Il libero arbitrio è la capacità di poter scegliere da noi stessi, senza essere costretti da altri, e prendere delle decisioni. La libertà di poter dire si o no, ci garantisce la capacità di seguire il nostro cuore, la nostra coscienza, di fare ciò che crediamo giusto e lottare per le cose in cui crediamo.

Come membro della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (spesso chiamata chiesa mormone, dagli amici di altre fedi), mi trovo spesso a riflettere sul libero arbitrio e su quale grande benedizione esso sia, per noi.

D’altro canto, ci garantisce anche la possibilità di sbagliare, di peccare, di commettere errori, di scegliere una strada non giusta per noi.

In ogni caso, grazie al libero arbitrio, noi siamo responsabili per le nostre scelte. E’ un grande potere che, se usato bene, ci porta grandi benedizioni.

Il libero arbitrio è il più grande dono che il Padre Celeste ci abbia fatto e, perché noi lo avessimo, abbiamo combattuto e ci siamo schierati al fianco di Gesù Cristo, nella vita premortale. Infatti, prima di venire su questa terra, vivevamo tutti con il Padre Celeste, come leggiamo anche in Mosè 3:5:

“E ogni pianta dei campi prima che fosse sulla terra, e ogni erba dei campi prima che crescesse. Poiché Io, il Signore Iddio, creai tutte le cose, di cui ho parlato, spiritualmente, prima che fossero naturalmente sulla faccia della terra.

Poiché io, il Signore Iddio, non avevo fatto piovere sulla faccia della terra. E io, il Signore Iddio, avevo creato tutti i figlioli degli uomini; e non ancora un uomo per coltivare la terra, poiché li avevo creati in cielo; e non v’era ancora carne sulla terra, né nell’acqua, né nell’aria”

Il Piano di Salvezza

Noi eravamo i suoi figli in spirito. Tutti noi siamo letteralmente fratelli e sorelle nella famiglia di Dio. Egli aveva stabilito un piano, per noi, chiamato Piano di Salvezza (o Piano di Felicità). Quando Egli ce ne parlò, esultammo e lo accettammo.

Questo piano consisteva nel venire sulla terra, nascere da genitori mortali, avere un corpo in carne ed ossa, fare un’esperienza di vita terrena, per poter crescere e progredire.

Avremmo dovuto superare delle prove, avere gioia e dolore e avremmo avuto la possibilità di scegliere di seguirLo.

Le nostre scelte, però, sarebbero state fatte per fede, poichè non avremmo avuto alcun ricordo, della nostra vita prima di questa.

Ovviamente, in quanto mortali, e senza ricordo alcuno di chi eravamo prima, nessuno di noi sarebbe stato libero dal peccato e, quindi, poiché nulla di impuro può dimorare alla presenza del Padre Celeste, non saremmo più stati in grado di ritornare a Lui.

Ma poiché Dio è un Dio si, di giustizia, ma anche di amore e misericordia, Egli aveva stabilito che ci fosse un redentore, per noi. Qualcuno che avrebbe preso su di sé i nostri peccati e avrebbe pagato per essi, per riscattarci e farci avere la possibilità di ritornare a Lui.

Quando Egli chiese chi avrebbe mandato, a svolgere questo compito, in due si presentarono a Lui. In Mosè 4:1-4, troviamo il racconto di quanto accadde:

Mose-mormon“E io, il Signore Iddio, parlai a Mosè, dicendo: Quel Satana al quale hai comandato nel nome del mio Unigenito, è lo stesso che fu fin dal principio, ed egli venne dinanzi a me, dicendo:

Eccomi, manda me, io sarò tuo figlio, e redimerò tutta l’umanità, affinché non sia perduta una sola anima, e sicuramente lo farò; dammi dunque il tuo onore. Ma ecco, il mio Figlio Diletto, che era il mio Diletto e scelto fin dal principio, mi disse:

Padre, sia fatta la tua volontà, e sia tua la gloria per sempre.

Pertanto, per il fatto che Satana si ribellò contro di me e cercò di distruggere il libero arbitrio dell’uomo, che io, il Signore Iddio, gli avevo dato, e anche che gli dessi il mio potere, mediante il potere del mio Unigenito, feci sì che fosse gettato giù; e divenne Satana, sì, proprio il diavolo, il padre di tutte le menzogne, per ingannare e accecare gli uomini, per condurli prigionieri alla sua volontà, tutti coloro che non avrebbero voluto dare ascolto alla mia voce”.

Come vediamo, Satana ci avrebbe garantito il ritorno al Padre, ma senza farci avere il nostro libero arbitrio. E, a causa di questo, vi fu una guerra nei cieli e un terzo dei figli di Dio, seguirono Satana e furono allontanati. Loro non avranno mai la possibilità di avere un corpo e vivere una vita mortale.

Il Libero Arbitrio

Noi, che siamo qui, abbiamo scelto. Già allora, abbiamo fatto la prima e più importante scelta: quella di stare dalla parte del Padre Celeste e fare la Sua volontà. Già allora abbiamo usato il nostro libero arbitrio.

Adesso, attraverso le nostre scelte quotidiane, possiamo dimostrarGli di essere ancora al Suo fianco e di voler tornare a Lui.

Ci sono momenti, nella mia vita, in cui penso, presa dallo sconforto: “Ma non sarebbe stato meglio non avere il libero arbitrio? Almeno, adesso, non dovrei preoccuparmi di quello che accade!”

Non è sempre facile fare la scelta giusta. Non è sempre facile superare le prove, cercando di mantenere lo sguardo fisso verso ciò che è giusto.

Seguire il piano di Dio, imparare ad usare il libero arbitrio nel modo migliore, è una cosa che richiede tutta la vita.

E, anche se a volte, ci sentiamo soli e abbandonati, in un mare in tempesta, e il libero arbitrio è un pesante fardello, dobbiamo pensare che il Padre Celeste non ci ha abbandonati a noi stessi.

Non ci ha dato un dono talmente importante e prezioso, per farlo diventare un peso o per farci star male.

Al contrario, il piano di Dio ha come scopo quello di farci trovare gioia e felicità, già in questa vita. E, proprio per questo, il Padre Celeste ci garantisce la Sua guida costante.

Le scritture possono aiutarci

Egli ci aiuta in molti modi: attraverso le Scritture, dove troviamo indicazioni e parole che ci rafforzano, attraverso la frequentazione delle riunione in Chiesa, dove troviamo fratelli e sorelle pronti a sostenerci e aiutarci e con cui condividere ciò che facciamo e viviamo, attraverso il servizio, con il quale ci avviciniamo a coloro che ne hanno bisogno, imparando lezioni come carità, amore e umiltà, attraverso lo Spirito Santo, la cui presenza ci consola e ci guida, attraverso la preghiera, che è il modo per chiedere direttamente al Padre Celeste e avere il Suo aiuto diretto, per poter parlare con Lui e ricevere le Sue risposte.

Ma, ancora una volta, siamo noi a dover scegliere di farci aiutare, di usare tutti gli strumenti che il Padre mette a disposizione, per aiutarci a fare questo cammino. Ancora una volta, abbiamo il libero arbitrio, per accettare o rifiutare il Suo aiuto.

So che Egli ci ama e so che la possibilità di scegliere è davvero il dono più importante che potesse farci. So cosa significa non scegliere il Suo aiuto.

E so che, ogni volta che ho deciso di accettare umilmente di essere aiutata da Lui, le mie scelte sono state più semplici e leggere da affrontare, con la certezza, nel cuore, che stavo davvero seguendo e scegliendo ciò che è giusto ed è meglio per me.

So che siamo preziosi, per il nostro Padre, ognuno di noi in modo unico, e che Egli desidera che ritorniamo a Lui, dandoci tutto l’aiuto possibile. Ma noi dobbiamo fare la nostra parte: dobbiamo scegliere. Di questo ve ne porto testimonianza.