate a quel giorno speciale, quando potrete essere suggellati alle vostre famiglie”.

Poi, ha parlato a coloro che sono stati al tempio, ma non hanno una raccomandazione al momento:

“Preparatevi con la preghiera per tornare al tempio. Lavorate a stretto contatto con i vostri dirigenti.

Impegnatevi ad apportare i cambiamenti nella vostra vita che vi permetteranno di sperimentare nuovamente la gioia di adorare all’interno di un tempio”.

E, infine, per coloro che hanno una raccomandazione per il tempio ha detto: “Date valore alla vostra vita. Andate al tempio il più spesso possibile, in base a quanto le circostanze ve lo permettano”.

I pionieri dell’Africa

santi africani mormoni

Fonte: lds.org

La Chiesa ha una presenza in Sudafrica da oltre 160 anni. Il primo tempio dell’Africa – il tempio di Johannesburg in Sud Africa – è stato dedicato nel 1985 dal presidente Gordon B. Hinckley.

Ma la Repubblica Democratica del Congo sta ancora scrivendo i suoi capitoli di storia della Chiesa. La maggior parte dei membri è formata da convertiti. Molti conoscono la persecuzione. Essi sono i pionieri mormoni nella loro patria.

Nei suoi incontri con i membri e con i missionari congolesi, l’anziano Rasband ha parlato dei suoi antenati pionieri, che hanno aderito alla Chiesa in Danimarca ed in Inghilterra.

Molti erano poveri e lottarono per sopravvivere. Non avrebbero mai immaginato che un giorno uno dei loro discendenti avrebbe servito nel Quorum dei Dodici Apostoli.

Ora i membri congolesi hanno l’opportunità di vivere i comandamenti e diventare famiglie multigenerazionali.

“Ho detto loro che non possono prevedere l’impatto futuro della loro adesione alla Chiesa” ha detto l’anziano Rasband. “Una parte della vita che vivono adesso è per i loro successi, ma non stanno vivendo solo per loro stessi”.

L’anziano Rasband si sentiva umilie ed ispirato dalla devozione dei santi africani.

Ad esempio, nella riunione multi-palo del 28 maggio nella città di Lubumbashi, nella repubblica Democratica del Congo, quasi 5.000 persone erano presenti all’interno dell’edificio e nelle tende adiacenti, per ascoltare l’anziano Rasband e gli altri fratelli.

“La gente era molto affamata di ascoltare le parole dei dirigenti della Chiesa e di ascoltare le testimonianze su Gesù Cristo” ha detto.

tempio mormone di Johannesburg

Fonte: lds.org

L’anziano Rasband ha spesso espresso amore e gratitudine da parte del presidente Monson per i santi africani, ha sottolineato l’anziano Hamilton.

“Ha detto loro che se il Presidente Monson fosse stato qui, avrebbe detto almeno due cose: in primo luogo, vi amo. E in secondo luogo, grazie per il vostro servizio e la vostra fedeltà.

I membri erano profondamente toccati dal sapere che il profeta fosse a conoscenza di loro e preoccupato per il loro benessere”.

I viaggi di anziano Rasband hanno offerto a lui e alle altre autorità generali l’opportunità di sapere quali siano le preoccupazioni e le domande dei santi africani.

Un devoto giovane adulto di Lubumbashi ha posto una domanda sulla pratica della dote o “prezzo della sposa”, nella quale uno sposo propone un prezzo alla famiglia della sposa, per poterla sposare.

Questa è diventata una barriera significativa al matrimonio, per molti giovani Santi degli Ultimi Giorni della regione.

“La Prima Presidenza e i Dodici hanno invitato i Santi Africani a mantenere tutte le tradizioni che sono buone e che rafforzano la famiglia, ma abbandonare le tradizioni che impediscono la formazione delle famiglie, come il prezzo della sposa” ha scritto l’anziano Hamilton.

Prima della conferenza multi-palo a Lubumbashi, l’anziano Rasband ha invitato una giovane donna single di nome Anastasia, che aveva partecipato alla precedente riunione dei giovani adulti, a condividere la sua testimonianza.

Senza alcuna guida o suggerimento, Anastasia ha portato la sua testimonianza sull’importanza del matrimonio eterno e sulla necessità di abbandonare la tradizione del prezzo della sposa.

“Noi non siamo merce” ha dichiarato ai genitori e ad altri parenti.

L’anziano Rasband ricorda l’atmosfera che si è creata in tutta la congregazione.

“Ha parlato di un argomento così delicato” ha detto. “Non potrei essere più orgoglioso di lei… è stato il momento più potente del mio viaggio di dieci giorni”.

“Allo stesso modo, i Santi degli Ultimi Giorni in tutto il mondo hanno, forse, le proprie tradizioni, le proprie pratiche o abitudini che dovrebbero essere abbandonate per godere delle piene benedizioni del vangelo di Cristo”, ha aggiunto.

Ha ripetuto le parole che l’apostolo Paolo ha insegnato una volta ad un pubblico diversificato: “Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio; edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, e avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù” (Efesini 2:19-20).

Un crescente numero di templi – insieme ai membri devoti e centrati su Cristo, come Anastasia e molti altri – sono testimonianza di giorni promettenti in Africa, ha osservato l’anziano Rasband.

“Il Signore ama il popolo africano e ha delle aspettative per loro, che reclamino le benedizioni loro promesse”.

Questo articolo è stato scritto da Jason Swensen e pubblicato sul sito deseretnews.com. Questo articolo è tradotto da Cinzia Galasso.